I blog di Alessioempoli

Data 29 giugno 2017

GIORGIO NAPOLITANO

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                GIORGIO NAPOLITANO

 

Costituzione? Boh, alta e magra, credo

~ Giorgio Napolitano risponde ai giornalisti

 

Grazie…Grazie….ma ora devo andare perché domani mattina devo fare colazione

~ Giorgio Napolitano

 

«Giorgino, cosa vuoi per Natale quest’anno?» «Vorrei maggior dialogo tra maggioranza e opposizione!»

~ Un ancora infante Giorgio Napolitano con i suoi genitori

 

Sua Maestà Giorgio Napolitano (comunemente detto Napisan o Napo Orso Capo ) è il Re d’Italia.

Figlio illegittimo di Umberto II di Savoia e Luchino Visconti, ha governato l’Italia dal 15 maggio 2006 col nome di Re Giorgio I. Il 22 aprile 2013 abdica e gli succede al trono Re Giorgio II; cioè sempre lui. Le sue prerogative sono l’annuale e imperdibile discorso di fine anno, la firma di tutto quello che gli arriva sotto il naso e, in ultimo ma non per importanza, la facoltà di sfoderare berretti improbabili nei momenti meno opportuni. Il tutto con viva e vibrante soddisfassione

 

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BIOGRAFIA

 

Giorgio Napolitano nacque nel 1861 in provincia di Napoli; ecco come, nel libro “Centocinquant’anni di Napolitano“, ricorda quel giorno:
«Rammento con sentita commozione la felice congiuntura che, grazie al sempre prodigo impegno di un’equipe tutta italiana di levatrici e infermiere, mi spinse verso un’esistenza superiore anche alle aspettative più ottimistiche.»

 

Ragazzo non particolarmente sveglio, si ricorda l’aneddoto secondo cui, il giorno dell’esame di quinta elementare, scambiò la maestra per la sua massaia e le gridò “Rozza contadina! Vieni subito a lavarmi i piedi“.

Si distingue comunque per l’intraprendenza e la voglia di fare (nel senso che difettava completamente di entrambe); non tarda a farsi largo nell’ultracompetitivo e spietato mondo della politica scolastica: una volta appurato che è una carica simbolica e di fatto inutile, presta felicemente giuramento come rappresentante d’istituto.

 

Da lì, poi, è tutto in discesa: la laurea in legge (nonostante i bassissimi voti in diritto costituzionale), la politica in Italia e in Europa; infine l’elezione a Presidente, per un voto di scarto con Giucas Casella, con mandato di 18 anni.

 

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L’ASCESA POLITICA

 

Iniziò a lavare vetri vicino al Quirinale. Poi in un giorno di pioggia incontrò Giuliano, che era il suo vecchio maestro gli fece conoscere tutti i suoi amici parlamentari. Giorgio era anche chiamato dagli amici “Er Banana” per la sua abilità nel maneggiare le banane come una femmina di scimpanzé in calore. I parlamentari, indecisi su chi eleggere come Presidende della Repubblica, videro il piccolo Giorgietto con le sue banane, e lì lo elessero.

 

 

RIELEZIONE

 

La rielezione di Napolitano o promuovere la candidatura del sempreverde Giulio Andreotti, giovane promessa della politica e acerrimo avversario di Napolitano (suo coetaneo) sin dai tempi delle elezioni dei rappresentanti di classe al liceo classico di Vergate sul Membro. Napolitano, tuttavia, ebbe facilmente la meglio su Andreotti corrompendo i grandi elettori, a ciascuno dei quali offrì un giretto sulla sua Renault Clio nuova di zecca

A questo punto Andreotti, visibilmente stizzito, uscì dall’aula di Montecitorio sbattendo la porta. Il testo mosconiano qui prosegue narrando l’ira con cui il Sommo Vate si è accanito su Andreotti, annientandolo con un punio: sta infatti scritto nelle scritture:

 

Se io trovo quello che mi ha fatto innervosire, Dio Can, ghe do un punio che ghe spaco la testa

~ De philosophia Mosconum

 

Giunto all’oltretomba, Andreotti si è poi preso la rivincita su Napolitano candidandosi contro Satana come Governatore degli Inferi, risultando poi eletto.

