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Data 27 ottobre 2018

Photoshop, tecniche essenziali – 4

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             Photoshop, tecniche essenziali – 4

 

Livelli: Opacità e Riempimento

 

Così come già visto nella precedente lezione, i livelli sono degli elementi essenziali per comprendere il funzionamento di Photoshop, nonché per gestire il fotoritocco o le operazioni di design. Dopo aver appreso i concetti di base, giunge il momento di analizzare due delle opzioni più utili, e frequenti, per la gestione dei livelli: quelle relative a Opacità e Riempimento.

 

Opacità e riempimento

 

Quando si lavora con livelli multipli, così come si è visto, i singoli layer vengono sovrapposti l’uno sull’altro. Sul fronte visivo, di conseguenza, l’ultimo livello coprirà tutti i precedenti, impedendo perciò la visione degli elementi in essi contenuti. In Figura , ad esempio, si noterà come il primo layer risulti visibile solo spegnendo quello immediatamente successivo:

 

1-

Primo livello

 

Per contro, attivando la visualizzazione del secondo livello, questo coprirà il precedente, non permettendone la visione degli elementi in esso contenuti, come mostrato in Figura:

 

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Secondo livello

 

Le opzioni di Opacità e Riempimento, identificate nel Pannello dei Livelli tramite due comodi slider, permettono di rendere un layer più o meno trasparente, affinché quelli sottostanti possano tornare visibili. A seconda della percentuale applicata, la regolazione varia dalla completa trasparenza alla totale opacità. In Figura , un esempio di quel che accade quando l’opacità del livello superiore viene progressivamente ridotta

 

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Riduzione dell’opacità

 

Qualora si decidesse di ridurre il Riempimento su un livello privo di effetti, il risultato sarà del tutto analogo alla modifica dell’opacità, così come mostrato in Figura : non sembrano sussistere, infatti, delle diversità:

 

4-

Riduzione del riempimento

 

I due comandi, tuttavia, risultano simili solo nell’apparenza, poiché corrispondono a scopi ben distinti. Quale è, di conseguenza, la loro differenza? In linea generale, si può affermare come il comando di Opacità agisca sul livello nel suo complesso, quindi anche sul grado di trasparenza degli effetti applicati al layer stesso. La funzione di Riempimento, invece, permette di modificare il livello lasciando però del tutto inalterati tali effetti.

Per comprendere questa sostanziale differenza, utile sarà fare ricorso a un comodo esempio. Dopo aver selezionato il secondo layer fra i due poc’anzi illustrati, si proceda ad applicarvi degli effetti di proprio gradimento. Le funzionalità degli effetti verranno analizzate nel dettaglio in seguito, in questo frangente è sufficiente premere il pulsante FX e provare alcune delle opzioni proposte. Va specificato, tuttavia, come la possibilità di applicare un effetto sia garantita soltanto su livelli sbloccati: per farlo, sarà sufficiente cliccare sull’apposito lucchetto.

Dopo aver applicato gli effetti, in questo caso un rilievo e una texture, si proceda a ridurre l’opacità. Si noterà come, contestualmente al livello, anche l’effetto diverrà più o meno trasparente. Un esempio è riportato in Figura:

 

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– Effetti e riduzione Opacità

 

Agendo sullo slider del Riempimento, invece, apparirà subito evidente come il contenuto del livello si modificherà diventando progressivamente più trasparente, ma i suoi effetti rimarranno del tutto invariati, così come illustrato in Figura:

 

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Effetti e riduzione Riempimento

 

Apprendere sin da subito la gestione dell’Opacità e del Riempimento è fondamentale per ogni ricorso a Photoshop, sia per le operazioni di base che per eventuali lavori complessi, anche professionali. Per questo, è importante sperimentare con le opzioni disponibili, comprendendo di volta in volta quale risultato si potrà ottenere sia sul layer che sugli effetti prescelti.

 

Gruppi di livelli

 

Dopo aver visto le operazioni di base per i livelli, nonché la regolazione di Opacità e Riempimento, utile è cominciare a pensare al raggruppamento degli stessi. Mantenere un workflow ordinato, soprattutto quando si ha a che fare con decine di livelli, è infatti essenziale per poter lavorare comodamente con Photoshop. Inoltre, i livelli raggruppati possono anche essere modificati contemporaneamente grazie a funzioni apposite.

 

Gruppi di Livelli

Quando si lavora con molti livelli, può essere utile raggrupparli. Questo, così come già accennato, sia per mantenere un workflow ordinato che per delle modifiche cumulative, senza però unire o collegare i layer stessi in uno solo, così come accadrebbe per il comando Unisci.

