I blog di Alessioempoli

Data 23 aprile 2017

LAURA BOLDRINI

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Roma – Un po’ sul serio, un po’ con ironia fioccano i paragoni tra Laura Boldrini e Papa Francesco. Già si preparano quelli con la missionaria madre Teresa di Calcutta, ma forse sarebbe meglio con qualche «pasionaria» rossa della guerriglia sudamericana.

 

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E si presenta l’ex portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite come la nuova presidente della «Camera della carità», quella rivolta agli ultimi della terra, ai poveri, ai diseredati, alle donne maltrattate, ai profughi della terra.

 

Manca solo l’aureola. E la sua provenienza dalle fila del Sel di Nichi Vendola dà all’impegno umanitario quella luce di ideologia politica facile da enfatizzare. Ma troppo entusiasmo può riservare anche amare delusioni. Perché chi conosce bene Laura Boldrini e la sua folgorante carriera sotto i riflettori internazionali assicura che è figlia di una casta radical snob ben ammanicata nelle stanze del potere e il suo percorso è stato, per così dire, preferenziale. Tanto che il suo ruolo all‘Unhcr scompare con lei, perché le è stato tagliato addosso come un vestito d’alta moda. Alla faccia di tanti che avrebbero voluto subentrare in quella posizione, così ricca di soddisfazioni e così libera del ferreo controllo riservato ad altri ruoli. La maceratese Laura viene da quella società marchigiana fatta di famiglie tradizionali e un po’ bucoliche, colte e all’antica, molte di riservata nobiltà altre di solidi patrimoni, che spesso avviano i rampolli ad un futuro in diplomazia o comunque in organismi internazionali. È sempre stato uno dei giardini più ambiti dall’alta società e con quell’obiettivo si fanno studiare i giovani nei migliori collegi, d’estate si iscrivono ai corsi di lingue e si organizzano viaggi per conoscere il mondo, li si iscrive a università di fama e si pagano stage e master all’estero dopo la laurea. Un’esperienza nel mondo del volontariato, in certi circoli radical-snob, è d’obbligo per far brillare il curriculum. Fa molto nobiltà d’animo e i genitori raccontano con orgoglio nei salotti le esperienze vissute lontano da casa dei figli. Se poi da grandi compiono il grande salto, ciò è scontato, ma il trampolino di lancio ad altri è precluso.

 

Ecco perchè quando i politici di merda parlano di “MERITOCRAZIA” c’è sotto la truffa e l‘inganno, si potrebbe parlare di meritocrazia se tutti PARTISSIMO DALLE STESSE POSIZIONI DI PARTENZA!!! MA COSI’  NON E’ e ripeto fino alla nausea che questi politici di merda si sciacquano la bocca con valori che per i loro figli COMPRANO a piene mani  e poi si vantano e si giustificano facendo vedere gli splendidi curricula dei loro figli,che sono stati regolarmente comprati sfruttando il  potere dei loro genitori.

Questa NON E’ MERITOCRAZIA ,questa è merda che andrebbe fatta mangiare agli stessi politici che si riempiono la bocca di parole nobili che non appartengono certamente alla loro cultura truffaldina e delinquenziale,mafiosa e corrotta.

Questi politici andrebbe ro messi nei campi di lavoro forzato a vita,sono la vergogna della nostra società!!

 

Laura, nipote di un petroliere, dopo la maturità vola nelle risaie del Venezuela e poi si regala un lungo viaggio in tutto il Centroamerica. Poi arriva la laurea. Ora che tutti si entusiasmano per il nuovo stile della presidente della Camera, che all’investitura si presenta con una giacchetta nera striminzita e sale a piedi al Quirinale per la prima visita al Capo dello Stato, bisognerà pur chiedersi se la Boldrini non abbia avuto la strada spianata come pochi.

 

Visto che è entrata in Rai come giornalista negli anni Ottanta, ha fatto tappa all’agenzia giornalistica Agi di proprietà Eni, per poi dare un calcio ad un posto ambito e solido per tuffarsi nelle sue avventure nel mondo. Entrando, prima alla Fao, poi all’Onu nel 1989. Infine, l’approdo all‘Alto commissariato per i rifugiati nel 1998. Medaglie e riconoscimenti si sprecano, compresa la nomina nel 2009 ad «Italiano dell’anno» di Famiglia Cristiana.

 

Laura, la francescana, ha lo stesso pedrigree sociale e castaiolo di una Melandri o di una Concita De Gregorio, solo che il suo orizzonte è più internazionale. Sa come incantare le masse e il potere. Su twitter ha raccontato il suo incontro con Napolitano. Il presidente l’ha salutata con queste parole: «Sangue freddo, fatica e successo». Nessuna paura: Laura Boldrini è una predestinata.

Questa è l’Italia dei politici mafiosi.

 

– era il giugno del 2012, da portavoce Unhcr (Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati) accusava il governo di non prendere le distanze dalle politiche di respingimento degli stranieri.

