CORONAVIRUS
SARS-CoV-2
Covid-19
VACCINI
– la spirale rosa rappresenta il genoma del virus,cioè il suo RNA
– i vaccini più comuni che oggi vengono prodotti contro il coronavirus sono:
1) vaccini a mRNA
sono quelli di: BioNTech-Pfizer e di Moderna
I nuovi vaccini a mRNA contro il SARS-CoV-2 si basano su una tecnologia totalmente innovativa. Sono frutto di una ricerca che non ha precedenti nella storia dell’uomo.
2) Vaccino AstraZeneca-Oxford
Rispetto al vaccino Pfizer, quello di AstraZeneca è a ‘vettore virale’. Non viene iniettato l’mRNA per produrre la proteina spike di Sars-Cov-2 ma viene utilizzato un virus reso innocuo e che contiene la sequenza genica utile a far produrre, dall’organismo del paziente, la proteina Spike. L’autorizzazione raccomanda la somministrazione di due dosi con un intervallo tra le quattro e le 12 settimane.
Rispetto al vaccino Pfizer, che necessita di una particolare ‘catena del freddo’ per conservazione e trasporto, il vaccino AstraZeneca-Oxford può essere conservato, trasportato e manipolato in condizioni refrigerate normali (due-otto gradi centigradi) per almeno 6 mesi e somministrato all’interno di strutture sanitarie esistenti. Questi elementi influiranno anche sul prezzo di ogni singola dose.
3) Vaccino russo Sputnik
– Il ministero della Salute argentino ha segnalato 317 casi di reazioni avverse dopo la somministrazione di di 32.013 dosi del vaccino Sputnik V, nei primi due giorni della campagna di vaccinazione nazionale contro il Covid-19 iniziata martedì. Il 44,2% delle reazioni avverse riportate corrispondono a persone con febbre, mal di testa e/o mialgia, che si sono manifestate da 6 a 8 ore dopo la vaccinazione. Le reazioni durano in media 24 ore. Il primo rapporto delle autorità sanitarie sulla campagna di vaccinazione ha segnalato questi effetti negativi in 18 delle 24 giurisdizioni del Paese. Il 99,3% degli eventi riportati sono stati lievi e moderati, non hanno richiesto il ricovero in ospedale e si sono evoluti con un recupero completo.
– questo vaccino è costituito da 2 dosi,da somministrare ad un certo tempo di distanza,la prima è basata sull’adenovirus ricombinante Ad26,mentre la seconda, che dovrebbe potenziare la risposta immunitaria della prima, sull’adenovirus Ad5
4) Vaccino Reithera
è un vaccino italiano.
Il picco di produzione di anticorpi a 4 settimane resta costante ed il vaccino è ad una sola dose. Il vaccino è sviluppato da ReiThera.
Il 92,5% dei vaccinati ha sviluppato anticorpi rilevabili.
Il vaccino prevede un’unica somministrazione e si basa su un virus reso inoffensivo e incapace di moltiplicarsi, utilizzato come una navetta per trasportare nelle cellule l’informazione genetica che corrisponde alla proteina Spike. Il virus-navetta fa parte della famiglia degli adenovirus, la stessa cui appartiene il virus del raffreddore, ed è di origine animale. È infatti un virus dei gorilla.
Il vaccino, la cui sperimentazione sull’uomo era partita lo scorso 24 agosto, è interamente italiano ed è nato grazie a un protocollo siglato a marzo tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’IRCCS Spallanzani. Per la realizzazione di questo obiettivo sono stanziati 8 milioni di euro, 5 milioni a carico della Regione Lazio, trasferiti allo Spallanzani e 3 milioni a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. È realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera di Castel Romano.
L’azienda è controllata al 100% da Keires AG, società svizzera di diritto privato.
PREZZI
il vaccino Oxford/AstraZeneca è il più economico (1,78 euro a dose). Per Curevac sono 10 euro a dose, per Sanofi/Gsk 7,56 euro a dose, per Johnson & Johnson 8,5 dollari a dose.
TIPI DI VACCINI
INFEZIONE da Covid-19
– questi anticorpi sono rappresentati in modo schematico con l’ Y blu,
– quindi questi anticorpi si legano alla proteina Spike del virus,bloccandola,
– in verde è la proteina spike del coronavirus,a cui si legano gli anticorpi blu
– gli anticorpi intercettano subito la proteina Spike e la neutralizzano,
bloccando il virus
Vaccini a mRNA
– come viene prodotto questo tipo di vaccino?