Per poter creare un Gruppo di Livelli, è innanzitutto necessario selezionare i layer di proprio interesse, purché siano contigui. Se così non fosse, è sufficiente spostarli con il solito comando di trascinamento. Per poter effettuare una selezione, è sufficiente cliccare con il mouse di fianco al nome del livello e, per i successivi, mantenere premuto il tasto SHIFT.

 

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Selezione dei livelli

 

Una volta selezionati, è sufficiente cliccare con il tasto destro di fianco al nome di uno dei layer prescelti, dopodiché scegliere dal menu a tendina la funzione Gruppo da Livelli, così come illustrato in Figura:

 

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Gruppo da livelli

 

Lanciata la funzione, il gruppo verrà mostrato con un’icona a cartella nella palette dei Livelli: proprio come una comune directory del proprio computer, si potrà aprire per verificarne il contenuto, cliccando sulla freccia a scorrimento dell’icona stessa.

 

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Livelli raggruppati

 

Naturalmente, cliccando sul nome del gruppo potrà esserne modificato il nome, per una rapida identificazione fra i tanti con cui si lavorerà.

 

Gruppi e operazioni cumulative

Così come già accennato, i gruppi non sono soltanto utili per riordinare il proprio workflow, ma sono anche ideali per applicare delle funzioni comuni di base. In particolare, le operazioni cumulative sui gruppi sono quelle relative agli effetti di livello, ovvero le Opzioni di Fusione, quindi a tutti quegli interventi che non predispongono automaticamente una maschera o un livello proprio.

Si ipotizzi di voler applicare ai livelli visibili una sfumatura, regolandone opportunamente l’opacità. Cliccando sulle Opzioni di Fusione, si opterà quindi per Sovrapposizione Sfumatura, si applicherà il gradiente desiderato e, dall’apposito slider, se ne regolerà l’opacità. Se l’operazione viene effettuata con il gruppo chiuso, ovvero senza la visualizzazione nella palette di tutti i layer che lo compongono, l’effetto verrà applicato al gruppo intero.

 

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Effetto con gruppo chiuso

 

Al contrario, espandendo il gruppo, si potrà scegliere anche uno solo dei livelli in esso contenuti per applicare l’effetto di propria preferenza, procedendo come di consuetudine. In Figura  l’applicazione della stessa sfumatura mostrata in precedenza, con lo spegnimento di un livello superiore per renderne immediatamente evidenti gli effetti.

 

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Effetto con gruppo aperto

 

 

Maschere di livello

 

Si è visto come mostrare contemporaneamente elementi di due livelli sovrapposti, sfruttando le opzioni di Opacità e Riempimento. Per quanto questi comandi si rivelino molto comodi, non sempre rispondono a tutte le necessità di ritocco. Può capitare, infatti, di dover rendere visibile solo una porzione del layer sottostante. A questo scopo, si può procedere con la tradizionale Gomma: essendo un metodo distruttivo, però, si perderà una parte consistente in pixel del livello superiore. In alternativa, si possono sfruttare le utilissime Maschere di Livello.

Le Maschere di Livello sono uno strumento imprescindibile per il fotoritocco, poiché rappresentano degli elementi di composizione atti a nascondere una porzione del livello attivo, per mostrarne il corrispettivo del layer sottostante, senza tuttavia comportare effetti distruttivi sull’originale.

 

Maschere con Pennello

Si ipotizzi di aver a disposizione due livelli e di voler rendere visibile una porzione dell’inferiore su quello superiore. Ad esempio, si potrebbe desiderare di mostrare un romantico cielo nuvoloso, rappresentato dal primo livello, su un’immagine con protagonista invece una mongolfiera, al secondo layer. L’esempio è riportato in Figura:

 

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Livelli iniziali

 

Procedendo con il classico strumento Gomma, si potrà di certo cancellare la porzione non voluta del secondo livello, affinché il primo venga mostrato, ma si tratta di un metodo distruttivo, così come evidente in Figura :

 

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Strumento gomma

 

In alternativa, si può aggiungere una Maschera di Livello, affinché la modifica non sia distruttiva. Cliccando sulla relativa icona nella palette dei livelli, rappresentata da un rettangolo solcato da un cerchio, di fianco al layer selezionato apparirà un box bianco, così come mostrato in Figura . Quella non è altro che la maschera su cui si andrà a intervenire.

