VINO
Il vino fa male
Il vino è una bevanda alcolica, ottenuta dalla fermentazione (totale o parziale) del frutto della vite, l’uva (sia essa pigiata o meno), o del mosto.
Dal punto di vista chimico, il vino è una miscela liquida costituita principalmente da acqua e alcol etilico (anche detto “etanolo“).
Il vino contiene:
– anidride solforosa, che è una sostanza altamente tossica,
– alcol metilico, particolarmente tossico; si forma dall’azione degli enzimi sulle pectine contenute nella buccia dell’uva;
– il vino danneggia maggiormente l’ippocampo,
– solfiti,possono causare reazioni avverse specialmente in chi soffre di asma,
– Uno studio condotto su donne nel Regno unito, chiamato The Million Women Study, ha rilevato che il consumo di alcol può aumentare il rischio di alcuni tipi di cancro, inclusi quelli alla mammella, alla faringe e al fegato.
– Etanolo
L‘etanolo (o alcol etilico) è un alcol a catena alchilica lineare, la cui formula di struttura condensata è CH3CH2OH.
È anche chiamato, per antonomasia, semplicemente alcol, essendo alla base di tutte le bevande alcoliche. In chimica, si può trovare anche abbreviato con la sigla EtOH.
L’etanolo è un composto stupefacente,ha molteplici effetti sull’organismo umano.
L’etanolo, dopo essere ingerito, viene rapidamente assorbito dallo stomaco e dall’intestino tenue e si distribuisce in tutta l’acqua corporea (che, per l’organismo umano, ammonta a circa 0,55 L/kg).
La maggior parte (circa il 90%) dell’etanolo viene metabolizzato nell’organismo, mentre una piccola parte viene eliminata nelle urine, nel sudore e nell’aria espirata: il rapporto di etanolemia (concentrazione di etanolo nel sangue) e aria alveolare (valore misurato con l’etilometro) è relativamente costante, 80 mg di etanolo per 100 mL di sangue producono 35 µg/100 mL di etanolo nell’aria espirata.
Il metabolismo comincia già nello stomaco a opera dell’enzima alcol deidrogenasi gastrica, ma per lo più avviene nel fegato per opera di una serie di reazioni di ossidazione. L’etanolo viene prima trasformato in acetaldeide, che viene poi convertita in acido acetico dall’acetaldeide deidrogenasi, NAD+ dipendente. Queste reazioni richiedono appunto un consumo di NAD+, la cui disponibilità rappresenta un fattore limitante nel metabolismo dell’etanolo, motivo per il quale il tasso di conversione dell’etanolo a livello epatico è fisso (circa 8 g o 10 mL all’ora per un uomo di 70 kg).
Un altro enzima che può metabolizzare l’etanolo è il CYP2E1, appartenente al complesso del citocromo P450, che interviene quando la quantità di etanolo assunta supera le capacità cataboliche delle deidrogenasi. Nell’etilismo cronico, l’attività di tale enzima viene indotta, cosa che comporta alterazioni della capacità del fegato di detossificare veleni.
Il metabolita intermedio, l’acetaldeide, è un composto reattivo e tossico che contribuisce al danno da etanolo,
– l’ etanolo, è un componente psicotropo, è classificato dall’ OMS “cancerogeno del gruppo 1″,
Sistema nervoso centrale
– L’etanolo ha un effetto di depressione del sistema nervoso centrale, e, analogamente ad altre sostanze come i barbiturici o le benzodiazepine, ha un effetto ansiolitico e provoca disinibizione comportamentale. L’ effetto dipende principalmente dalla sua azione sui canali ionici di membrana,e su recettori specifici
# aumento dell’inibizione mediata dal GABA, principale aminoacido inibitorio del sistema nervoso centrale: l’etanolo aumenta l’azione del GABA sui recettori GABAA in modo analogo alle benzodiazepine: l’antagonista benzodiazepinico flumazenil, reverte l’azione depressoria etilica, sebbene sembra questo sia dovuto, piuttosto che ad azione antagonista, a competizione per il recettore.