– riprendiamo il coronavirus
– quindi supponiamo che questo sia il codice genetico del pezzettino di RNA virale all’interno del rettangolino giallo,
– quindi lo riproduciamo in laboratorio e lo iniettiamo all’interno del corpo umano in modo che si formi sulle cellule la proteina Spike contro cui il sistema immunitario produrrà gli anticorpi che la distruggeranno insieme a tutto il coronavirus
– quindi riproduciamo in laboratorio quella piccola parte blu dell’RNA virale da iniettare nel corpo umano e che riprodurrà sulle cellule la proteina Spike (triangolini) contro cui si formeranno gli anticorpi.
– ma come avviene la riproduzione di questa proteina?
– All’interno del vaccino, l’mRNA è protetto, incapsulato all’interno di sfere fatte di grassi (liposomi), simili a quelli presenti nelle nostre cellule.
– Mentre il DNA può sopravvivere per giorni o settimane a temperatura ambiente e si conserva addirittura per decine di migliaia di anni in alcuni fossili, l’RNA è una molecola effimera, fragile che è presente nella cellula unicamente durante lo svolgimento della sua specifica funzione e si degrada molto facilmente,per questo deve essere mantenuto a -70,-80 ° C
Una volta iniettati nel nostro corpo, i liposomi liberano l’mRNA che contiene le informazioni necessarie per produrre la proteina Spike del virus.
Una volta che le nostre cellule avranno prodotto la proteina Spike, questa uscirà dalla cellula e verrà riconosciuta come estranea dal sistema immunitario.
– L’importante è che la proteina Spike, da sola, attiva una reazione immunitaria ma non è in grado di provocare la malattia perché rappresenta soltanto una piccola parte del virus.
– Le cellule della memoria rimarranno nel nostro corpo e serviranno a proteggerci per mesi forse per anni nel caso il virus ritornasse.
– Ci vogliono di media circa 10 anni per sviluppare un vaccino convenzionale. La velocità con cui questo tipo di vaccini sono stati sviluppati è sbalorditiva.
Ci sono voluti 42 giorni per avere un mRNA candidato al vaccino
– Gli studi clinici per valutare tollerabilità, effetti collaterali ed efficacia dei vaccini sono stati completati e gli enti regolatori (FDA in America, EMA in Europa) danno la loro approvazione per l’uso solo se questi studi avranno davvero dimostrato che i vaccini sono sicuri e protettivi.
– Al contrario, l’azienda Moderna, produttrice di un altro vaccino basato però sulla stessa tecnologia, afferma come il suo prodotto possa essere mantenuto per un massimo di sei mesi per la spedizione e la conservazione a lungo termine alla maggior parte delle temperature domestiche o dei congelatori medici. L’azienda afferma inoltre come il suo vaccino possa restare stabile in condizioni di refrigerazione standard, da 2°C a 8°C, fino a 30 giorni dopo lo scongelamento e sempre entro la durata di conservazione di sei mesi.
Produzione della proteina Spike
– abbiamo detto che il vaccino immesso nel nostro corpo porta con sè quella piccola sequenza di RNA del coronavirus che determinerà la formazione della proteina Spike nelle nostre cellule,questa proteina è formata da circa 1.400 aminoacidi,
– ma vediamo come avviene questa formazione:
– in termini sommari possiamo dire che la proteina Spike si forma in questo modo:
– il filamento di mRNA del virus passa attraverso i RIBOSOMI nei quali viene letto il suo codice (barrette colorate),
– sulle sequenze di questo codice, il tRNA (RNA transfer),colloca una serie di Aminoacidi che corrispondono a quel codice,
– quando la lettura è finita,tutti gli aminoacidi sono stati collocati uno dopo l’altro e collegati fra loro a formare la proteina
– alla fine si è formata la Proteina Spike (che qui non si vede)
– ad ogni sequenza di 3 Nucleotidi corrisponde un aminoacido,così vediamo in figura a sinistra che, alla sequenza UAG corrisponde l’aminoacido Tirosina,che viene incorporato per fare la nuova proteina,
– a destra vediamo che alla sequenza AAU corrisponde l’aminoacido Asparagina che a sua volta verrà incorporato nella nuova proteina, ecc.
– l’RNA polimerasi determina la velocità di scorrimento della catena,la velocità di lettura della RNApolimerasi è di circa 50 Nucleotidi al secondo,
– alla fine la catena Proteica Spike si è formata (catenella con palline colorate),
– in questo modo il vaccino consente alle cellule umane di produrre la Proteina Spike contro la quale si formeranno gli anticorpi per distruggere il virus.