Re Giorgio II, per celebrare la propria (re)incoronazione, ha quindi indetto 100 giorni di festa nazionale, durante i quali ha conferito l’unzione sacrale al governo Letta. Il nuovo premier a sua volta, per ringraziare il monarca per il suo vivo e vibrante sostegno al governo delle larghe intese, ha officiato numerosi sacrifici umani, celebrati al cospetto dei quattro nuovi senatori a vita (tali Tinky Winky, Dipsy, Laa-Laa e Po)

 

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PARENTI NOTI

 

Umberto Ranieri

Lupo Lucio (fratellastro, nato da una fugace relazione della madre con Marco Columbro)

Santa Palomba (trisnonna paterna)

Gianni Celeste (oltre a essere suo cugino di 8° grado, è anche il suo cantautore preferito)

Giorgio Napoletani

 

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VICISSITUDINI FINANZIARIE

 

Il Presidente Napolitano, prima di darsi alla pseudo-politica, era riuscito ad accumulare, grazie alla sua carica di RDPI (Re Dei Pescivendoli Italiani), notevoli ricchezze. Voci di corridoio parlano di circa 6000000000 (6 miliardi) di rubli polinesiani (pari a circa 5 euro) con cui era riuscito ad acquistare una Fiat Ritmo rossa del 1982 dotata di targa girevole, arbre magique alla vaniglia, adesivo del Milan sul cofano posteriore e santino calamitizzato di Padre Pio sul parabrezza. Il Presidente amava pavoneggiarsi insieme al suo fedele amico Ennio Doris per le strade di Merengue, sua città natale. Il 31 dicembre 1999 però la Guardia di Finanza scoprì che i due stavano aspettando la fatidica mezzanotte di fine millennio per trasportare i rimanenti 5000000000 (5 miliardi) di cucuzze dell’isola di Bali (pari a circa 762,10 euro) in una banca svizzera per sfuggire al fisco. Dopo uno spericolato inseguimento, i due vennero arrestati e condannati l’uno a candidarsi per le elezioni di Presidente, l’altro a gestire una società bancaria e a fare pubblicità deficienti in cui disegnava scritte sulla sabbia.

 

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CURIOSITA’

 

– Ha ottenuto il record nel 2009 per il maggior numero di firme mai fatte da un presidente della repubblica: tra leggi e decreti firmati si enumerano anche 234 ricevute della tintoria.

Dorme 29 ore al giorno.

– Il suo unico hobby, oltre dormire, è approvare decreti incostituzionali.

– Ultimamente, oltre dormire e approvare decreti incostituzionali si diverte a staccare le… spine altrui.

Firmerebbe volentieri anche la sua condanna a morte.

– Ha già ufficializzato la sua candidatura come Presidente della Repubblica del 2048 (ovviamente per il bene del Paese).

– Una volta ha firmato un autografo e la Corte Costituzionale lo ha dichiarato incostituzionale.

 

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“Io credo che non sia giusto fare ad altri qualcosa che non vorremmo che ci facessero. Solo questo. Siccome credo che in amore sia inevitabile (e non parlo solo di tradimento ma di tantissime cose anche più microscopiche) il dialogo dovrebbe essere totale. Ormai mi conosco, so che a un certo punto mi stancherò, mi annoierò. Non è il caso di dirlo dall’inizio? Perché non ci si può mettere d’accordo e contemplare anche la possibilità che una relazione possa non escludere altre relazioni? Chi dice che non è possibile amare più di una persona alla volta? La chiesa? I poeti del dolce stil novo? I giudici? Credere nell’amore totalizzante, eterno e unico finché morte non ci separi è come credere a Babbo Natale. Quando si scopre che non esiste si comincia finalmente a maturare… ”

~ Clio Napolitano parlando del marito

 

“Clio? Naah, preferisco la Escort! “

~ Silvio Berlusconi

 

Clio Napolitano è un’auto della Renault, ed è sposata con il presidente della repubblica italiana, Giorgio Napolitano, dal quale ha preso appunto la sottomarca “Napolitano”.

