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Data 28 ottobre 2018

Photoshop, tecniche essenziali – 6

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             Photoshop, tecniche essenziali – 6

 

Strumento occhi Rossi

 

Tra le varie possibilità di ritocco di base di Photoshop, uno strumento imprescindibile è quello per la rimozione degli occhi rossi. Si tratta di una fastidiosa imperfezione fotografica, dovuta all’impiego del flash in fase di scatto, capace di rovinare lo sguardo dei soggetti inquadrati. Fortunatamente, Photoshop offre un comodo tool, di facile utilizzo e decisamente rapido, per risolvere in modo eccellente questa problematica.

Come certamente noto, la pupilla è solita modificare le proprie dimensioni a seconda dell’intensità della luce a cui è esposta: tende a chiudersi nei luoghi particolarmente illuminati, nonché ad allargarsi in quelli più scuri. Il lampo generato dal flash, impiegato per illuminare delle scene buie, può essere però troppo veloce affinché la pupilla riesca a chiudersi in tempo e, di conseguenza, la luce emessa stesso si riflette sulla retina. Quest’ultima, essendo altamente vascolarizzata, appare perciò d’intenso colore rosso. Inoltre, l’effetto può coinvolgere anche gli animali domestici: per i gatti si otterrà una pupilla di colore giallo, a causa della speciale conformazione della retina per migliorare la visione notturna, mentre gli occhi dei cani tenderanno ad apparire verdi, poiché irrorati con sangue venoso. Le fotocamere moderne, sia a livello consumer che professionali, includono appositi strumenti per ridurre questa problematica, ad esempio con una serie di flash lampeggianti prima dello scatto effettivo, affinché la pupilla stessa possa abituarsi. Tuttavia, quando anche questa soluzione non risulta effettiva, risulta necessario procedere al ritocco digitale.

 

Strumento occhi rossi: come funziona

Si ipotizzi di voler rimuovere l’effetto occhi rossi da uno scatto. In Figura  si è ricreato digitalmente un esempio, per rendere la comprensione più agevole, ma va tenuto conto come la porzione rossa potrà risultare più o meno ampia a seconda delle condizioni di scatto.

 

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Occhio rosso

 

Dalla barra degli Strumenti, si scelga il tool per gli Occhi Rossi, identificato da una più che esplicativa icona, così come mostrato in Figura:

 

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Strumento Occhi Rossi

 

Selezionato lo strumento, il cursore del mouse assumerà la medesima icona, comprensivo di un comodo mirino, identificato dal segno “+“. Questa croce permetterà di individuare con relativa facilità il centro della pupilla, come riportato in Figura:

 

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Modifica del cursore

 

È sufficiente cliccare con il tasto sinistro del mouse nella posizione desiderata, per vedere applicata la modifica: l’area della pupilla, inizialmente colorata di rosso, ritroverà la sua scura tinta originale. Così come appare evidente in Figura , tuttavia, i valori di default dello strumento potrebbero non essere sufficienti per garantire un buon risultato: la pupilla potrebbe apparire troppo grande, eccessivamente opaca o, ancora, scarsamente amalgamata rispetto alla contigua iride.

 

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Valori di default

 

Fortunatamente, Photoshop permette di arginare anche questo inconveniente. Dalla barra dell’Opzioni, ad esempio, si può agire sul valore di Dimensioni Pupilla: cliccando sul menu a tendina, apparirà uno slider da regolare a proprio piacere, come evidenziato in Figura . Non esistono dei valori standard a cui fare riferimento: l’effetto finale dovrà basarsi unicamente sui propri gusti, nonché sulle condizioni di scatto di partenza.

 

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Dimensioni Pupilla

 

Agire unicamente sulla dimensione non è però sufficiente per garantire un buon risultato: è necessario regolare anche l’intensità della copertura, tramite l’opzione Scurisci Pupilla. Analogamente all’opzione precedente, sarà sufficiente cliccare sul menu a tendina e muovere lo slider, fino a raggiungere il risultato desiderato, come illustrato in Figura . Naturalmente, qualora l’effetto non fosse di proprio gradimento, si può sempre tornare all’impostazione iniziale tramite il comando Indietro, contenuto nel menu Modifica.