La proteina S si suddivide in due parti:
S1, che contiene una regione che serve a legarsi alla cellula bersaglio aderendo al recettore ACE2;
Quindi, una molecola che fosse capace di impedire l’interazione tra la proteina Spike e il recettore ACE2 sarebbe potenzialmente in grado di prevenire l’infezione da coronavirus e, di conseguenza, la malattia.
S2, che in una seconda fase consente l’ingresso del virus nella cellula.
Struttura della proteina Spike da SARS-CoV-2.
– la porzione in rosso serve ad interagire con il recettore ACE2 per infettare le cellule.
– la parte gialla è quella necessaria per l’ingresso del virus nella cellula,
– qui vediamo la regione RBD ( receptor -binding domain) della proteina Spike (in rosa) che è essenziale per il contatto con le cellule da infettare,in particolare con il recettore ACE2 (blu chiaro)
– ma vediamo il processo di formazione della Proteina Spike in modo un po’ più dettagliato.
– come abbiamo già visto,il virus ha un suo mRNA che sul suo codice inserisce i vari aminoacidi per formare la Proteina Spike
– vediamo più da vicino come avviene il processo che ho già schematizzato nelle immagini precedenti
– questo è l’RNA del virus che contiene una serie di informazioni codificate (barrette a colori),
– il processo con cui da queste informazioni si passa alla sintesi della proteina Spike,è detto: TRADUZIONE,cioè queste informazioni vengono tradotte in modo tale che vadano a catturare degli aminoacidi per formare la Proteina Spike,
– come si vede,per attuare questo processo,sono indispensabili i RIBOSOMI che si trovano nella cellula,
– i Ribosomi scorrono lungo il filamento di RNA messaggero del virus e ne riconoscono le sequenze delle BASI a gruppi di 3,
– come si vede, lungo l’ mRNA del virus ci sono delle BASI e ogni gruppo di 3 basi costituisce un CODONE,
– ogni CODONE viene riconosciuto da un ANTICODONE complementare,
– questo Anticodone è posto all’estremità di una particolare molecola detta RNA transfer:
– che porta all’altro suo estremo uno specifico Aminoacido:
– ad ogni CODONE corrisponde uno specifico Aminoacido che viene collocato nella giusta posizione lungo la nascente Catena Proteica:
– ed ogni Aminoacido si lega a quello che lo precede mediante Legami Peptidici:
– le LETTERE dell’alfabeto genetico sono 4: A – G – C – T:
– quindi le combinazioni possibili in gruppi di 3 LETTERE,sono 64, mentre gli aminoacidi sono solo 20,a sinistra c’è l’abbreviazione del nome dell’aminoacido e subito accanto c’è il nome completo dell’aminoacido,
– quindi vi è un eccesso di informazione:
– ed infatti,uno stesso Aminoacido può essere codificato da TRIPLETTE diverse,
– la sequenza degli Aminoacidi in una Proteina ne detrmina la forma,la funzionalità e la reattività:
– vediamo sopra in modo semplificato due catene di aminoacidi:
– in questo modo si forma anche la proteina Spike del coronavirus
– per sommi capi,questa è la composizione del nostro Sistema immunitario con le sue principali componenti
LE VARIANTI DI SARS-COV-2
– le VARIANTI del virus Covid sono dovute a Mutazioni genetiche
– L’ mRNA virale può subire delle MUTAZIONI nella sua sequenza,
– le mutazioni sono frequentemente dovute ad errori della RNA polimerasi
– vediamo quali sono le mutazioni principali
1) Mutazioni puntiformi
– quando la mutazione riguarda 1 o pochi nucleotidi
– una singola sostituzione nucleotidica può essere silente,quando non altera la funzionalità della proteina codificata
Vediamo un esempio:
– vediamo che nella quintultima posizione in alto è presente una T nel DNA normale,mentre nella mutazione sottostante è inserita una A nel DNA mutato,quindi ci sarà anche un Nucleotide sbagliato, quindi dove sopra c’era un Acido Glutammico (Glu),nella proteina normale,sotto viene inserito un aminoacido scorretto,che si chiama Valina (Val),
2) Mutazioni sinonime
sono quelle che modificano il CODONE ma non l’aminoacido codificato,
3) Mutazioni nonsenso
– le mutazioni nonsenso, modificano il CODONE trasformandolo in un segnale di STOP prematuro che interrompe la sintesi della proteina rendendola inattiva:
4) Inserzioni
– sono considerate mutazioni puntiformi anche le INSERZIONI:
– ovvero l’AGGIUNTA di 1 o più NUCLEOTIDI nella sequenza genetica:
– un nucleotide è stato aggiunto
5) Delezioni
– sono la PERDITA di NUCLEOTIDI:
– un nucleotide viene perso,
– se queste MUTAZIONI avvengono in una REGIONE CODIFICANTE,la PROTEINA che ne risulta può essere gravemente alterata,
– ma ci possono essere anche altre alterazioni come i Micro e Minisatelliti:
– talvolta si può verificare una ripetizione di pochi Nucleotidi, ma può anche interessare una estesa regione dell’RNA virale,e contenente INTERI GENI come nel caso della COPY NUMBER VARIATION:
– la maggior parte delle mutazioni può non avere grandi effetti sul fenotipo,anche perchè i meccanismi di riparazione del codice genetico spesso intervengono con successo a sistemare gli errori:
LE VARIANTI DI SARS-COV-2 RENDONO INEFFICACE IL VACCINO?