# inibizione dell’ingresso del calcio attraverso i canali del calcio voltaggio-dipendenti: l’etanolo inibisce il rilascio dei neurotrasmettitori in risposta alla depolarizzazione delle terminazioni nervose attraverso l’inibizione dell’apertura dei canali del calcio neuronali.
# inibizione della funzione dei recettori NMDA.
# l’aumento degli effetti eccitatori prodotti dai recettori colinergici nicotinici, dalla dopamina, dalle endorfine e dai recettori serotoninergici 5-HT3.
# La somministrazione cronica causa sindromi neurologiche irreversibili come la Sindrome di Wernicke o la Sindrome di Korsakoff, dovute all’etanolo stesso o ai suoi metaboliti, o secondarie alla carenza di tiamina che viene costantemente osservata negli alcolisti. La maggior parte degli etilisti cronici mostra un grado di demenza associato a un ingrossamento dei ventricoli misurabile con tecniche di imaging cerebrale. Può anche essere presente degenerazione del cervelletto e in altre regioni encefaliche.
Sistema cardiocircolatorio
L‘alcol ha numerosi effetti acuti e cronici anche sull’apparato circolatorio.
– L’ingestione di etanolo provoca vasodilatazione cutanea e un aumento del flusso sanguigno a livello gastrico, con aumentata perdita di calore (che dà la tipica sensazione di calore). La perdita di calore fa diminuire la temperatura corporea, cosa che, associata a un effetto depressorio sui centri regolatori della temperatura a livello centrale, aumenta il rischio di morte per ipotermia.
– L’alcol inoltre ha degli effetti a livello cardiaco: provoca aritmie (prolungamento dell’intervallo QT nell’elettrocardiogramma) e deprime la contrattilità del muscolo cardiaco, portando a lungo termine a una cardiomiopatia. Inoltre provoca aumento della pressione sanguigna. Questi ultimi elementi insieme sono alla base dell’aumento di incidenza di infarto che si osserva in chi beve tra i 40 e i 60 grammi di alcol al giorno.
Apparato urinario
L’alcol stimola la diuresi a causa di un’inibizione del rilascio di vasopressina da parte dell’ipofisi posteriore. Il consumo cronico di alcol provoca tolleranza a questo effetto.
Apparato gastroenterico
L’ingestione di alcol provoca un aumento della secrezione salivare e gastrica, effetti riflessi prodotti dal gusto e dall’azione irritante di alte concentrazioni di etanolo a livello gastrico.
In bevitori cronici di alcol si osserva generalmente malassorbimento a livello intestinale e diarrea, probabilmente dovuti a cambiamenti morfologici dell’epitelio intestinale (con un appiattimento dei villi) e una diminuzione degli enzimi digestivi.
L’alcol ha un effetto tossico sia acuto che cronico sul pancreas, provocando pancreatiti probabilmente per un’azione tossica diretta sulle cellule degli acini pancreatici.
I maggiori effetti tossici si osservano nel fegato. Uno dei primi effetti della tossicità è l’accumulo di grasso (lipidosi), che avviene anche dopo l’assunzione di dosi relativamente basse. Il danno epatico progredisce verso un‘irreversibile necrosi e fibrosi epatica: l‘aumento ematico della gamma GT è un ottimo indice di danno epatico. La cirrosi è fattore di rischio per l’epatocarcinoma (HCC).
Apparato genitale
Sia l’esposizione acuta che cronica all’alcol provoca impotenza nell’uomo. Circa il 50% degli etilisti cronici di sesso maschile sono impotenti e mostrano segni di femminilizzazione testicolare e ginecomastia. Questi effetti sono sia secondari a un’alterata funzione dell’ipotalamo, che diretti sulle cellule di Leydig, provocando un’inibizione della sintesi steroidea testicolare.
In donne alcoliste è stata segnalata una diminuzione della libido e della lubrificazione vaginale e alterazioni del ciclo mestruale.
L’etanolo riduce la secrezione di ossitocina, il che provoca un ritardo del parto. Questo effetto è stato usato in passato per ritardare il parto in donne con contrazioni premature, ma è stato abbandonato perché la dose necessaria era troppo elevata e causa ubriachezza nella madre e intossicazione acuta nel neonato.