 

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Scurisci pupilla

 

 

Riempi in base al Contenuto

 

Tra le funzioni per il ritocco di base, una delle più comode e veloci è il Riempimento in base al Contenuto. Molto simile negli effetti ad altri strumenti visti in precedenza, quali la Toppa o il Pennello Correttivo al Volo, questo tool permette di sostituire porzioni dell’immagine con una correzione generata automaticamente dal software. L’ideale, di conseguenza, per rimuovere dei soggetti o degli elementi non graditi di uno scatto, il tutto senza alcuno sforzo.

 

Si ipotizzi di voler modificare uno scatto, sostituendo o eliminando un elemento ripreso non gradito: nell’immagine proposta in Figura , ad esempio, si vogliono rimuovere i cartelli stradali posti a lato della carreggiata. Procedere manualmente all’isolamento dell’oggetto per selezione, o con altri strumenti come il Timbro Clone, può richiedere pazienza e precisione, con dei risultati non sempre eccellenti qualora non si fosse particolarmente esperti con la suite Adobe. La funzione Riempi in base al Contenuto, invece, automatizza questo processo, con un solo click:

 

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Immagine da modificare

 

Il primo passo da compiere è quello di effettuare una selezione che comprenda l’intera parte da modificare. Si può trattare di una classica selezione rettangolare o, ancora, di una a mano libera, quale quella con il Lazo. Importante è, tuttavia, lasciare una porzione sufficiente di sfondo attorno all’oggetto: questo perché Photoshop, nella sua opera di analisi del livello, prenderà come riferimento le aree limitrofe e contigue alla selezione stessa. Questo step è mostrato in Figura:

 

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Selezione iniziale

 

Per accedere alla funzione sopracitata, è necessario posizionarsi sulla voce Modifica della barra dei menu e, dall’elenco, scegliere Riempi: il tutto è mostrato in Figura:

 

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Riempi

 

A questo punto, apparirà a schermo una finestra di dialogo, pensata per gestire a fondo tutte le opzioni della funzione. Nel menu a tendina Contenuto, ci si deve assicurare sia scelta l’omonima voce In base al Contenuto, affinché Photoshop possa elaborare autonomamente il livello. Si può quindi scegliere quale modalità di adattamento del colore preferire e, non ultimo, il tipo di fusione. Di solito si utilizza Normale, poiché sostituisce in toto l’area selezionata, mentre le altre funzioni tendono a creare un effetto sovrapposto, con diversi gradi di opacità. La finestra di dialogo è riportata in Figura:

 

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Finestra di dialogo

 

Impostati i valori desiderati, è sufficiente confermare la scelta sulla finestra di dialogo per avviare immediatamente la modifica, come illustrato in Figura . I tempi di elaborazione possono variare in base alla grandezza dell’area selezionata, alla complessità dell’immagine e, naturalmente, dalla potenza di calcolo della macchina in uso.

 

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Elaborazione finale

 

Come facile notare, il software ha sostituito l’elemento indesiderato ricostruendo l’immagine in base agli elementi contigui, adattando perciò lo sfondo roccioso della parete alla destra dell’immagine. Nella maggior parte dei casi non sono richiesti altri interventi ma, per livelli molto complessi e particolareggiati, potrebbe essere necessaria una rifinitura manuale finale.