 

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Aggiunta della Maschera

 

Per semplificare la comprensione, seppur in modo non esaustivo, si può sostenere che la Maschera lavori al negativo. Di conseguenza, per eliminare in modo non distruttivo una porzione del livello di proprio interesse, non bisognerà fare altro che colorare la stessa porzione sulla maschera di colore nero. Dopo aver selezionato proprio la maschera, si selezioni lo strumento Pennello, si scelga la punta preferita e ci si assicuri che, nel picker dei colori, sia stato scelto il nero come colore primario e il bianco come quello di sfondo. A questo punto, non resterà che colorare l’area che si intende rendere visibile, così come mostrato in Figura:

 

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Maschera con pennello

 

Così come già accennato, la maschera non elimina alcun pixel del livello superiore, bensì lo nasconde: qualora il risultato ottenuto non fosse gradito, basterà eliminare la maschera senza alcuna perdita d’informazione sull’immagine originale.

 

 Maschere con Selezione

Un metodo ancora più veloce per approfittare delle funzionalità delle maschere, è quello di crearle a partire da una Selezione. In questo modo, si potranno controllare in modo più definito i contorni, operazione resa invece più difficile dal tratto a pennello.

Si effettui la selezione della porzione che si intende nascondere con la maschera, tramite lo strumento preferito. Ribadendo come la maschera stessa agisca per negativo, è quindi importante ricordare come la selezione stessa debba essere inversa. In Figura , un esempio:

 

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Selezione inversa

 

Dopo aver creato la selezione, cliccando l’icona apposita della palette dei livelli, la stessa del precedente paragrafo, verrà automaticamente creata la maschera relativa, con l’area desiderata già nascosta. Nell’esempio in Figura , i margini della selezione sono volutamente grossolani, per consentire di apprendere in un sol colpo d’occhio come la maschera stessa davvero funzioni.

 

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Maschera con selezione

 

Naturalmente, in qualsiasi momento si potrà operare direttamente sulla maschera, qualora l’intervento sul livello non fosse sufficientemente comodo o, in alternativa, si desiderasse migliorarne il tratto. Per farlo, è sufficiente cliccare sul box bianco di fianco al livello di proprio interesse, tenendo premuto il tasto ALT, come mostrato in Figura:

 

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Maschera in primo piano

 

 

Stili Livello e Opzioni di Fusione

 

Dopo aver appreso le funzionalità e gli strumenti di base per la gestione dei livelli, utile è comprendere qualche nozione sui loro stili, nonché sulle modalità con cui fondere più livelli sovrapposti. Per farlo, Photoshop mette a disposizione due strumenti integrati, raggruppati nella medesima finestra: gli Stili Livello e le Opzioni di Fusione.

In via del tutto esemplificativa, poiché si entrerà nel dettaglio nel prossimo paragrafo, gli stili di livello permettono di applicare al proprio layer, o a più livelli, un particolare effetto estetico. Con le opzioni previste per la fusione, invece, si regolerà il modo con cui due o più livelli sovrapposti andranno ad amalgamarsi, determinando il modo con cui i pixel del livello superiore si fonderanno con quelli del livello inferiore.

 

Stili Livello e Opzioni di Fusione

Sono diverse le modalità con cui è possibile accedere alle varie funzioni relative agli Stili Livello e alle Opzioni di Fusione. È necessario, tuttavia, assicurarsi che il livello, o il gruppo di livelli, su cui si andrà ad agire sia sbloccato. Il primo metodo è molto semplice, come mostrato in Figura : è sufficiente cliccare con il tasto destro accanto al nome del layer e, dal menu contestuale, scegliere l’omonima voce Opzioni di Fusione.

 

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Opzioni di fusione da tasto destro

 

In alternativa, è sufficiente premere l’apposita icona nella palette dei livelli, identificata dalla dicitura “fx”, come evidente in Figura:

 

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Opzioni di fusione dall’icona

 

Agendo sui menu contestuali precedenti, si aprirà la finestra degli Stili Livello, ideale sia per gestire l’apparenza dei singoli livelli che, come già spiegato, la loro fusione. Sulla colonna di sinistra sono presenti le varie opzioni, da applicare singolarmente o in abbinato fra loro, mentre nella porzione destra della finestra verranno mostrate le singole impostazioni per lo stile scelto. Tale finestra è mostrata in Figura :

 

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Finestra Stili Livello

 

