TROVARE UN SATELLITE TV
GLI STRUMENTI INDISPENSABILI
Per puntare una parabola occorrono soltanto tre semplici strumenti:
– una BUSSOLA
– un GONIOMETRO
– un INCLINOMETRO
– mettetevi dietro al palo della parabola con la BUSSOLA in mano
– orientatela in modo da determinare il punto SUD corrispondente a 180 gradi,è meglio tenere la
bussola appoggiata in terra in modo da poter tracciare con più facilità la linea Nord – SUD
– disegnate una linea in terra con un pennarello,ben visibile e orientate la parabola verso il SUD
– tenete la bussola leggermente distante dal palo metallico affinchè l’ago non venga influenzato
dalla sua massa metallica
– appoggiate ora il GONIOMETRO sulla base del palo rivolgendo i 180° esattamente verso SUD
Ricordiamo che se avete installato una parabola ovale dovrete sottrarre 20 gradi dai dati riportati nella Tabella N.1 per i soli gradi di Elevazione e non per i gradi di Azimut.
ESEMPI_____
– supponiamo di trovarci in una località a metà strada circa fra TORINO e VERCELLI,
– vogliamo direzionare la parabola verso il satellite ASTRA posizionato su 19,2 gradi EST
– poichè ci troviamo circa a metà strada fra Torino e Vercelli,potrebbe sorgerci il dubbio riguardo a quale
delle due città prendere come riferimento
– sulla Tabella non troviamo 19,2 gradi,ma soltanto 15 e 20 gradi
– TORINO:
15 gradi Est = Azimut 170, Elevazione 37
20 gradi Est = Azimut 163, Elevazione 36
– VERCELLI:
15 gradi Est = Azimut 171, Elevazione 37
20 gradi Est = Azimut 164, Elevazione 36
RICERCA SATELLITE
– dopo aver determinato con la bussola l’esatto punto SUD ,faremo un segno di riferimento alla base del palo che sostiene la parabola,tirando una linea in terra verso Sud
– appoggiamo a terra il nostro GONIOMETRO e facciamo collimare i 180 gradi con il segno di riferimento a terra
– inclinare la parabola sui 35 gradi e ruotarla in senso orizzontale con movimenti micrometrici da 160 gradi a 173 gradi
– se non troviamo il satellite,inclineremo la parabola sui 36 gradi
– ruotare nuovamente la parabola in senso orizzontale sempre con movimenti micrometrici da 160 a 173 gradi circa
– se ancora non troviamo il satellite inclineremo la parabola su 37 gradi e ripeteremo la stessa rotazione
– supponiamo di aver individuato il puntamento approssimativo in senso orizzontale sui 167 gradi e quello verticale sui 37 gradi (questo è rivelato dalla comparsa dell’effetto neve sul ricevitore,oppure da un monoscopio)
– spostiamo sempre con movimenti micrometrici la parabola leggermente in alto e in basso e fermiamola nel punto in cui l’intensità del segnale è massima sul decoder
– ritocchiamo leggermente anche lo spostamento destra-sinistra
– ritocchiamo ancora eventualmente lo spsostamento alto-basso
– tuto ciò fino a trovare la massima intensità del segnale
RETTIFICA DEI VALORI DI AZIMUT E DI ELEVAZIONE
– nella Tab.1 sono riportati i gradi di Azimut e di Elevazione con salti di 5 gradi,perchè questi ci permettono già di trovare anche tutti quei satelliti posizionati con qualche grado in più o in meno.
– eseguendo poche e semplici operazioni matematiche potremo conoscere con assoluta precisione i gradi dei valori intermedi quali,ad esempio, 7 gradi Ovest – 12 gradi Est ecc.