Naturalmente, è possibile anche operare sulle selezioni multiple. Si ipotizzi di voler eliminare, con un solo passaggio, tutti i cartelli stradali ripresi nello scatto. Il primo passo è quello di selezionarli sullo stesso livello: dopo aver isolato il primo, si ripete la selezione per i rimanenti tenendo premuto il tasto SHIFT, come riportato in Figura:

 

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Selezione multipla

 

È quindi sufficiente richiamare la finestra di dialogo, tramite la voce Riempi del menu Modifica, e impostare le opzioni preferite: il comando agirà contemporaneamente su tutte le selezioni, come evidente in Figura . Anche in questo caso, la velocità di elaborazione può dipendere dalle dimensioni delle aree selezionate, dalla ricchezza di dettagli dell’immagine e dalla potenza di calcolo del proprio computer:

 

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Modifica multipla

 

 

Matita e Pennello

 

Dopo aver visto le funzioni principali di Photoshop, nonché aver appreso alcuni basici rudimenti di fotoritocco, le competenze acquisite permettono di lanciarsi in un’area affascinante quanto complessa: quella del disegno. Con il software di casa Adobe, infatti, è possibile tracciare disegni a mano libera, avvalersi di forme preimpostate, dipingere con veri pennelli digitali e molto altro ancora. Non ultimo, tali attività possono avvenire su un livello completamente vuoto o, ancora, sfruttando un’immagine già esistente, da modificare a proprio piacere.

In questa lezione si comincerà a prendere familiarità con due strumenti indispensabili, la Matita e il Pennello, comprendendone le funzioni di base. Gli esempi riportati saranno volutamente semplici, per aiutare l’apprendimento anche a chi si avvicinasse per la prima volta a questo mondo.

 

Matita

 

La Matita è uno strumento di disegno di Photoshop dedicato al tratto a mano libera, avvenga questo tramite il mouse o con l’ausilio di supporti avanzati come penne e tavolette digitali. Come facile intuire, per abilitare il tool è necessario selezionare l’omonima icona nella barra degli strumenti, così come evidenziato in Figura:

 

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Strumento Matita

 

Per disegnare è sufficiente mantenere premuto il tasto sinistro del mouse, muovendo quest’ultimo nella direzione desiderata. Il colore è determinato dalla tinta al momento selezionata dal picker nella barra degli strumenti: è sufficiente cliccare sull’apposito riquadro per modificarlo a proprio piacere. Di default, il tratto è piccolo e abbastanza lineare, con dei contorni abbastanza ruvidi, proprio a riprodurre digitalmente l’effetto della matita sulla carta. Se si volesse scegliere un tratto più grande o più piccolo, tuttavia, si potrà cliccare sul foglio di lavoro con il tasto destro del mouse e, all’apparizione della finestra di dialogo, modificare lo slider Dimensione a proprio piacere. Un esempio dei differenti tratti è mostrato in Figura:

 

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Dimensione Matita

 

Come facile comprendere, dalla stessa finestra di dialogo si potrà agire sulla durezza del tratto, sulla sua opacità o sull’orientamento della punta, semplicemente ruotando la rappresentazione schematica nel riquadro in alto a sinistra. Si noterà, tuttavia, come la porzione inferiore della stessa finestra offra già delle punte preimpostate tra cui scegliere, per velocizzare le operazioni. Tra queste sono presenti anche varietà diverse dalla classica matita, come l’acquerello o l’aerografo, nonché una serie di opzioni dinamiche. Come si vedrà più approfonditamente nel paragrafo dei pennelli, le punte dinamiche permettono di orientare nelle tre dimensioni il pennello, regolandone la direzione, la pressione e l’intensità del tratto. In Figura, un’anteprima:

 

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– Opzioni Avanzare Matita

 

Pennelli

 

Lo strumento Pennello è certamente uno dei più usati di Photoshop poiché, oltre a permettere di disegnare e dipingere a mano libera, con un po’ di esperienza potrà ritornare utile per azioni mirate di fotoritocco e molto altro ancora. Il tool è rappresentato dall’icona omonima, mostrata in Figura:

 

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Strumento Pennello

 

A differenza della matita, pensata per garantire un tratto più ruvido e spartano, con i pennelli ci si può davvero sbizzarrire. Sempre cliccando con il tasto destro del mouse, infatti, sarà possibile scegliere tra una varietà infinita di punte, regolarne la dimensione, l’orientamento, la durezza, l’opacità e il tipo di contorno. Si potrà coprire praticamente qualsiasi esigenza: da un tratto più simile a un pennarello a uno analogo a un dipinto a olio, passando per acquerelli e aerografi, spugne e forme, nonché pennelli personalizzati. La finestra di dialogo è mostrata in Figura:

 

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Opzioni Pennello

 

Particolarmente interessanti sono i Pennelli Dinamici, introdotti con Photoshop CS5 e ideati per controllare alla perfezione qualsiasi elemento del tratto. Vengono scelti sempre dall’apposita finestra e, alla loro selezione, apparirà una rappresentazione grafica su sfondo grigio sulla sinistra del foglio di lavoro. Tale schema mostra in che modo il pennello toccherà il livello, permettendo di riprodurre virtualmente una pressione diversa dello stesso, orientarne la punta a piacere e molto altro ancora. Proprio in merito all’orientamento della punta nello spazio, è sufficiente ruotare il piccolo tracciato presente nella finestra di dialogo, così come già spiegato nel paragrafo dedicato alla Matita. In Figura , un pratico esempio:

 

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Pennello Dinamico

 

Si è accennato poc’anzi come i pennelli possano essere ampiamente personalizzati, tanto che online è possibile trovarne di ogni forma e dimensione, creati dalla ricca community di utenti Adobe. Dalla solita finestra di dialogo, sarà possibile selezionare l’icona a ingranaggio per accedere a tutte le funzioni aggiuntive relative ai pennelli. Ad esempio, qualora si volesse caricare un pacchetto di pennelli trovato in Rete, sarà sufficiente scegliere l’opzione Carica e seguire le comode istruzioni a schermo. La lista completa delle feature aggiuntive è riportata in Figura:

 

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Opzioni aggiuntive Pennelli

 

Infine, vale la pena ricordare come alcune delle regolazioni per matita e pennello possano essere rinvenute anche nella barra delle Opzioni, dopo la selezione dello strumento. Alcune sono le medesime della finestra di dialogo già vista, altre permettono di amministrare funzioni quali la qualità del tratto, gli effetti di antialiasing, la sovrapposizione del tratto sullo sfondo o la cancellazione di quest’ultimo e molto altro ancora.

 

 

Gomma, Sfumatura e Riempimento

 

Dopo aver appreso le funzioni di base dei pennelli disponibili in Photoshop, è necessario comprendere l’utilità di alcuni tool complementari per perfezionare il proprio disegno. Dalla gomma, pensata per correggere eventuali errori di tratto o imperfezioni del livello, passando per le sfumature e il riempimento a tinta unita.

 

Strumento Gomma

Così come suggerisce il nome, lo strumento Gomma permette di cancellare porzioni di un disegno o di un livello, sia per eliminare eventuali errori che, ancora, per operazioni di ritocco. A seconda della modalità usata, infatti, sarà possibile svelare il contenuto dei layer sottostanti, amalgamarli con le Opzioni di Fusione viste in passato e molto altro ancora. Così come mostrato in Figura , cliccando sull’apposita icona con il tasto destro del mouse si troveranno tre strumenti accorpati: la Gomma, la Gomma per Sfondo e la Gomma Magica.

 

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Tipologie di Gomma

 

Così come già visto per i Pennelli, anche per le varie tipologie di gomma si potrà optare per una personalizzazione della punta. Dopo aver selezionato lo strumento, è infatti sufficiente cliccare con il tasto destro su qualsiasi porzione del livello per accedere all’apposita finestra di dialogo. Si potrà quindi modificare la dimensione della punta, scegliere un profilo netto o sfumato della stessa, approfittare di forme singolare o, ancora, delle punte setola e dinamiche. La finestra in questione è mostrata in Figura:

 

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– Finestra di dialogo Gomma

 