Partendo dalle Opzioni di Fusione, la prima voce disponibile dalla colonna di sinistra, si potrà regolare il modo con cui un livello possa amalgamarsi con quelli sottostanti. Le possibilità a disposizione sono davvero le più disparate, così come evidente dal menu a tendina della Figura , e nella maggior parte dei casi non rispondono a precisi effetti standard. Questo perché ogni livello, a seconda del colore e di quelli sottostanti, reagirà in modo diverso alla medesima funzione. Alcune opzioni, tuttavia, permettono di intravedere il risultato finale: il comando Scurisci aumenterà i livelli del nero sul layer selezionato, Schiarisci sortirà l’effetto opposto al precedente, Scolora ridurrà la saturazione delle tinte e via dicendo. Il metodo più rapido per apprendere il funzionamento è sperimentare con ogni singola voce, modificandone le singole impostazioni, per scoprire quale sia il risultato finale per i propri livelli. L’effetto applicato apparirà, nella palette dei livelli, al di sotto del nome del layer: qualora non fosse gradito, basterà spegnerlo o eliminarlo definitivamente.

 

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Lista delle opzioni di fusione

 

Le voci successive, sempre nella colonna di sinistra, rappresentano gli stili da applicare al proprio livello. Anche in questo caso, il consiglio è quello di sperimentare, fino a trovare l’effetto desiderato: per annullare una modifica non gradita, infatti, basterà togliere la spunta alla voce selezionata. Sempre come per le Opzioni di Fusione, gli effetti ottenuti non sono standardizzati, ma variano a seconda delle caratteristiche del livello: impossibile, di conseguenza, proporne una casistica esaustiva. Di seguito, tuttavia, verrà mostrato qualche applicazione.

 

Smusso ed Effetto Rilievo, ad esempio, permette di aggiungere una sorta di cornice al proprio livello, una cornice che apparirà in rilievo grazie a un gioco di chiari e scuri. Dalle impostazioni si potrà definire la grandezza del rilievo, il tipo di arrotondamento e contorno, l’intensità delle ombre e molto altro ancora. Un’applicazione standard è mostrata in Figura:

 

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Smusso ed Effetto Rilievo

 

Bagliore Interno, invece, aggiungerà un piccolo contorno più chiaro all’interno del livello, a piacere al centro oppure sul contorno dello stesso, così come evidente in Figura:

 

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Bagliore interno

 

Proseguendo con alcuni stili d’esempio, interessante è anche Sovrapposizione Colore, pensato per aggiungere una tonalità di propria scelta sull’intero livello, sia a tinta piena che in lieve opacità rispetto al layer. Un esempio è riportato in Figura:

 

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Sovrapposizione colore

 

Analogamente al precedente, Sovrapposizione Sfumatura permette di aggiungere un gradiente di propria scelta, come evidente in Figura , sia a tinta piena che in lieve opacità sul livello.

 

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Sovrapposizione Sfumatura

 

Per destreggiarsi con tutti gli stili livello, anche quelli non elencati in questo frangente, non vi è altra possibilità che la sperimentazione pratica. Trattandosi di metodi non distruttivi, in caso di errori o conseguenze poco gradite, si potrà sempre tornare allo step precedente.

 

 

Regolazioni per livelli

 

Per gestire gli effetti visivi relativi ai livelli, non esistono solo le Opzioni di Fusione e gli Stili Livello, analizzati genericamente nella precedente lezione. È infatti possibile impostare alcune opzioni di base per i livelli, tra cui la tonalità o la resa del bianco e nero, grazie alle Regolazioni che Photoshop mette a disposizione. Si tratta di un gruppo di comandi che permette, in modo semplice e veloce, di modificare l’aspetto finale del livello selezionato, sia con degli interventi sul colore che, più di sovente, con delle azioni fotografiche specifiche.

Le varie regolazioni sono disponibili all’interno del pannello Proprietà per il livello selezionato o, più comodamente, optando per il menu contestuale alla pressione dell’apposita icona nella palette dei livelli. Questa verrà identificata da un cerchio bianco e nero, così come evidente in Figura :

 

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Menu contestuale Regolazioni

 

Regolare i livelli

Lavorare con le regolazioni per i livelli è davvero semplice, anche perché si tratta di un’operazione non distruttiva: ogni opzione disponibile, infatti, porterà alla creazione automatica di un nuovo layer o di una maschera sopra a quello selezionato. In caso non si fosse soddisfatti del risultato, di conseguenza, si potrà semplicemente eliminare il livello o la maschera aggiuntivi.