– ammesso di trovarsi nelle vicinanze di Agrigento e di voler stabilire con assoluta precisione i gradi di Azimut e di Elevazione di un satellite posto a 17 gradi Ovest,si dovrà procedere come segue:
1) AZIMUT
– dalla Tab N.1 si prenderanno i valori di Azimut riportati sotto le colonne dei 15 gradi Ovest e dei 20 gradi Ovest,cioè 222 e 228
– poi si farà una sottrazione di questi valori e si dividerà il risultato x 5,perchè questo numero è la differenza di 20 – 15 = 5
– (228 – 222) : 5 = 1,2
– questo risultato (1,2) ci fornisce la variazione dell’Azimut per ogni grado in più o in meno dei 15 o dei 20 gradi riportati nella Tab.
– se prendiamo come riferimento i 15 gradi Ovest = 222 gradi Azimut,dovremo spostarci verso Ovest di
17 – 15 = 2 gradi e poichè ogni grado fa variare l’Azimut di 1,2 gradi,questo spostamento risulterà pari a 2 x 1,2 = 2,4 gradi
– quindi la nostra parabola andrà posizionata sui:
222 + 2,4 = 224,4 gradi Ovest
– se prendiamo come riferimento i 20 gradi Ovest = 228 gradi Azimut,dovremo spostarci verso Est di
20 – 17 = 3 gradi e poichè ogni grado fa variare l’Azimut di 1,2 gradi,questo spostamento risulterà pari a
3 x 1,2 = 3,6 gradi
– quindi la nostra parabola andrà posizionata sui:
228 – 3,6 = 224,4 gradi Ovest
– quindi anzichè fare uno spostamento della parabola da 222 a 228 gradi per centrare il satellite,potremo andare a colpo sicuro (o quasi) sui 224,4 gradi Ovest
2) ELEVAZIONE
– dalla Tab 1 abbiamo
– AGRIGENTO :
15 gradi Ovest = Elevazione 37,
20 gradi Ovest = Elevazione 34
– si ripeteranno le stesse operazioni eseguite per l’Azimut
– (37 – 34) : 5 = 0,6 gradi
– questo risultato (0,6) ci fornisce la variazione dell’Elevazione per ogni grado in più o in meno dei 15 o dei 20 gradi riportati nella Tab
– se prendiamo come riferimento i 15 gradi Ovest = 37 gradi Elevazione,dovremo abbassare la parabola di:
2 x 0,6 = 1,2 gradi
– quindi la parabola andrà posizionata sui:
37 – 1,2 = 35,8 gradi
– se prendiamo come riferimento i 20 gradi Ovest = 34 gradi Elevazione,dovremo alzare la parabola di:
3 x 0,6 = 1,8 gradi quindi la parabola andrà posizionata sui:
34 + 1,8 = 35,8 gradi
CONCLUSIONE
In pratica questi calcoli,che servono per determinare gli esatti gradi di azimut e di elevazione su valori intermedi,non si fanno mai,perchè se il palo non risulta perfettamente verticale si avranno sempre delle differenze di qualche grado.
Noi quindi suggeriamo di prendere come riferimento i gradi di Elevazione relativi ai 15 gradi Ovest oppure ai 20 gradi Ovest e poi di ruotare lentamente la parabola in senso orizzontale,da 222 gradi a 228 gradi,fino a quando non riuscirete a captare un segnale dal satellite posizionato sui 17 gradi Ovest.
A questo punto,spostandovi di pochi millimetri in senso orizzontale ed in quello verticale,cercherete di posizionare con maggior precisione la parabola verso la direzione del satellite.
(come già abbiamo indicato nella descrizione del primo caso)
PER CIRCOSCRIVERE ESATTAMENTE IL CAMPO DI RICERCA
-Per essere sicuri di trovare un satellite dovremmo agire nel seguente modo.