Come evidente in Figura , la gomma classica cancella i pixel del livello selezionato, sostituendoli con il colore di sfondo impostato nella barra degli Strumenti. In caso fosse necessaria una cancellatura trasparente, affinché il livello sottostante risulti visibile, è invece preferibile impiegare la Gomma per Sfondo. Il suo funzionamento è decisamente versatile poiché, oltre a riconoscere automaticamente il profilo delle figure che si andranno a eliminare, opera altrettanto autonomamente una fusione. In Figura , ad esempio, è stato inserita una forma viola in un livello sottostante all’immagine principale: tramite il tool, è stato possibile eliminare il colore originale della pallina da tennis senza però rinunciare ai suoi dettagli fotografici, ottenendo così un effetto perfettamente amalgamato:

 

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Gomma per Sfondo

 

La Gomma Magica, in modo del tutto analogo alla Bacchetta Magica vista nel capitolo dedicato alle selezioni, permette invece di eliminare con un solo click tutte le porzioni contigue di un livello, purché caratterizzate dal medesimo colore. In Figura , un esempio sul corpo e sul muso del cane, nonché sulla pallina ritratta:

 

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Gomma magica

 

Sfumatura e Riempimento di base

Contestualmente all’impiego della gomma, può essere utile apprendere delle semplici opzioni di riempimento, ideali per rimpiazzare le aree precedentemente cancellate senza dover ricorrere ai pennelli. Le istruzioni di seguito riportate sono volutamente semplificate, poiché nell’ottica di un abbinamento proprio con la gomma, mentre i tool nel dettaglio verranno analizzati in seguito.

 

Un’opzione usata davvero di frequente è quella delle Sfumatura, ovvero dei gradienti di colore applicabili all’intero livello, a una forma oppure a un’area precedentemente selezionata. Dopo aver scelto l’apposita icona, così come evidenziato in Figura , dalla barra delle Opzioni si potrà accedere a un lungo elenco di sfumature precaricate o, ancora, crearne di personalizzate. Sarà quindi possibile impostare la direzione e la forma del gradiente, nonché il metodo di fusione e l’opacità rispetto al livello già esistente. Impostate queste opzioni a piacere, sarà sufficiente mantenere premuto il tasto sinistro del mouse e trascinarlo sulla porzione desiderata, provando più orientamenti del tratto fino a ottenere l’effetto sperato.

 

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Sfumatura

 

Qualora si preferisse un riempimento pieno, con un’unica e uniforme tinta, si ricorrerà invece al Secchiello. Il tool copre il livello selezionato, oppure una selezione, con il colore di primo piano al momento scelto nella barra degli strumenti, quindi modificabile con il classico picker. In Figura , un rapido esempio:

 

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Secchiello

 

Come facile intuire, impiegando sfumature e riempimenti su nuovi livelli rispetto all’originario, sarà possibile approfittare di tutte le più classiche Opzioni di Fusione. In Figura , una rappresentazione esemplificativa della riduzione dell’Opacità, con secchiello a sinistra e gradiente a destra:

 

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Fusione

 

 

Forme base

 

Dopo aver appreso i primi passi del disegno in Photoshop, con l’analisi delle funzionalità di pennelli e affini, utile è ampliare il percorso introducendo le forme base. Pur trattandosi di tracciati avanzati, di cui si parlerà diffusamente in seguito, interessante può risultare un primo avvicinamento: il loro uso, infatti, è talmente semplice da non richiedere grandi competenze pregresse.

Photoshop permette di approfittare di un gruppo abbastanza nutrito di forme base, dal classico rettangolo ai poligoni avanzati. Contestualmente, il software offre numerose opzioni di personalizzazione, dalla definizione del perimetro sino al colore di riempimento, passando per dimensioni, punti di ancoraggio e molto altro ancora.

