NAME SERVER
L’importanza del name server per accedere ad un sito
Il name server è fondamentale perché permette l’accesso a un sito web non tramite il suo indirizzo IP ma attraverso il nome a dominio.
Ti spiegherò adesso proprio cosa significa accedere ad un sito tramite indirizzo IP, a cosa servono i name server e perché sono così importanti per navigare in internet e facilitare l’accesso a qualsiasi sito.
Un name server costituisce una parte importante del server DNS (Domain Name System). Nello specifico la funzione di un name server è quella di permettere l’accesso a un sito web non tramite il suo indirizzo IP, ma attraverso il nome a dominio.
DNS e name server
I name server sono una parte dei DNS (Domain Name System), il sistema che regola la traduzione dei domini in indirizzi IP. La differenza sta nel fatto che i primi vengono gestiti dai web hosting provider, mentre i secondi da autorità governative internazionali.
Cos’è un indirizzo IP
L’ indirizzo IP (Internet Protocol Address) è un valore numerico, composto da 4 serie di numeri separati da punti che vanno da 0 a 255. Tale indirizzo serve a garantire che le informazioni trasmesse arrivino alla giusta destinazione.
Gli indirizzi IP possono essere pubblici, privati, statici e dinamici.
L’indirizzo IP pubblico è visibile e raggiungibile da tutti gli host, quello privato invece è utilizzato all’interno di reti locali per identificare un dispositivo che appartiene alla rete.
Gli indirizzi IP dinamici sono quelli che normalmente vengono utilizzati per la navigazione in Internet, perché assicurano una protezione della privacy maggiore, consentendo una navigazione più anonima. Sono definiti dinamici perché cambiano ad ogni sessione, oppure ogni 24 ore. A differenza dei dinamici, gli IP statici restano invariati e vengono usati soprattutto all’interno di reti locali per mettere in comunicazione i dispositivi che appartengono alla stessa rete.
Come funziona un name server
Per aprire una pagina Web è necessario l’indirizzo IP che come abbiamo visto è composto da una serie di numeri praticamente impossibile da ricordare per un utente che stia cercando uno specifico sito web.
Il semplice gesto di aprire il browser, digitare il nome dominio e ottenere la risorsa richiesta è possibile proprio grazie alla presenza dei name server.
Il compito dei name server è proprio quello tradurre gli url dei siti web e metterli in relazione con gli IP corrispondenti.
Detto in altre parole se non ci fossero i name server tutti gli utenti di internet sarebbero costretti a tenere un elenco degli indirizzi IP da digitare per raggiungere una determinata risorsa che si vuole raggiungere.
Infine una curiosità. Giacché ogni nome a dominio corrisponde ad un indirizzo IP, puoi aprire una nuova finestra del tuo browser e digitare “31.13.86.36”. A questo indirizzo IP corrisponde il dominio facebook.com, al quale verrai immediatamente rimandato. Esiste una leggenda metropolitana – che consideriamo tale – secondo cui, ottenere un indirizzo IP prossimo ad un altro che corrisponda ad un sito web molto forte, in termini di rilevanza tra i risultati nei motori di ricerca, sia una condizione di per sé sufficiente a trasferire rilevanza al nuovo sito web e garantirgli buoni posizionamenti su Google.
Se ciò fosse vero, sarebbe una semplificazione davvero estrema di come funziona Google, ma quand’anche si scoprisse che la prossimità dell’IP viene vista come un fattore di ranking, sarebbe sempre solo uno degli oltre 200 presi in considerazione.
WordPress 5.8: le principali novità
20/07/2021
WordPress 5.8, seconda Major Release per il 2021 del CMS Open Source più utilizzato in Rete, si presenta come uno degli aggiornamenti più importanti nella storia dell’applicazione.
Per la sua realizzazione sono state infatti implementate un numero rilevante di nuove funzionalità che riguardano in particolare la gestione di tutti gli aspetti di un sito Web, dai contenuti al layout, e l’amministrazione dei widget.
Il progetto FSE
Tali novità rientrano in buona parte nell’iniziativa chiamata FSE (Full Site Editing) che ha l’obbiettivo di sfruttare ed estendere il sistema dei blocchi, introdotto grazie all’editor Gutenberg, per consentire agli utilizzatori di adattare tutte le componenti di un sito Web alle proprie esigenze tramite un ambiente visuale.
Grazie all’FSE si possono utilizzare i blocchi per definire i template degli articoli e delle pagine, si hanno maggiori opportunità di gestire i menu, è possibile ricorrere ai blocchi per i temi per rendere visibili contenuti prelevati dal database, come per esempio date, anteprime dei post (excerpt) o immagini in evidenza, così come si possono creare liste ed elenchi addizionali senza intervenire sul codice o installare nuovi plugin.
Come sottolineato dagli stessi componenti del team di WordPress, FSE non deve essere interpretato come una singola funzionalità ma come un set di feature che vengono sviluppate in contemporanea. Per il momento ciò significa che il progetto è per molti versi ancora in fase embrionale e incompleto,
A tal proposito chi volesse testare FSE allo stato attuale dell’arte può fare riferimento alla variante a blocchi o del tema Twenty-Twenty One, denominata Twenty-Twenty One Blocks. È inoltre necessario disporre del plugin Gutenberg installato e attivo.
Il comportamento delle feature descritte di seguito può infatti variare a seconda del tipo di tema utilizzato per il proprio sito.
Editing dei template
Le nuove funzionalità per l’editing dei template consentono di personalizzare questi ultimi a partire da post e pagine, sia tramite temi concepiti utilizzando i blocchi che con temi tradizionali.