-Supponiamo di voler centrare il satellite HOT BIRD a 13° Est
-Supponiamo di essere nella città di S.Gimignano,questa città non la troveremo nella Tab.1 e allora ci dovremo riferire alle città più vicine che siano però riportate nella Tab.1
– per essere sicuri di comprendere la città di S.Gimignano nel campo di ricerca,dovremo trovare per quanto riguarda la LATITUDINE,una città al suo NORD (FIRENZE) ed una al suo SUD (SIENA) che siano ovviamente le più vicine possibile a S.Gimignano,sempre fra quelle riportate nella Tab.1
– inoltre dovremo trovare,per quanto riguarda la LONGITUDINE,una città ad Ovest di S. Gimignano (PISTOIA) ed una ad Est della stessa (SIENA),sempre le più vicine possibile fra tutte quelle riportate nella Tab.1
San Gimignano :
Latitudine 43°28’12”72 N
Longitudine 11°2’37”32 E
Gradi decimali 43,4702; 11,0437
– Come si può vedere la Longitudine di San Gimignano è compresa fra i valori di Longitudine di Pistoia e Firenze:
10°55’ – 11°2’37” – 11°15’15”
– Come si può vedere la Latitudine di San Gimignano è compresa fra i valori di Latitudine di Firenze e Siena:
43°19’06” – 43°28’12” – 43°46’17”
– a questo punto andiamo a vedere nella Tab.1 quali valori di AZIMUT e di ELEVAZIONE corrispondono a
queste città per i valori di 10° Est e di 15° Est (perchè ricordiamo che Hot Bird si trova a 13° Est)
– PISTOIA :
10° Est = Azimut 181, Elevazione 39
15° Est = Azimut 174, Elevazione 39
– FIRENZE:
10° Est = Azimut 182, Elevazione 39
15° Est = Azimut 175, Elevazione 39
– SIENA:
10° Est = Azimut 182, Elevazione 40
15° Est = Azimut 175, Elevazione 40
– a questo punto per essere certi di non lasciare il satellite fuori dal campo di ricerca dovremo cercarlo fra:
AZIMUT: da 174 a 182 (cioè quello fra PISTOIA e FIRENZE
ELEVAZIONE: da 39 a 40 (cioè quella fra FIRENZE e SIENA)
Poichè abbiamo delimitato il campo di ricerca in modo abbondante,non serve neppure iniziare la ricerca aggiungendo un piccolo margine di sicurezza e cioè non serve partire da 173 per l’Azimut fino a 183,come neppure da 38 per l’Elevazione fino a 41. Tuttavia,nel caso ci fossero delle difficoltà al centramento,si può sempre iniziare la ricerca da un grado in meno fino ad un grado in più,sia per l’Azimut che per l’Elevazione.
RICORDIAMO CHE (per chi non ha ancora capito!)
– Le linee VERTICALI sono dette MERIDIANI e servono a misurare la LATITUDINE
– Le linee ORIZZONTALI sono dette PARALLELI e servono a misurare la LONGITUDINE
DATI SATELLITARI
Symbol rate
Nelle trasmissioni televisive digitali viene utilizzata una tecnica di modulazione del segnale chiamata QPSK (Quadrature Phase Shift Keying); con questo sistema, i dati video vengono trasmessi sotto forma di simboli, e il symbol rate (detto anche baud rate o tasso di simbolo) indica quanti simboli al secondo vengono trasmessi per codificare il segnale video. Normalmente i canali TV vengono trasmessi a circa 27,5 megasimboli al secondo, ma esistono anche canali, perlopiù non destinati al pubblico (ad esempio quelli trasmessi in modalità SCPC) che utilizzano SR differenti. Unità di misura è il Baud pari appunto a simboli/sec.
FEC ( Forward Error Correction )
In un sistema di telecomunicazione il termine Forward Error Correction (FEC) indica un meccanismo di rilevazione e successiva correzione degli errori a valle di una trasmissione digitale ottenuta grazie alla codifica di canale ovvero attraverso l’introduzione di ridondanza di bit al flusso informativo. In particolare il parametro FEC indica quanti dei bit trasmessi vengono utilizzati per correggere eventuali errori in ricezione.