– nel corso di 1 anno abbiamo assistito alla nascita di molte VARIANTI del virus ,per es. la “variante inglese” e anche di molte altre.
– le principali mutazioni che si sono registrate nel tempo, sono localizzate nella Proteina Spike, tale proteina, come detto, serve al virus per penetrare all’interno delle cellule umane.
– i vaccini sono rivolti proprio contro questa proteina
– la paura nasce dal fatto che se la proteina spike muta, il sistema immunitario “allenato” con il vaccino ad aggredire questa proteina, potrebbe non riconoscere la nuova proteina spike mutata. Un dubbio legittimo , la possibilità che i vaccini appena sviluppati non siano del tutto efficaci è tutta ancora da dimostrare.
– rimane pertanto fondamentale seguire nel tempo l’evoluzione del virus
– se un giorno la proteina Spike dovesse mutare a tal punto da far perdere di efficacia i vaccini, dovremo modificare la composizione dei vaccini stessi
– e questo è ciò che accade ogni anno quando si progetta il vaccino antinfluenzale per la stagione successiva.
– come ho già detto le varianti osservate nel corso di 1 anno sono molte,non mi dilungherò ad elencarle,farò solo un accenno alle più importanti:
N510Y : aumentando l’affinità con il recettore ACE2 tende a favorire la capacità di ingresso del virus nelle cellule umane.
69-70del: sembra rendere meno efficace la risposta del sistema immunitario,
P681H: sembra essere in relazione alla scissione della furina
e tante altre
– Si arriva però a parlare di nuovo ceppo virale solo quando la mutazione riesce a trasmettersi nelle generazioni successive e arriva a produrre differenze significative .
– le mutazioni possono essere:
Neutrali: con scarsi effetti negativi
Nocive: per esempio possono aumentare la mortalità o la contagiosità ma in questo caso morendo l’ospite,il virus tende a scomparire più rapidamente
Adattative: quando il virus si adatta al nostro corpo e ai nostri vaccini diventando più resistente
Sars-CoV-2 è un virus a Rna tutto sommato abbastanza stabile, ovvero che tende a non mutare molto. In tutto possiede circa 30.000 nucleotidi e da quando abbiamo iniziato a studiarlo un anno fa, si stima abbia accumulato circa due mutazioni al mese e in media poco più di 20 mutazioni rispetto alla variante di Wuhan sequenziata a gennaio. Ciò non significa che in questo arco di tempo il virus è mutato solo in 20 posizioni del genoma, significa piuttosto che di tutte le mutazioni che il virus ha subito solo poco più di 20 in media si sono fissate nella popolazione virale.
Sia Pfizer che Moderna stanno portando avanti degli esperimenti che consistono nel verificare se gli anticorpi generati dal vaccino sono in grado di neutralizzare anche alcune varianti e speriamo di avere presto una risposta.
Le aziende produttrici dei due vaccini, gli unici fino a questo momento ad aver già ottenuto l’autorizzazione della Fda statunitense, affermano che non sono attese delle ripercussioni a livello di efficacia e che verranno effettuati test aggiuntivi nelle prossime settimane.