Oncogenicità
Il consumo di alcol etilico è un fattore di rischio per una vasta gamma di tumori: l’etanolo è una sostanza dichiarata cancerogena dall’OMS. Le bevande alcoliche sono classificate dallo IARC cancerogeni di classe 1, quindi responsabili della formazione di tumori, categoria che accomuna in maniera similare fumo di sigaretta e amianto, sia per l’effetto diretto dell’etanolo che per l’effetto del suo primo metabolita, l’acetaldeide. Vi sono diversi meccanismi d’azione che lo portano ad avere un ruolo di sostanza pre-cancerogena e pro-cancerogena. Il suo metabolismo ne comporta l’ossidazione, da parte delle cellule del corpo e della flora batterica del tratto gastrointestinale superiore e inferiore, ad acetaldeide, molecola ritenuta cancerogena. L’alcol etilico è considerato un fattore causale per il tumore al fegato; un fattore di rischio elevato per il tumore alla cavità orale, alla faringe, alla laringe e all’esofago; un fattore di rischio per il tumore all’intestino e alla mammella.
Effetti secondari
Gli etilisti tendono a sostituire con le bevande alcoliche gran parte degli altri alimenti della dieta, e questo li predispone a deficienze nutrizionali, in particolare gravi carenze di vitamine del gruppo B. La carenza di tiamina è alla base di una serie di patologie tipicamente osservate negli etilisti, come la neuropatia periferica, la psicosi di Korsakoff e l’encefalopatia di Wernicke.
Embrio e Fetopatia
L’assunzione di alcol durante la gravidanza provoca effetti tossici gravi sull’embrione e sul feto. Nel primo trimestre aumenta significativamente il rischio di aborto spontaneo. Nel bambino si osserva tipicamente la sindrome alcolica fetale, caratterizzata da tre condizioni: anomalie craniofacciali (tra cui microcefalia), disfunzioni del sistema nervoso centrale (iperattività, deficit di attenzione, ritardo mentale e disfunzioni dell’apprendimento), difetti del setto interatriale nel cuore e rallentamento della crescita. L’incidenza della sindrome alcolica fetale negli Stati Uniti è di circa 0,5-1 bambino su 1000 nati.
Altri effetti
L’alcol provoca un aumento della secrezione di ormoni steroidei dal surrene, stimolando l’ipofisi anteriore a secernere ACTH (sindrome pseudoCushing).
Intossicazione acuta
Sintomi
Eloquio indistinto, incoordinazione muscolare motoria, aumentata fiducia in se stessi, euforia, alcuni diventano rumorosi ed estroversi,altri più chiusi e solitari, alternanza di aggressività , sottomissione, malinconia, riduzione delle prestazioni intellettuali ,motorie e delle discriminazioni sensoriali, i soggetti non si rendono conto del loro stato, disforia, riduzione della capacità di giudizio, difficoltà a mantenere l’equilibrio, cammino atassico, nausea, tachicardia, eloquio difficoltoso, diplopia, sonnolenza, marcate alterazioni dell’umore, stato di stupor, respiro pesante, perdita del tono muscolare, indifferenza all’ambiente circostante, immobilità, mutacismo, assenza di reazioni agli stimoli esterni alternato con fasi di eloquio incoerente o aggressività, vomito, incoscienza, coma,depressione dei centri respiratori.
La dose tossica di etanolo dipende da individuo a individuo, per età, sesso, popolazione, alimentazione, malattie, assuefazione.
Quantità superiori a 60 grammi al giorno aumenterebbero significativamente il rischio di ictus.
I sintomi e i segni sono molto variabili a seconda dell’individuo e dipendono anche dalla personale tolleranza all’etanolo, la quale è ridotta nelle donne, nei bambini e negli astemi, e aumentata nei bevitori abituali e negli alcolisti.