Provider
In informatica e telecomunicazioni un Internet Service Provider (termine mutuato dalla lingua inglese che tradotto letteralmente in italiano significa “fornitore di servizi Internet”), in sigla ISP (anche abbreviato in provider se chiaro il contesto informatico), è una struttura commerciale o un’organizzazione che offre agli utenti (residenziali o imprese), dietro la stipulazione di un contratto di fornitura, servizi inerenti a Internet, i principali dei quali sono l’accesso al World Wide Web e la posta elettronica.
Transponder
Nelle telecomunicazioni, il termine transponder è la contrazione di Transmitter responder, a volte abbreviato in XPDR, XPNDR, TPDR, ha i seguenti significati:
– un dispositivo automatico che riceve, amplifica e ritrasmette un segnale su una frequenza differente;
– un dispositivo automatico che trasmette un messaggio predeterminato in risposta ad un segnale ricevuto e predeterminato;
– un ricevitore-trasmettitore (ricetrasmettitore) che genera un segnale in risposta ad una specifica interrogazione.
Frequenza
E’ la frequenza di trasmissione del transponder
Polarizzazione
E’ la polarizzazione dell’antenna che può essere ORIZZONTALE (H) o VERTICALE (V)
DVB – S
In telecomunicazioni il DVB-S, acronimo di Digital Video Broadcasting – Satellite, è lo standard del consorzio europeo DVB per una modalità di trasmissione televisiva satellitare. Il sistema prevede la trasmissione in modalità broadcast di un flusso audio/video digitale della famiglia MPEG-2, utilizzando un sistema di modulazione QPSK con codifica di canale concatenata. È il sistema di trasmissione tipico di chi riceve programmi televisivi da satellite attraverso la nota antenna parabolica posta all’esterno dell’edificio ed il decoder satellitare all’interno.
WORLD WIDE LOCATOR
Il World Wide Locator o WWL, spesso chiamato semplicemente locator (traducibile con “localizzatore” e non con “locatore”, che in italiano ha tutt’altro significato), è un semplice sistema per individuare la posizione geografica di una stazione radioamatoriale. Esso è conosciuto anche come Maidenhead Locator System, dal nome della località vicino a Londra dove il sistema fu concepito per la prima volta nel 1980, durante un incontro di responsabili VHF europei.
Ogni località della Terra può essere individuata da una stringa di 6 caratteri (due lettere + due numeri + due lettere), di cui le posizioni dispari specificano la longitudine e quelle pari la latitudine. Ad esempio il locator JN54OK individua Pontecchio Marconi, in provincia di Bologna (che ai radioamatori ricorda sicuramente qualcosa…)
Il funzionamento del World Wide Locator
Ogni coppia di caratteri identifica l’angolo inferiore sinistro di un “rettangolo” (in realtà, data la sfericità della Terra, quello di un “trapezio” curvilineo, che ai Poli diventa un triangolo).
La prima coppia di lettere suddivide la Terra in aree di larghezza pari a 20° di longitudine ed altezza pari a 10° di latitudine; la seconda coppia di numeri suddivide l’area così definita in aree più piccole di 2° di longitudine e 1° di latitudine e la terza coppia, infine, crea un’ulteriore suddivisione pari a 5 minuti di grado di latitudine e 2,5 minuti di grado di latitudine.
Usando la terminologia anglosassone, la prima coppia di lettere identifica il field, la coppia di numeri lo square e l’ultima coppia di lettere il subsquare. I valori di field e di square sono usati dai radioamatori anche per calcolare con maggior precisione le nazioni collegate.
Il sistema del WWL suddivide l’intera Terra con una griglia di 18.662.400 rettangolini.
Il calcolo delle coordinate
Per trasformare un valore WWL in latitudine e longitudine occorre innanzitutto sapere a cosa corrispondono le lettere e i numeri.
– La prima lettera indica la longitudine e varia da A a R. L’equivalenza è A=180° W, B=160° W, C=140° W, D=120° W, E=100 °W, F=80° W, G=60° W, H=40° W, I=20° W, J=0° o meridiano di Greenwich, K=20° E, L=40° E, M=60° E, N=80° E, O=100° E, P=120° E, Q=140° E, R=160° E.