Facendo il sequenziamento, quindi andando a leggere tutto l’Rna, possiamo capire se si impone sul territorio una variante, cioè un virus che ha inserito una mutazione stabile al suo interno. In Italia purtroppo abbiamo sempre fatto pochi sequenziamenti: se potenziamo questa attività riusciremo a capire se effettivamente una variante si è diffusa oppure se non è accaduto.
Vediamo in che modo una VARIANTE del virus potrebbe rendere INEFFICACE il vaccino.
– questa è una proteina formata da tanti aminoacidi,
– questa è la sua struttura primaria, a cui mi riferisco per meglio chiarire l’argomento
– supponiamo che questa sia la proteina Spike del coronavirus,
– il vaccino produce degli anticorpi che sono diretti contro questa proteina che è quella che si attacca alle nostre cellule per infettarle,in modo da neutralizzare il virus
– gli anticorpi prodotti dal nostro organismo,sono diretti contro l’intera proteina ,cioè dal primo all’ultimo aminoacido, in questo caso,dalla Gly alla Ala
– adesso,per i motivi che ho ampiamente illustrati in precedenza,supponiamo che la struttura di questa proteina cambi,
– supponiamo che la variazione comprenda il pezzo di proteina che ho riportato dentro al rettangolo rosso,dove si trovano 7 aminoacidi,
– ma la variazione può anche essere molto più vasta e interessare un numero maggiore di aminoacidi,
– in questi casi succede che il nostro sistema immunitario ha prodotto degli anticorpi che originariamente erano diretti contro questa proteina nella sua interezza
– ma se il virus subisce una mutazione,avremo che una parte più o meno ampia della proteina Spike cambierà e quindi sarà formata da tutta una serie di aminoacidi diversi da quelli di prima,
– nel nostro esempio avremo che la prima parte della proteina da Gly ad Asp è rimasta la stessa,ma la parte di proteina che si trova nel rettangolo rosso è cambiata,quindi non avremo più questi aminacidi,ma saranno diversi,
– che cosa comporterà tutto questo?
– comporterà che gli anticorpi che il nostro sistema immunitario aveva prodotto contro questa proteina,se nel nostro organismo arriva un virus diverso dal primo,cioè mutato,anche questa proteina non sarà più la stessa
– quindi,nell’esempio avremo che la prima parte della proteina dagli aminoacidi Gly ad Asp sarà uguale,
– la parte dentro al rettangolino rosso sarà cambiata perchè formata da aminoacidi diversi
– questa situazione crea dei problemi agli anticorpi che già si erano formati nel nostro organismo,
– e questo perchè,gli anticorpi riconosceranno in pieno la prima parte della proteina che è rimasta invariata
– ma non potranno riconoscer la parte cambiata della proteina (nel rettangolino)
– e allora succederà che la parte cambiata della proteina non potrà più essere aggredita dagli anticorpi che si erano già formati in precedenza,
– quindi l’effetto neutralizzante degli anticorpi nei confronti della proteina Spike sarà molto ridotto perchè diretto solo contro una parte della stessa proteina
– più la mutazione è grande e più interesserà una parte maggiore della proteina e l’effetto degli anticorpi sarà ridotto in quanto non riconoscono più la parte mutata della proteina
– il vaccino perderà parte della sua efficacia,tanto più,quanto più la proteina è cambiata
– ricordo che gli aminoacidi sono 20:
– vediamo un piccolo schema pratico:
– ti faccio un esempio molto schematico:
– gli anticorpi sono riportati in rosso,
– gli anticorpi si attaccano alla proteina S del coronavirus, supponiamo che sia quella in marroncino,determinandone la sua distruzione,
– ma se questa proteina S del virus è cambiata,l’anticorpo non la riconoscerà più,e quindi non ci si potrà più attaccare per distruggere il virus,
– un anticorpo riconosce la proteina verso cui è stato formato,se la proteina è diversa o molto diversa è evidente che non può riconoscerla e aggredirla,
– se abbiamo degli anticorpi contro il tetano,non possono evidentemente neutralizzare la polio
– il vaccino perde la sua efficacia,
– che cosa dovremmo fare per rimediare?
– dovremmo produrre un vaccino nuovo modificato
– ricordo quello che ho già detto e cioè che, se il virus subisce una piccola mutazione di pochi aminoacidi,può darsi che il vaccino mantenga la sua efficacia,ma se la mutazione è molto grande, può darsi che diventi più o meno inattivo
NOTA
Se la sequenza della Proteina Spike muta,si possono avere le seguenti possibilità:
1) Contagiosità può aumentare o diminuire
2) Letalità può aumentare o diminuire
3) Contagiosità e Letalità possono aumentare o diminuire contemporaneamente
Tutto questo è determinato dalle cosiddette VARIANTI del virus.