Per accedere ai vari tool Forma, è sufficiente scegliere l’icona relativa dalla barra degli Strumenti, così come mostrato in Figura . In questo caso, la visualizzazione è estesa per permettere di rilevare in un colpo solo tutte le possibilità previste:

 

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Elenco degli Strumenti Forma

 

Così come già accennato, Photoshop mette a disposizione un buon set di forme di base, riportate per comodità illustrativa in Figura . Il gruppo comprende:

 

# Rettangolo: così come suggerisce il nome, permette di tracciare rettangoli dagli angoli vivi. Qualora si desiderasse ottenere un quadrato, quindi con i lati di uguale lunghezza, si mantenga premuto il tasto SHIFT in fase di trascinamento del mouse;

# Rettangolo Arrotondato: rispetto al precedente presenta degli angoli arrotondati, la cui curva può essere definita in pixel e modificata a piacere;

# Ellisse: permette di disegnare una forma ovale o, mantenendo sempre premuto il tasto SHIFT, un cerchio perfetto;

# Poligono: offre la possibilità di tracciare una figura geometrica a più lati, partendo dal classico pentagono;

# Linea: così come evidente dal nome, consente di disegnare una linea di lunghezza variabile, dallo spessore modificabile secondo le proprie esigenze;

# Forma Personale: offre un gruppo di forme complesse preimpostate, quali frecce e fiori, solitamente raggruppate in categorie.

 

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Tipologie di forme base

 

Personalizzazione delle forme

 

Dopo aver selezionato lo strumento, per disegnare la forma è sufficiente trascinare il mouse nella posizione preferita, mantenendo premuto il tasto sinistro fino a raggiungere la dimensione desiderata. La forma ottenuta verrà mostrata come un layer aggiuntivo nella classica palette dei Livelli. Al rilascio del mouse, verrà automaticamente aperta una finestra di dialogo relativa alle Proprietà dell’oggetto tracciato, come illustrato in Figura . Moltissime sono le funzioni a disposizione, alcune delle quali riportate anche in alto sulla barra delle Opzioni, per raffinare al meglio il proprio disegno.

 

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Finestra delle Proprietà

 

Ad esempio, dopo aver creato un rettangolo arrotondato, dalla stessa finestra sarà possibile ridefinire l’intensità dell’arrotondamento in pixel. Si può così creare una curva più o meno accentuata, ma anche decidere se l’effetto smussato debba riguardare tutti e quattro gli angoli o solo alcuni di essi. La modifica può essere applicata inserendo i valori in pixel per ogni singolo angolo o, ancora, in un’unica soluzione abilitando la funzione di concatenamento, riportata appunto da un’icona a catena. In Figura , una personalizzazione a due lati:

 

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Personalizzazione degli angoli

 

Dalla stessa finestra, così come evidente in Figura , si potrà quindi procedere alla modifica di altre peculiarità, quali la scelta di un colore di riempimento pieno, il ricorso a una sfumatura, la creazione e la gestione dello spessore del bordo, l’eventuale impiego di un bordo tratteggiato e molto altro ancora. Le alternative sono davvero infinite e, come facile intuire, il modo migliore per apprenderle è dedicarsi alla sperimentazione:

 

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Personalizzazione colori e bordi

 

 

Forme Personali

 

Per coloro che volessero sfruttare delle forme avanzate, ma avessero difficoltà nella creazione da zero tramite penna e tracciati, Photoshop mette a disposizione un nutrito gruppo di alternative, quello delle forme personali. Si tratta di oggetti preimpostati riuniti per categoria, dalle frecce ai simboli per il web, con cui sbizzarrirsi. Dopo aver selezionato lo strumento, per scegliere quale tipologia di forma utilizzare è sufficiente avvalersi dell’apposito menu a tendina disponibile nella barra delle Opzioni, come evidenziato in Figura:

 

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– Scelta della Forma Personale

 

Per passare da una categoria all’altra, è sufficiente cliccare sull’icona a ingranaggio dello stesso menu a tendina, quindi scorrere la lista proposta fino a trovare il gruppo di propria preferenza. Così come evidenziato in Figura , è possibile anche avvalersi di nuovi set scaricati dalla Rete, usando il comando Carica:

 

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Categorie di Forme Personali

 