– La seconda lettera indica la latitudine e varia da A a R. L’equivalenza è A=90° S, B=80° S, C=70° S, D=60° S, E=50 °S, F=40° S, G=30° S, H=20° S, I=10° S, J=0° o Equatore, K=10° N, L=20° N, M=30° N, N=40° N, O=50° N, P=60° N, Q=70° N, R=80° N.
– Il primo numero è il coefficiente (da 0 a 9) di incremento della longitudine, a passi di 2 gradi.
– Il secondo numero è il coefficiente (da 0 a 9) di incremento della latitudine, a passi di 1 grado.
– La penultima lettera indica il coefficiente (A=0, B=1, C=2, D=3, E=4, F=5, G=6, H=7, I=8, J=9, K=10, L=11, M=12, N=13, O=14, P=15, Q=16, R=17, S=18, T=19, U=20, V=21, W=22, X=23) di ulteriore incremento della longitudine, a passi di 5 minuti di grado.
– L’ultima lettera indica il coefficiente (da A = 0 a X = 23) di ulteriore incremento della latitudine, a passi di 2,5 minuti di grado.
Moltiplicando le varie suddivisioni (18 x 10 x 24) si vede che la Terra è suddivisa in 4.320 parti, sia lungo la latitudine sia lungo la longitudine.
La trasformazione del valore WWL nella latitudine e longitudine dell’angolo inferiore sinistro del rettangolino che contiene la stazione radio si ottiene sommando opportunamente i vari valori. Poi, dato che è più corretto dare le coordinate geografiche del centro del rettangolino, si aggiungono ancora 2,5 minuti di grado (pari a 2′ 30″) alla longitudine e 1,25 minuti di grado (pari a 1′ 15″) alla latitudine.
Pertanto le coordinate geografiche dell’angolo inferiore sinistro del rettangolino individuato dal nostro locator JN54OK sono:
longitudine = 0° + 5 x 2° + 14 x 5′ = 10° + 1°10′ = 11° 10′ E
latitudine = 40° + 4 x 1° + 10 x 2,5′ = 40° + 4° + 25′ = 44° 25′ N
Aggiungendo la correzione per individuare il suo centro queste coordinate geografiche si trasformano in 11° 12′ 30″ E, 44° 26′ 15″ N. Possiamo perciò dire che Pontecchio Marconi si trova dentro un’area di 5′ di grado di longitudine e 2′ 30″ di latitudine il cui centro ha le coordinate geografiche appena calcolate.
Attraverso un procedimento inverso si può trasformare qualunque coppia di coordinate geografiche in un valore WWL.
La precisione del sistema WWL
Come detto, il WWL individua un’area e non un preciso punto geografico. Si pone perciò il problema di sapere qual è la sua precisione, ossia il margine d’errore di localizzazione. In altre parole, quanto può veramente distare, al massimo, la stazione radio dalla localizzazione virtuale individuata dal WWL?
Se la Terra fosse piatta, l’errore massimo sarebbe costante. In realtà, essendo la Terra “sferica” (per essere più precisi ha forma elissoidale, schiacciata ai Poli, ma per le nostre considerazioni possiamo considerarla come una sfera perfetta), la lunghezza dei paralleli varia con la latitudine. Perciò la lunghezza dell’arco di parallelo pari a 1° di longitudine sull’Equatore è maggiore di quella misurata su un parallelo alle nostre latitudini (45° N circa). La lunghezza dei meridiani è invece costante e la lunghezza pari a 1° di latitudine è sempre uguale. L’errore massimo si verifica quindi all’Equatore.
La lunghezza dell’Equatore si può considerare pari al doppio della lunghezza di un meridiano e in queste condizioni l’arco di 1′ di grado di longitudine è uguale all’arco di 1′ di grado di latitudine.