Come ho già detto,se le mutazioni sono molto piccole possono non determinare alcun effetto sul virus e quindi un vaccino già esistente può mantenere la stessa efficacia che aveva prima della variante.
SICUREZZA DEI VACCINI
L’ipotesi
Stimolare il sistema immunitario con gli antigeni dei vaccini, od anche con gli adiuvanti e le altre componenti delle preparazioni dei vaccini, può indurre lo sviluppo di una reazione autoimmune e quindi di malattie autoimmuni.
Critiche “immunologiche” ai vaccini
1) il sovraccarico antigenico causato dalla vaccinazione può indurre ad un danno se non ad una paralisi del sistema immunitario
2) le vaccinazioni innescano meccanismi immunitari e quindi malattie autoimmuni.
Una plausibilità biologica per supporre un legame causale fra vaccini e malattie autoimmuni potrebbe essere proposta per la sindrome di Guillain-Barré ed il vaccino per l’influenza suina od il vaccino orale per la poliomielite, ovvero per artrite cronica o trombocitopenia e vaccino contro la rosolia. In altri scenari, come la vaccinazione contro il morbillo e lo sviluppo di diabete di tipo I
In due condizioni è stato dimostrato un nesso causale fra vaccinazione e sviluppo di autoimmunità. Il primo è costituito da piastrinopenia autoimmune e vaccino anti-morbillo, rosolia e parotite. La piastrinopenia autoimmune compare in 1 bambino su 30.000 vaccinati, ma deve essere considerato che piastrinopenia autoimmune si sviluppa in 1 bambino su 3.000 con rosolia ed 1 bambino su 6.000 con morbillo.
Adiuvanti e conservanti
In alcuni modelli animali , dosi massicce di mercurio possono determinare reazioni vascolari autoimmuni. Il mercurio, sotto forma di etilmercurio era presente come conservante in alcuni vaccini. La somma totale di mercurio che veniva assunta da un bambino con le vaccinazioni era comunque ben al di sotto di ogni limite di sicurezza. Inoltre, il mercurio causa di patologia non è l’etilmercurio, ma il metilmercurio che si ritrova negli alimenti ed in particolar modo nel pesce. In ogni caso, attualmente nessun vaccino ha più mercurio. Decisione presa non perché facesse male, ma per eliminare questa pretestuosa scusa
I vaccini non causano encefaliti ed encefalopatie
Benché il rischio di encefalite in seguito a vaccinazione contro morbillo e pertosse sia stato considerato biologicamente plausibile, nessuno studio ha confermato l’esistenza di una associazione causale.
Nessuna relazione tra i vaccini e la morte in culla
L’ipotesi che la morte in culla sia correlata alla vaccinazione – e nello specifico al vaccino Difterite-tetano-pertosse – è stata smentita da numerosi studi. I fattori di rischio per lo sviluppo di morte in culla sono numerosi, sia intrinseci al neonato che estrinseci. La raccomandazione più importante e che si è rivelata più efficace nel prevenire la morte in culla è quella di far dormire il bambino in posizione supina.
I vaccini non sono associati alla sclerosi multipla
I risultati dagli studi che hanno esaminato una possibile associazione tra il vaccino per l’epatite B e lo sviluppo di sclerosi multipla non solo sono rassicuranti, ma sostengono le raccomandazioni di vaccinare contro questo virus.
Vaccino antiinfluenzale e Sindrome di Guillain Barrè
Dall’insieme degli studi disponibili sembra evidente che l’associazione tra vaccino influenzale e sindrome di Guillain Barré nella stagione tra il 1976-77 fosse sostanziale ma che nelle stagioni che si sono susseguite, questo rischio non è stato dimostrato.
Pertanto alla luce delle evidenze disponibili l’immunizzazione annuale con il vaccino influenzale è un’importante pratica di sanità pubblica che deve essere continuata e incoraggiata per prevenire la morbosità e la mortalità da questa malattia importante .
Nessuna relazione tra vaccini e tumori
Non vi sono evidenze che i vaccini possano provocare i tumori. Vi sono evidenze che alcuni vaccini giocano un ruolo rilevante (vaccino per l’epatite B e vaccino conto il Papilloma Virus) nella prevenzione dei tumori. Vi sono grandi attese per l’utilizzo in futuro dei vaccini contro altri tipi di tumore.