Naturalmente, le forme si comportano come qualsiasi altro oggetto di Photoshop, possono quindi essere trascinate, ruotate e ridimensionate, è possibile cambiarne l’opacità, applicare opzioni di fusione e tanto altro ancora. Se si avesse la necessità di considerare l’oggetto disegnato nel suo livello interno, bisognerà tuttavia procedere alla rasterizzazione, ovvero all’unione dell’oggetto con il layer di riferimento. Per farlo, è sufficiente selezionare la forma dalla palette dei livelli e, cliccando con il tasto destro, scegliere Rasterizza

 

 

Forme da Tracciati

 

Dopo aver appreso il funzionamento e l’uso delle forme base fornite da Photoshop, un tool essenziale per le operazioni di disegno, utile è imparare a creare forme avanzate, completamente personali. Per farlo, si tornerà a parlare dello strumento Penna, già visto in passato per le selezioni.

Photoshop offre la possibilità di trasformare i propri tracciati in Forme Personali, da richiamare al bisogno tramite il classico menu a tendina, visto in precedenza. Per farlo, così come facile comprendere, è innanzitutto necessario provvedere alla costruzione passo passo della forma, avvalendosi dello strumento Penna o di qualsiasi altro tool dedicato ai tracciati. In Figura , l’icona relativa:

 

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– Strumento Penna

 

In caso non si disponesse di sufficiente autonomia nel disegno, utile potrà essere il ricorso a una figura o un’immagine di riferimento, da inserire in un livello sottostante per un’opera di ricalco. Naturalmente, si potrà gestire la posizione nei livelli, così come la loro opacità, in modo del tutto autonomo, come mostrato in Figura:

 

36-

Immagine di riferimento

 

Dopo aver selezionato lo strumento Penna, si procede alla definizione della forma desiderata tramite i punti d’ancoraggio. Cliccando sul foglio verrà impostato l’ancoraggio iniziale, si prosegue quindi assegnando un secondo punto: i due saranno uniti da una linea retta. Come facile intuire, a seconda del tool prescelto si potranno sfruttare linee dritte o curve, a seconda delle proprie preferenze. Un esempio è mostrato in Figura:

 

37-

Punti di ancoraggio

 

Per poter definire una forma personale, è necessario operare su un tracciato chiuso: in altre parole, il primo punto d’ancoraggio e l’ultimo dovranno sovrapporsi. Quando si è prossimi alla chiusura di un tracciato, lo stesso cursore di Photoshop lo segnala: la Penna, infatti, verrà accompagnata da un piccolo cerchio. In Figura , un esempio di tracciato chiuso:

 

38-

– Tracciato chiuso

 

Fatto questo, per realizzare la forma personale è necessario posizionarsi sul menu Modifica e, dalle varie voci presenti in lista, scegliere l’opzione Definisci Forma Personale. L’intero percorso è illustrato in Figura:

 

39-

Definisci Forma Personale

 

Selezionata la voce, apparirà sullo schermo una finestra di dialogo che, oltre all’anteprima della forma creata, chiederà all’utente di assegnarne un nome. Non è indispensabile scegliere un nome facilmente memorizzabile, seppur auspicabile, poiché in ogni caso l’apposito menu a tendina per la scelta mostrerà sempre la relativa preview. In Figura , la suddetta finestra:

 

40-

Assegnazione nome alla forma

 

Salvata la forma, la si potrà impiegare in qualsiasi layout, perché verrà aggiunta alla lista degli oggetti già presenti nello strumento Forma Personale. Dal menu a tendina nella barra delle opzioni, infatti, il tracciato da poco convertito verrà inserito fra le forme già disponibili, nell’ultima posizione libera. Utile è specificare come la disposizione delle preview nella griglia segua un ordine cronologico, dalla meno recente alla più recente in termini di creazione.