Le prime tre opzioni a disposizione riguardano colori e tinte in sovrapposizione al layer selezionato. Si potrà optare per una Tinta Unita, da scegliere dalla palette dei colori o con il contagocce, quindi una Sfumatura o un Pattern. Naturalmente, la prima applicazione porterà alla copertura completa del livello selezionato, basterà tuttavia impostare opacità e riempimento per garantirne la visibilità. In Figura , un esempio proprio con il comando Tinta Unita:

 

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Tinta unita

 

Il successivo gruppo di opzioni, separato dai precedenti da una linea di demarcazione nel menu contestuale, è invece dedicato alle regolazioni fotografiche. Il primo comando a propria disposizione è quello della Luminosità e Contrasto: grazie agli appositi slider nel pannello Proprietà, sarà possibile gestire questi due valori sul livello selezionato, con un’anteprima in tempo reale dell’effetto che si andrà a ottenere. Un’applicazione pratica è mostrata in Figura:

 

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Luminosità e Contrasto

 

Con l’opzione Valori Tonali, invece, si potrà correggere la gamma tonale e il bilanciamento del colore di un livello, agendo su ombre, mezzitoni e luci, il tutto lasciandosi guidare dal comodo istogramma riportato nel pannello Proprietà. Per farlo, come consuetudine, sarà sufficiente spostare gli slider disponibili a proprio piacere, a seconda dell’effetto ottenuto sull’anteprima del layer, come mostrato in Figura:

 

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Valori Tonali

 

Per i più esperti, è possibile anche agire sulle Curve del livello prescelto: grazie a questa opzione, si potrà regolare ogni punto dell’intera gamma tonale, agendo direttamente sul grafico della gamma stessa. All’apertura del pannello delle Proprietà, il grafico sarà rappresentato da una linea retta e obliqua. Muovendo quest’ultima, spostandosi verso l’alto si accentueranno le luci, mentre verso il basso le ombre. L’asse orizzontale, inoltre, rappresenta i valori tonali di input, cioè quelli originali del livello, mentre quello verticale i valori tonali di output. Un’applicazione pratica è mostrata in Figura:

 

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Curve

 

L’opzione Esposizione, così come suggerisce il nome, consente di aumentare o diminuire il tempo di esposizione di un’immagine ospitata in un livello, quindi regolando virtualmente la durata d’apertura dell’otturatore della fotocamera. Oltre a questo, così come mostrato in Figura , si potrà intervenire anche sullo Spostamento e sulla Correzione Gamma dello scatto:

 

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Esposizione

 

Il successivo gruppo di comandi, sempre separato dal precedente con una linea di demarcazione nel menu contestuale, è davvero nutrito di possibilità. Si tratta sempre di opzioni dalla natura fotografica, nonché dall’uso estremamente quotidiano. Fra le possibilità, si potrà avere accesso alla Vividezza del livello, quindi alla Tonalità e alla Saturazione, al Bilanciamento Colore, alle regolazioni per il Bianco e Nero, ai Filtri Fotografici, al Miscelatore Canale e, non ultimo, alla Consultazione Colore. Queste opzioni, per quanto semplici, non possono essere considerate universali: l’effetto finale, infatti, si differenzierà a seconda delle caratteristiche originali del livello su cui si andrà a operare. La gestione, tuttavia, può essere dimostrata con un unico esempio, come riportato in Figura , poiché comune a tutti i comandi: basta sperimentare, infatti, con i canonici slider:

 

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Tonalità e Saturazione

 

L’ultimo gruppo di opzioni, infine, dimostra una natura più artistica per le regolazioni. Così come suggerisce il nome, il comando Inverti permette di ottenere una versione al negativo del layer prescelto, per i più svariati scopi creativi. All’attivazione del comando, non verrà però mostrato il pannello Proprietà, bensì l’effetto verrà direttamente applicato, come evidente in Figura:

 

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– Inverti

 

Le successive possibilità di questo gruppo, tra cui Posterizza, Soglia, Mappa Sfumatura e Correzione Colore Selettiva, funzionano in modo del tutto analogo, ovvero senza opzioni nel pannello Proprietà o, in alternativa, con finestre di dialogo proprie. Trattandosi di possibilità pensate per gli utenti avanzati, verranno tuttavia illustrate in seguito, anche perché spesso abbinate a filtri o altri interventi corposi sulle immagini.

 

 

Scala in base al contenuto

 

Dopo aver appreso le funzionalità di base dei livelli, e prima di passare al fotoritocco vero e proprio, utile è soffermarsi sulle trasformazioni avanzate disponibili in Photoshop. Grazie a queste, infatti, sarà possibile adattare i propri scatti e i conseguenti layout a ogni esigenza, per rendere la successiva fase di ritocco ancora più facile.