Dato che 1′ di grado di latitudine è pari a 1 miglio marino, cioè 1852 metri, si ha che le dimensioni del rettangolino individuato dal WWL all’Equatore sono 9260 metri (= 1852 x 5) di larghezza e 4630 metri (= 1852 x 2,5) d’altezza.
Applicando la formula di Pitagora per i triangoli rettangoli si ottiene che il punto del rettangolino più lontano dal centro individuato dal WWL, ossia uno dei suoi angoli, dista dal centro circa 5176 metri. Si può perciò affermare che la precisione del WWL, nella peggiore delle ipotesi, è di circa 5 chilometri e che essa aumenta man mano che ci si avvicina ai Poli. Attenzione però: se due stazioni radio hanno lo stesso WWL la loro distanza reale può essere anche il doppio della precisione, nel caso in cui si trovino agli angoli opposti del rettangolino determinato dal WWL.
Utilizzando il calcolatore qui sotto potrete sapere qual è il massimo errore di localizzazione per un determinato valore di locator. Per semplicità è stato usato un modello sferico della Terra.
WWW LOCATOR di SANGIMIGNANO (SI.)
1) by adress (inserire il nome della località per trovare il Locator)
2) by WW Locator (inserire il Locator per trovare la località)
Latitudine e Longitudine sono espressi in Gradi decimali
– zumando sull’immagine vediamo i particolari
LATITUDINE_________________
La latitudine è la coordinata geografica pari all’altezza del polo celeste sull’orizzonte.
La latitudine è pari all’angolo che la verticale di un punto sulla superficie della Terra (o di un pianeta) forma con il piano equatoriale. Tale angolo viene misurato in gradi sessagesimali e può assumere valori nell’intervallo da 0 a 90° N e da 0 a 90° S.
Caratteristiche
I punti la cui latitudine è un angolo retto sono detti poli. Il polo dal quale la rotazione del pianeta è vista come antioraria è detto polo nord, l’altro polo sud. La latitudine nell’emisfero centrato sul polo nord si indica come latitudine nord, l’altra come latitudine sud, e i rispettivi emisferi come boreale e australe.
I punti che hanno la stessa latitudine si trovano sullo stesso parallelo. Considerando la distanza tra ciascun Polo e l’Equatore, pari a 10.002 km, la distanza tra un grado e il successivo di latitudine corrisponde a circa 111 km.
A causa dello schiacciamento dei poli terrestri i meridiani non sono dei cerchi perfetti, bensì delle ellissi. Questo implica che i gradi di latitudine non hanno lunghezze uguali.
Misurazione
La latitudine si calcola con la misura dell’altezza del Sole o della Stella Polare sull’Orizzonte, in gradi. Si potrebbe utilizzare un sestante per tale operazione.
Nell’emisfero australe si deve prendere come riferimento l’altezza del polo sud celeste, trovato tramite la Croce del Sud, sull’Orizzonte.
Ricordiamo che i PARALLELI (per chi non l’avesse ancora capito!) indicano la LATITUDINE,ma non servono per misurarla! La LATITUDINE si misura sui MERIDIANI!!!
P – P’ = LATITUDINE di P, misurata sul MERIDIANO di P
LONGITUDINE___________
La longitudine (dal latino longitudo, longitudĭnis, “lunghezza”; derivato di longus, “lungo”) è, in geografia, la coordinata che indica la distanza angolare in senso Est o Ovest da meridiano di riferimento (per eso, il Meridiano di Greenwich); tale angolo viene misurato in gradi sessageali su un piano perpendicolare all’asse terrestre e solitamente può assualori nell’intervallo da 0 a 180° E e da 0 a 180° W. Essa è definita in maniera analoga, ma riferita a differenti meridiani e piani di riferimento, anche in astronomia.
Descrizione
Talora la longitudine di un punto della superficie terrestre può essere espressa rispetto a un meridiano locale scelto come fondamentale, del quale però è perfettamente conosciuta a sua volta la longitudine rispetto al meridiano fondamentale, rendendo agevole il calcolo della longitudine del punto stesso rispetto a Greenwich.