Come il marito, è stata fabbricata presso Merengue, frazione dell’ameno Comune di Macarena, in provincia di Marsiglia.

La coppia, secondo indiscrezioni trapelate dal Quirinale, si abbandona a pratiche sessuali nel loro garage: lei scalda il motore mentre lui le cambia l’olio, ma pare che Giorgio la tradisca con la nuova 500, figlia del noto Gianni Fiat.

I due sposi sono gli storici testimonial della pubblicità progresso che sottolinea l’importanza della revisione periodica sui veicoli da strada.

Recentemente la Clio è stata vittima di un tamponamento nei pressi del Quirinale, a causa del quale ha riportato qualche ammaccatura sulla fiancata destra.

 

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MALORE DI NAPOLITANO

 

13 febbraio 2008

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è svenuto ed ha avuto 3 infarti mentre teneva il suo discorso alle cooperative del Trentino. La platea ha temuto il peggio ma il medico privato ha smentito subito ogni perplessità: “Niente paura, ha solo 84 anni, si riprenderà presto”. Infine il presidente, bestemmiando, è uscito e, dopo aver fatto noleggiare l’intera flotta Alitalia a spese dello Stato, si è fatto trasportare al Barnes Jewish Hospital (migliore ospedale in assoluto) per accertamenti, come ogni cittadino italiano ha diritto, no?

 

VISITE DALLA CINA PER NAPOLITANO

6 luglio 2009

Roma – Dopo alcuni problemi alla dogana per via della nuova legge contro i clandestini il presidente cinese Hu Jintao è riuscito finalmente a raggiungere il nostro Giorgio Napolitano . Qui il nostro amato presidente bipartisan ha chiesto ancora una volta al fratello giallognolo di rispettare i diritti umani, calpestati ultimamente nelle violente repressioni dello Xinjiang dove diverse persone sono state arrestate per cosiddetti “crimini” contro la repubblica popolare.

Ma proprio mentre Napolitano recitava la parte del buon presidente, lo schifoso comunista Jintao stava preparando la sua controffensiva, in pieno stile bolscevico che tanto odia il popolo italico. Appena Giorgio ha concluso il discorso infatti il cinese lo ha rimproverato a sua volta ricordandogli che l’Italia non ha nulla da insegnare alla Cina.

“Come si pelmette? Lei che è a capo di un paese che manda a molile donne e bambini in Libia nelle mani di un dittatole psicopatico? Lei che cople le pelvelsioni sessuali del capo del govelno solo pelché c’è il G8 alle polte? Lei che giustifica il compoltamento dei magistlati simpatizzanti per il potente di tulno? Lei che ha una moglie che ha lo stesso nome di una macchina che viene costluita in nostlo umile ma glande paese. Lei che…” fortunatamente l’omino dagli occhi a mandorla è stato poi portato via a forza dalle ronde nere di stanza al Quirinale, che lo hanno trascinato a Villa Certosa e gli hanno fatto alcune foto compromettenti minacciandolo di pubblicarle nel caso non si fosse rimangiato le parole dette.

Napolitano ha espresso rammarico per l’accaduto e per scusarsi ha regalato all’uomo una farfallina tempestata di diamanti, proveniente dallo stock di Silvio Berlusconi, e una fornitura per un anno di minorenni nostrane, con la promessa che presto le ultime fabbriche della Fiat rimaste in Italia verranno spostate nel ridente paese orientale. Compresi gli operai, volenti o nolenti.

 

 

INTERCETTAZIONI FRA NAPOLITANO E MANCINO

 

1 settembre 2012

Svervegia – Grazie alla sua immensa rete di informatori dall’identità segretissima che comprende, tra gli altri, Fabrizio Cicchitto e Umberto Eco,  riesce finalmente a disvelare all’approssimativo pubblico di internet il tormentone più insistente dell’estate: cosa si saranno mai detti Napolitano e Mancino in quella famosa telefonata intercettata?