Dipendenza da alcol
L’alcol provoca dipendenza fisica e psicologica, dimostrata dai sintomi osservati in seguito alla deprivazione. La forma di astinenza fisica nell’uomo, si sviluppa nella forma grave dopo circa 8 ore.
Al primo stadio, i sintomi principali sono tremore, nausea, aumento della sudorazione, febbre e qualche volta allucinazioni. Questa fase dura circa 24 ore.
La fase può essere seguita dal delirium tremens, caratterizzato da allucinazioni, delirio, febbre, tachicardia, e/o da convulsioni tonico cloniche indistinguibili da quelle del grande male epilettico. Può ridursi durante la quarta o quinta giornata, ma alcuni sintomi possono persistere, con intensità ridotta, persino per 3-6 mesi. Il delirium tremens può avere esito fatale.
La voglia di bere e la ricerca continua di alcol sono tipici segni di dipendenza psicologica.
Sintomi e conseguenze
Il meccanismo per il quale l’etanolo provoca dipendenza è sconosciuto, ma si ipotizzano effetti a livello di corteccia cerebrale, che è particolarmente sensibile ai danni da abuso di alcol.
Il quadro di etilosi irreversibile è rappresentato dalla sindrome di Wernicke-Korsakoff.
Si tratta di un’encefalopatia correlata al deficit di tiamina (Sindrome di Wernicke, reversibile), con comparsa di deficit irreversibile della memoria a breve termine (Sindrome di Korsakoff), deficit cognitivi, alterazioni della personalità, anomalie comportamentali, fino, nei casi estremi, alla necessità di parziale o totale accudimento.
Nella classifica di pericolosità delle varie droghe stilata dalla rivista medica Lancet, l’alcol occupa il quinto posto.
Altri sintomi (riepilogo)
– cirrosi epatica
– pancreatite cronica
– epilessia
– polineuropatia
– sindrome di Wernicke-Korsakoff
– carenze nutrizionali
– disfunzioni sessuali
– aumento di malattie cardiovascolari
– malassorbimento
– Il danno epatico è dovuto al metabolismo dell’etanolo. L’etanolo viene ossidato dall’alcol deidrogenasi ad acetaldeide e quest’ultima ad acetato. L’acetato ed il cofattore NADH prodotti in eccesso, inibiscono il normale metabolismo aerobico del ciclo di Krebs, spostando l’attenzione della cellula verso il metabolismo lipidico, con la sintesi di trigliceridi che portano alla steatosi del fegato. L’accumulo di lipidi provoca sia la compressione meccanica del circolo sanguigno locale (sinusoidi epatici), sia la suscettibilità della cellula alla perossidazione lipidica e alla propagazione del danno da radicali liberi, con eventuale effetto genotossico e aumento del rischio di sviluppare il cancro.
– danni al sistema nervoso centrale
– danni al sistema nervoso periferico
– le donne hanno un tasso di mortalità superiore
– aumento del rischio di cancro al seno
– alterazione della capacità riproduttiva con la riduzione della massa ovarica
– irregolarità del ciclo mestruale
– menopausa precoce
– demenza
– ansia
– depressione
– psicosi
– confusione
– sindrome cerebrale organica
– attacchi di panico
– bulimia
– disturbo post-traumatico da stress (PTSD)
– disturbo bordeline di personalità
– narcisismo
– atteggiamento antisociale
– disturbo bipolare
– schizofrenia
– sindrome da deficit di attenzione
– iperattività
– Le donne affette da alcolismo hanno maggiori probabilità di avere una storia di violenza fisica o sessuale, spesso domestica,
– alterazione patologica del cervello
– aumentato rischio di commettere reati
– abusi sui minori
– violenze domestiche
– stupro
– furti e aggressioni
– denunce penali per guida in stato di ebbrezza
– sanzioni civili per comportamenti illeciti
– isolamento dalla famiglia e dagli amici
– conflitti coniugali
– divorzi
– abbandono dei propri figli
– delirium tremens
– allucinazioni
– insonnia
– sindrome alcolica fetale ,condizione grave e incurabile
– mal di testa
– Macrocitosi (globuli rossi di dimensioni elevate)
– GGT elevata
– Aumento moderato di AST e ALT e un rapporto AST: ALT rapporto di 2:1
– Alta transferrina carboidrato carente (CDT) o transferrina desialata, considerata uno dei test più affidabili al momento, per la diagnosi e per identificare le ricadute.