Se si desidera creare un nuovo template la procedura prevede ad esempio di aprire un articolo, o di crearne uno nuovo, cliccare sull’icona delle “Impostazioni” per poi spostarsi nella scheda “Articolo” e selezionare il link “Nuovo” all’altezza della sezione “Template”
Fatto questo, per accedere all’editing del template è possibile cliccare sul collegamento “Editor del sito” presente nella sidebar della dashboard, dalla schermata così aperta si deve selezionare l’icona a forma di tre puntini disposti verticalmente e poi seguire il percorso “Impostazioni > Template”.
Si può così intervenire su qualsiasi elemento di quest’ultimo, l’header nella figura seguente, cliccando sul pulsante “+” e aggiungendo il blocco desiderato.
Gestire i blocchi dei temi
I nuovi blocchi dei temi rappresentano un’evoluzione dei template tag e, come essi, consentono di mostrare in specifiche parti di un sito Web (ad esempio un articolo o un template) contenuti prelevati dinamicamente dal database.
Per visualizzare i vari blocchi disponibili è sufficiente cliccare all’interno del placeholder di un blocco e digitare in esso il carattere “/”, si apre così una lista dalla quale selezionare facilmente il tipo di blocco da inserire, senza dover scrivere del codice.
Scegliendo ad esempio il blocco “Titolo” si accede ad un menu completo per l’inserimento e la formattazione di questa tipologia di contenuto, come nel caso del sottotitolo delimitato da heading tag “<h2></h2>” rappresentato nell’immagine successiva.
La gestione dei widget
Con WordPress 5.8 cambia anche la gestione dei widget che questa volta è basata anch’essa sui blocchi. A tal proposito è sufficiente osservare l’immagine proposta di seguito in cui viene mostrato come, cliccando sul placeholder del “Footer #1” all’interno della sezione “Widget”, si possa accedere ad un menu contenente i blocchi disponibili per il primo piè di pagina.
Una volta scelto un blocco, ad esempio un’immagine o una citazione, diventa disponibile il menu per il suo inserimento e la sua visualizzazione all’interno del widget selezionato.
Dato che la gestione dei widget è particolarmente importante per la struttura di un sito Web, gli sviluppatori di WordPress hanno tenuto conto del fatto che tale novità potesse non accontentare tutti o risultare difficoltosa da utilizzare per chi è abituato all’impostazione tradizionale. Per questo motivo è stato messo a disposizione un plugin, denominato Classic Widgets che, se installato e attivato, permette di ritornare alla gestione classica di queste componenti.
L’estensione non fa altro che disabilitare l’editor dei blocchi ripristinando così anche l’interfaccia che gli utilizzatori di WordPress conoscono e utilizzano ormai da anni. Rimane comunque la possibilità di inserire blocchi all’interno dei widget.
Loop di query
Il blocco Query Loop è divenuto parte integrante del core di WordPress, questo significa che senza dover utilizzare dei plugin, senza doversi rivolgere ad un professionista e senza mettere mano al codice, la versione 5.8 consente di realizzare velocemente e facilmente liste di contenuti. Si tratta di una novità molto utile per tutte quelle attività online che hanno la necessità di rendere visibili degli elenchi, come ad esempio gli e-commerce che possono così generare delle liste con gli articoli in vendita.
Un loop di query è in sostanza il motore di un ciclo di interrogazioni inviate al database, l’utilizzatore decide cosa deve essere mostrato e il sistema si mette alla ricerca dei contenuti che soddisfano questa esigenza tra i post, per poi restituire l’output di tale operazione sotto forma di una lista.
Sono disponibili diversi modelli per i blocchi, ad esempio griglia o carosello, e la lista viene visualizzata in base alla selezione effettuata prima dell’interrogazione al database. Nell’immagine seguente viene mostrato un Query Loop generato tramite un modello a colonne.
Visualizzazione persistente delle liste
Una delle novità più semplici, ma estremamente funzionale, di WordPress 5.8, riguarda la nuova disposizione della cosiddetta “List view”, l’elenco delle componenti di un template o di un contenuto. Quest’ultima infatti non viene più proposta tramite un box destinato a sparire quando nell’editor ci si sposta su un altro elemento della schermata, rimane invece sempre visibile grazie ad un sidebar dalla quale selezionare rapidamente qualsiasi voce in lista.
La persistenza della List view è garantita fino a quando non si clicca su un altro elemento del menu orizzontale dell’editor.
Novità per le immagini
L’ultimo aggiornamento del CMS porta con sé anche due interessanti novità per quanto riguarda la gestione delle immagini. La prima è relativa al supporto per il formato WebP che insieme a PNG, JPEG e GIF rappresenta uno standard per Internet e consente un livello di compressione elevato senza la perdita di qualità.
A tal proposito è bene ricordare che il supporto a WebP è garantito soltanto negli ambienti server in cui PHP presenta la libreria Imagick, questo perché l’alternativa LibGD non offre ancora compatibilità con tale formato.
La seconda riguarda l’introduzione del filtro duotone che consente di generare bicromie sulle immagini.
Per ottenere questo risultato è sufficiente cliccare sull’immagine presente in un articolo e selezionare l’opzione “Applica filtro bicromia”.
Fine del supporto per Internet Explorer 11
WordPress 5.8 non è compatibile con Internet Explorer 11, l’ultima versione dello storico browser per la navigazione Web di Microsoft che la stessa casa madre ha smesso di implementare.
Chi volesse continuare ad utilizzare tale applicazione potrebbe registrare diversi problemi durante la gestione del proprio sito o la visualizzazione delle pagine Web basate su questa release del CMS. Per una user experience quanto più completa e soddisfacente possibile si consiglia quindi di passare ad un browser aggiornato, come per esempio Edge se si desidera continuare ad utilizzare una soluzione della Casa di Redmond.