In Figura  viene mostrato come il tracciato trasformato in forma si comporti esattamente come tutti gli altri già presenti in Photoshop: si potrà assegnare un colore di riempimento, un gradiente, definire tinta e modalità dei bordi, ingrandire o ridurre l’oggetto e molto altro ancora:

 

41-

Forma Personale

 

 

Forme composte e combinate

 

Dopo aver appreso i fondamenti delle forme base di Photoshop, e aver mosso i primi passi con i tracciati complessi, utile sarà analizzare le possibilità che il software garantisce per la creazione di forme composte e combinate. È infatti possibile abbinare più forme affinché diano vita a un nuovo poligono, quest’ultimo determinato dalla loro somma, dalla sottrazione oppure dalle aree in cui i tracciati si intersecano.

Prima di cominciare, tuttavia, è bene specificare come il risultato finale sarà ben diverso rispetto ai software di grafica vettoriale, quali Adobe Illustrator: le forme scelte verranno effettivamente unite sul livello, ma i loro singoli tracciati rimarranno separatamente modificabili.

 

Forme composte e componibili

Si ipotizzi di voler unire due forme differenti, affinché vengano considerate come un unico poligono sul livello di riferimento. Senza modificare le opzioni di default di Photoshop, ci si accorgerà come, al momento di disegnare le forme, ognuna di queste occuperà un layer a sé stante. I livelli possono certamente essere uniti, e le forme sovrapposte manualmente, tuttavia non si otterrà il risultato desiderato, così come mostrato in Figura:

 

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Opzioni di default per le forme

 

Mantenendo lo strumento Forma selezionato, si presti attenzione alla barra delle Opzioni. Di fianco alle dimensioni in pixel, si troverà l’icona Operazioni Tracciato, pensata per stabilire come le diverse forme debbano interagire fra di loro. Cliccando sull’icona, si aprirà un menu a tendina con le varie possibilità, così come riportato in Figura:

 

43-

Operazioni tracciato

 

Sfruttare le varie operazioni sui tracciati è molto semplice, a seconda del risultato che si desidera raggiungere. Il primo passo è sempre quello di disegnare la forma primaria sul livello e, prima di tracciare le successive, scegliere dall’apposita tendina il tipo di interazione che si preferisce impiegare. La prima opzione a disposizione è Combina Forme: permette di ottenere un poligono che sia la semplice somma degli oggetti originali, così come evidenziato in Figura:

 

44-

– Combina forme

 

Come si nota proprio in Figura , i tracciati di ogni singola forma rimangono separati: nell’immagine viene messo in evidenza il perimetro, e i punti d’ancoraggio, della seconda disegnata. Tuttavia, così come confermato dalla successiva Figura , gli strumenti di selezione e trascinamento considereranno l’oggetto come un poligono unico:

 

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Trascinamento poligono unico

 

L’opzione successiva è denominata Sottrai Forma Anteriore e permette, così come suggerisce il nome, di eliminare la porzione del primo oggetto nella zona di sovrapposizione con il secondo. Un esempio è mostrato in Figura:

 

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Sottrai Forma Anteriore

 

Per comprendere al meglio questo tipo di combinazione, utile sarà vagliarne l’effetto finale, ovvero con il secondo tracciato non selezionato e, di conseguenza, invisibile. Così come evidente in Figura , si è venuto a creare un nuovo poligono basato sull’oggetto originale, senza che il secondo risulti identificabile sul layer. Questo tipo di risultato coinvolge anche le opzioni successive, che verranno trattate di seguito.

 

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Effetto finale della sottrazione

 

L’opzione Interseca Area Forma, invece, permette di ottenere un poligono ricavato unicamente dalle aree di sovrapposizione delle due forme originali, così come reso più che evidente in Figura:

 

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Interseca Area Forma

 

Escludi Forme Sovrapposte, invece, permette di ottenere l’effetto esattamente opposto del precedente, in una sorta di negativo. Si verrà a creare un poligono, infatti, dalle aree non sovrapposte dei due oggetti originali. Un esempio è disponibile in Figura:

 

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Escludi forme Sovrapposte

 

Naturalmente, le combinazioni elencate possono essere impiegate per qualsiasi tipo di poligono realizzato da tracciato, sia esso creato da zero, utilizzando le forme base oppure quelle personali.

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