– A causa dell’aumento della produzione del NADH durante la metabolizzazione dell’etanolo, il NADH in eccesso può rallentare la gluconeogenesi nel fegato, causando ipoglicemia.
– Le due reazioni menzionate sopra richiedono anche la conversione del NAD+ in NADH. Con l’eccesso di NADH, la reazione dell’enzima lattato deidrogenasi è portata a produrre il lattato dal piruvato (il prodotto finale della glicolisi) per rigenerare il NAD+ necessario. Questo devia il piruvato da altre vie, come la gluconeogenesi, interferendo con l’abilità del fegato di rifornire di glucosio i tessuti, specialmente il cervello. Poiché il glucosio è la fonte energetica principale del cervello, questa mancanza di glucosio contribuisce a sintomi quali affaticamento, debolezza, sbalzi d’umore e diminuzione dell’attenzione e della concentrazione.
La causa più comune di morte negli alcolisti è rappresentata dalle complicazioni cardiovascolari. Si registra un alto tasso di suicidi negli alcolisti cronici. Questo si crede sia dovuto alla distorsione fisiologica della chimica del cervello, così come per l’isolamento sociale. Il suicidio è anche molto comune negli adolescenti consumatori di alcol, con il 25% dei casi, in questa fascia di età, correlati all’abuso di alcol. Circa il 18% degli alcolisti si toglie la vita e la ricerca ha dimostrato che oltre il 50% di tutti i suicidi sono associati alla dipendenza da alcool o droga. Il dato è più elevato per gli adolescenti, l’abuso di alcol o di droga per essi gioca un ruolo determinante nel 70% dei casi di suicidio.
### Data la pericolosità dell’alcool, i genitori dei minorenni,dovrebbero dare loro continuamente una educazione in merito a ciò,ma questo,nella maggior parte dei casi non viene fatto. I figli sono abbandonati a se stessi, a fare continuamente
l “aperitivo” (ed altro),poi ,se ne vedono le drammatiche conseguenze.
Ma anche i maggiorenni dovrebbero sapere a che cosa vanno incontro ubriacandosi,specialmente le ragazze,non dovrebbero in assoluto andare a casa di sconosciuti e tanto più ubriacarsi nella “tana del lupo”, il lupo non può essere agnello e come cappucceto rosso non si doveva andare …. così,se sei una ragazza seria e responsabile,non devi andare nella tana del lupo! Lamentarsi dopo ….. non ha senso,quindi devi imparare ad accettarne le conseguenze. La prossima volta impara a non andare a casa del lupo se sei una ragazza intelligente,se sei una irresponsabile, affari tuoi! Ogni giustificazione e rivendicazione successive SONO RIDICOLE!
Devi sapere,come ho già spiegato chiaramente che,l’alcool produce gravi alterazioni della psiche, quindi, una persona che ha bevuto,magari molto, può non essere in quel momento responsabile di qualche azione incongrua che, se fosse sobrio,allora sì che sarebbe condannabile e punibile penalmente.
Una persona DEVE essere RESPONSABILE prima DI BERE e dire: NON VOGLIO BERE perchè so che le conseguenze potrebbero essere imprevedibili ed incontrollabili e non ne puoi addossare le colpe a chi ti ha fatto del male,anch’esso ubriaco come te.
I nostri figli DEVONO imparare ad essere RESPONSABILI e se non lo sono nel 95% dei casi è colpa della famiglia.
Stupro
– se il tuo “amico” è sobrio (quindi capace di intendere e di volere) e fa l’amore con te che sei ubriaca (non capace di intendere e di volere),questo è stupro,
– se il tuo “amico” è sobrio e fa l’amore con te che sei sobria, ma non vuoi,questo è stupro
– se il tuo “amico” è ubriaco e fa l’amore con te ubriaca,questo non è stupro