 

Ignazio La Russa durante una manifestazione elettorale a Milano l’allora coordinatore Pdl sulla questione respingimenti disse: “O è disumana – e io l’accuso -, perché pretende che li teniamo per mesi rinchiusi nei centri per poi espellerli, oppure è criminale perché vuole eludere la legge e vuole che una volta in Italia scappino e si sparpaglino sul territorio”.

 

–  Boldrini è nota per essere un esponente di Rifondazione Comunista e porta il cognome di un noto capo partigiano

 

– Da portavoce dell’Unhcr ha più volte messo in guardia i cronisti sull’uso della parola ‘clandestino‘ per indicare i migranti giunti sui barconi sulle coste italiane: viaggi che in molti casi hanno esiti letali. “Quando si bolla un migrante come clandestino non è un problema di semantica ma si compie una scelta politica”, ha sempre detto, “è ovvio che chi fugge da una guerra o una persecuzione non abbia il tempo di portare con sé un documento”. Dichiarò di essere scesa in campo perché “indignata dalla politica come tanta altra gente in Italia” e perché “non ci si può limitare a lamentarsi”.

 

Laura Boldrini a gamba tesa su Trump: “Primi atti allarmanti”

 

– “Riguarda tutti noi quello che il nuovo Presidente Trump sta decidendo per gli Stati Uniti perché i suoi provvedimenti, oltre a minare le basi dei principi giuridici internazionali, portano ad un caos generale e rischiano di alimentare pericolose ritorsioni“. La presidente della Camera, Laura Boldrini, critica così i primi atti firmati dal neo presidente degli Usa.

 

La Boldrini contro i rimpatri: “Gli immigrati vanno accolti”

 

Fa il predicozzo a chi non accoglie gli immigrati: “Basta boicottaggi”. E chiede di aprire completamente le frontiere

 

Laura Boldrini non molla. Per lei gli immigrati vanno accolti, tutti. E non ci sono ragionamenti che tengano. Per questo non vuole sentire parlare di rimpatri forzati.

 

Questa donnetta pensa di essere Dio in terra e di poter decidere in nome del popolo italiano,dovremmo andare a prenderla e ad insegnarle il rispetto verso gli italiani che sudano per un pezzo di pane …….

Dovremmo tirarla giù da quel seggiolone su cui si crede un Dio  e  …………….

 

– “Non è ammesso rimandare indietro chi chiede asilo, a causa di guerre o persecuzioni”. E se la prende con gli Stati dell’Unione europea che boicottano il piano di Juncker sull’immigrazione. “Si comportano come alcune delle nostre regioni”.

 

– Intervistata da Repubblica, la presidente della Camera fa il predicozzo sia all‘Europa sia ai governatori del Nord. Non importa se, come dimostrato da un sondaggio di Renato Mannheimer per ilGiornale, gli italiani sono arrivati a un punto tale di esasperazione che solo il 17% è disposto a continuare ad accogliere.

Anche perché, oltre ai costi esorbitanti dell’operazione, il Paese deve far fronte anche a un’emergenza sicurezza senza precedenti.

Eppure, anche davanti a un’evidente situazione di disagio, ha la meglio lideologia buonista.

Se chiediamo all’Europa una condivisione con quale credibilità lo facciamo se poi all’interno del nostro Paese viene meno lo stesso spirito? – si interroga – la Boldrini – rimproveriamo alla Ue di non fare abbastanza, ma alcuni presidenti di Regione attuano esattamente quello che alcuni Stati dell’Unione fanno con noi”.

 

– Nell’intervista a Repubblica, la Boldrini se la prende con i governatori leghisti Roberto Maroni e Luca Zaia che si sono rifiutati di accogliere altri immigrati. “Com’è possibile che in Sicilia ci sia ancora il 20% di chi è arrivato quest’anno, mentre in Lombardia solo il 9%? – tuona la presidente della Camera – in proporzione alla popolazione dovrebbe essere il contrario.

Il punto è come viene raccontata la questione, la benzina che viene gettata sul fuoco. Apprezzo Renzi quando dice ‘no’ alla paura perché i numeri non lo consentono, anche se il Paese viene descritto come sotto assedio”.

Ma i numeri, la Boldrini, li racconta un po’ come vuole. Non dice, per esempio, che le Regioni rosse hanno le percentuali più basse d’Italia in termini di accoglienza. Non dice che la Lombardia, per esempio, oltre agli immigrati accolti ci sono quelli che arrivano per viverci.

E non dice che solo a una minima parte dei richiedenti asilo lo Stato riconosce lo status di rifugiati.

 

– “C’è chi vorrebbe rendere l’Italia un paese peggiore – tuona – e s’inventa qualsiasi cosa pur di snaturare il suo Dna, basato sulla naturale apertura e accoglienza in quanto storico crocevia di popoli, religioni e lingue”. Ma forse la Boldrini non si è accorta che gli italiani non ne possono più di essere un crocevia.

 

– se trovi la Boldrini per strada,evitala e turati il naso ……

– se la trovi in macchina,schiaccia l’acceleratore fino in fondo………

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