Le principali trasformazioni di base sono state già trattate in precedenza e, come facile intuire, sono propedeutiche al lavoro che si andrà a eseguire adesso.  Analizzeremo lo strumento Scala in base al Contenuto, disponibile in Photoshop CC 2015, così come mostrato in Figura . Per alcune versioni precedenti del software, il comando è invece chiamato Ridimensiona in base al Contenuto:

 

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Scala in base al Contenuto

 

Scala in base al Contenuto

 

Quando si lavora con Photoshop, non capita di rado di dover ridimensionare un’immagine: tramite il comando Scala, come appreso nelle precedenti lezioni, è possibile ingrandire o rimpicciolire lo scatto sul layout, ma anche semplicemente modificarne larghezza o altezza con le funzioni di trascinamento. Queste operazioni, tuttavia, portano generalmente a una distorsione dei soggetti ripresi, un fatto del tutto fastidioso poiché vengono alterate le proporzioni della scena inquadrata. Lo strumento Scala in base al Contenuto nasce proprio per sopperire a questa mancanza: permetterà di effettuare alterazioni non proporzionali, senza però distorcere il soggetto in primo piano o, in alternativa, quello selezionato.

Si ipotizzi di voler aumentare le dimensioni di un’immagine sul piano orizzontale, allungandone il quadro. Dal menu Immagine si selezionerà la funzione Dimensioni Quadro e, dall’apposita finestra che apparirà a schermo, si inserirà il valore della larghezza desiderato, così come illustrato in Figura:

 

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Dimensione Quadro

 

Il risultato finale sarà l’immagine iniziale completata con due aree di uguale dimensione alla destra e alla sinistra, di colore bianco qualora il livello fosse bloccato o trasparente in caso contrario, come mostrato in Figura:

 

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Modifica del Quadro

 

A questo punto, non resta che scalare l’immagine affinché riempia completamente il quadro poc’anzi modificato. Si ipotizzi di voler quindi allungare lo scatto, senza però distorcere la pila di rocce ripresa in primo piano: un fatto impossibile optando con il comune comando Scala, così come più che evidente in Figura:

 

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Distorsione con Scala

 

Optando per Scala in base al Contenuto, invece, si potrà ottenere un allungamento senza compromettere le proporzioni del soggetto in primo piano. Si selezioni l’intera immagine e, dopo aver scelto il comando dal menu Trasforma, lo si allunghi a destra oppure a sinistra secondo le proprie necessità. Come evidente in Figura , la pila di rocce è rimasta sostanzialmente invariata nelle sue proporzioni, mentre sono gli elementi di sfondo a modificarsi:

 

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Scala in base al contenuto

 

Nella sua declinazione di default, la funzione analizza automaticamente l’immagine e, sempre in modo altrettanto automatico, preserva dalla distorsione gli elementi considerati in primo piano, agendo invece su quelli di sfondo o sfumati. Può capitare, tuttavia, che il soggetto che si desidera preservare non venga identificato correttamente dal software o, ancora, che si voglia proteggere un elemento secondario della scena. In questo caso, sarà necessario qualche passo in più, per istruire Photoshop sugli elementi da prendere in considerazione e quali, invece, ignorare.

Si ipotizzi che la pila di rocce degli esempi precedenti non sia stata preservata dalla distorsione. Tramite lo strumento preferito, ad esempio il Lazo, si esegua una selezione grossolana attorno al soggetto di proprio interesse. Dopodiché, si salvi la selezione con il comando Salva Selezione, contenuto nell’omonimo menu Selezione, specificandone il nome e la tipologia di canale. Un esempio è riportato in Figura:

 

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Salva Selezione

 

A questo punto, si selezioni nuovamente l’intera immagine e, dopo aver scelto Scala in Base al Contenuto, si presti attenzione alla Barra delle Opzioni. Sarà infatti disponibile un menu a tendina chiamato Proteggi, mostrato in Figura , da cui scegliere la selezione salvata con il passaggio precedente. Procedendo ora all’allungamento dello scatto, l’area selezionata non verrà distorta:

 

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Proteggi

 

Interessante è notare come, in caso si decidesse di lavorare su soggetti umani in primo piano, il comando permette anche di proteggerne lincarnato dalle distorsioni, selezionando l’apposita icona rappresentata da un omino stilizzato.

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