Gli antichi fissarono come meridiano fondamentale quello passante dall’isola di Ferro nelle Canarie (situato a 20° a ovest di Parigi). Nel 1885 una commissione riunitasi a Washington convenne di adottare il meridiano di Greenwich (situato a 2° 20′ 14″ da Parigi). In Italia si è spesso usato, anche in tempi recenti, il meridiano di Monte Mario (Roma), situato a 12° 27′ 10″,93 E in E.D. 1950” da Greenwich; sovente si possono trovare indicazioni leggermente diverse a seconda dell’ellissoide usato, per esempio viene riferita a 12° 27′ 08″,40 secondo il sistema italiano chiamato Roma 40. Dal meridiano fondamentale deriva anche l’UTC, o tempo coordinato universale.
Misura
Una misura semplificata della longitudine si effettua con un orologio (o meglio un cronometro) e una meridiana. L’orologio deve segnare l’ora di Greenwich. Semplificando: leggendo l’ora locale dalla meridiana e calcolando la differenza con quella dell’orologio si trova la longitudine (15° per ogni ora). In realtà bisognerebbe correggere l’ora di osservazione della nostra meridiana con l’equazione del tempo ottenibile dalla consultazione delle Effemeridi cambiata di segno.
AZIMUT___________________
Nelle osservazioni celesti, l’azimut (o azimuth, in inglese, dall’arabo as-sûmut, plurale di as-samt, ovvero le vie diritte, la via diritta) è l’angolo formato dal piano verticale passante per un astro con il piano meridiano del luogo d’osservazione.
Descrizione
In pratica, l’azimut è la coordinata orizzontale angolare espressa dall’arco d’ortodromia della sfera celeste che si forma partendo convenzionalmente dal punto cardinale nord fino all’oggetto di osservazione, muovendosi in senso orario verso est, quindi a sud e a ovest, fino a tornare al punto di inizio a nord (cioè un angolo giro, 360° sessagesimali); la coordinata azimutale quindi, verrà espressa in gradi angolari sessagesimali/minuti/secondi, oppure in radianti, e avrà sempre un valore numerico positivo. Un punto nel cielo che si trovi esattamente a nord (il polo celeste dell’emisfero boreale) avrà una coordinata azimutale di 0° (o 360°), se invece si trova esattamente a est sarà di 90°, esattamente a sud di 180°, esattamente a ovest di 270°, ecc.
In combinazione con l’altezza e la distanza, l’azimut determina univocamente la posizione di un corpo nella sfera celeste (Coordinate celesti).
L’azimut può anche essere la distanza angolare di un punto dalla direzione dello zero. In questo caso però si sta parlando del sistema di coordinate polari per l’identificazione geometrica della posizione di un punto.
Determinazione
In termini tecnici, l’azimut è l’angolo diedro orientato, avente come spigolo la verticale del luogo misurato e per facce il piano meridiano locale e il piano verticale passante per un corpo celeste o per un punto qualsiasi. In pratica:
– se si unisce con una linea retta l’osservatore al nord;
– e con un’altra linea l’osservatore all’oggetto osservato;
– poi si fa scorrere una semiretta centrata sull’osservatore in senso orario sul cerchio dell’orizzonte,
allora l’angolo che quella semiretta deve percorrere per passare dalla direzione nord alla direzione dell’oggetto rappresenta l’azimut dell’oggetto stesso.
ELEVAZIONE o ALTEZZA_________
In astronomia, l’altezza è una delle due coordinate del sistema di coordinate orizzontali ed è la misura dell’angolo verticale dall’orizzonte. L’altra coordinata è l’azimut che è la misura dell’angolo orizzontale dal nord. Con questi due parametri è univocamente determinata la posizione di un corpo nella sfera celeste (se si eccettua la distanza).
L’elevazione di un corpo celeste è allora l’angolo formato con l’orizzonte dalla semiretta che unisce l’osservatore al corpo celeste, come mostrato in figura:
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