Grazie alle nostre talpe nella procura di Palermo, siamo riusciti a ottenere queste preziosissime informazioni e le pubblicheremo anche a costo di nulla.

Napolitano :  Pronto? 

Mancino :  Pronto? 

Napolitano :  Pronto? Chi parla? 

Mancino :  Scusi ma ha chiamato lei, chi è? 

Napolitano :  Pronto? 

Mancino :  Mi sente? Ma con chi sto parlando? 

Napolitano :  È La Macelleria Nico? Nico! Nico-La-Macelleria! 

Mancino :  Guardi, io non ho chiamato nessuna macelleria. 

Napolitano :  Ma io sì, parlo con lei? Allora, due filetti di branzino, me li invia a Piazza del Quirinale,, UNO. Citofonare Ciampi, perché non abbiamo ancora cambiato la targhetta. 

Mancino :  Giorgio, ma sei tu? 

Napolitano :  E certo che sono io, chi può mai essere. 

Mancino :  Giorgiò, ma so’ Nicola! 

Napolitano :  Ueeeeeee, Nicoooola! Tutt’a post’? Come stai? È da tanto che non ci sentiamo. 

 

Mancino :  Io sto bene, e tu come stai? 

Napolitano :  Eh, si va avanti. Ma tu che fine hai fatto? Non ti ho visto più. 

Mancino :  Io mo’ sto nel CSM, non sapevano dove mettermi e m’hanno messo là. Da ‘na parte dovevano pur mettermi. 

Napolitano :  GFM? E che è? 

Mancino :  Niente, è ‘na roba di magistrati. E tu che mi racconti di bello? 

Napolitano :  Mah! Di bello ben poco, qua stiamo inguaiati. Sto cercando da mezz’ora di chiamare ‘sta macelleria, e nient’. Mannagg’! 

Mancino :  Eeeeh, è la crisi, è la crisi. Qua è difficile contattare pure ‘na macelleria. Non ci sono più i numeri di telefono di una volta! I politici dovrebbero fare qualcosa. A proposito di crisi e politici, senti ma… come sta andando con quel Monti là? Solo a lui potevi scegliere? A me mi pare uno un po’ strano, un tipo nu poc’ costipato. 

Napolitano :  Eeeeh, e chi dovevo scegliere? Qua le alternative erano tra Gianni LettaGiuliano Amato e Nonno Libero. A me chillu Gianni Letta mi sta ‘ncopp o’ cazz. Ten semp chillu sorris a strunz, ma che cazz tiene da ridere sempre? Invece a me mi piaceva Nonno Libero, ma poi la Merkel e Obbama mi hanno detto che era meglio Monti, e vabbé. Speriamo… 

Mancino :  Senti, ma Berlusconi… quel giorno là, che ti ha detto, eh? 

 

Napolitano :  Pronto? Pronto? 

Mancino :  Ue, ue, ti sento, ti sento. Dimmi, dimmi. 

Napolitano :  …e che mi doveva dire?! Ha fatt’ chillu bordell’. Lo spread, l’amichette, quella Minetti là, quella Rubby. Che doveva fare? Io gli ho detto: «O te ne vai, o te ne vai.». E lui se n’è andato. 

Mancino :  E non ha detto niente? Non ti ha chiesto niente? 

Napolitano :  E che mi doveva dire? Quello solo una cosa mi doveva dì, e io ci chiavavo nu buff che nun sò scurdav chiù. 

Mancino :  E vabbè, hai fatto bene. Senti io mo’ me ne devo andare, che ti mangi a pranzo? 

Napolitano :  Eh, io sto cercando di chiamare ‘sta macelleria, Clio s’era fissata che voleva ‘sto branzino, ma io non ho capito che animale è. Spero che in macelleria lo sappiano. 

Mancino :  Ah, il branzino, buono! Ma tu sai dove te lo devi procurare? A Palermo! Là lo fanno proprio buono. 

Napolitano :  Procurare da Palermo? E come faccio? Qua appena mi muovo subito si lamentano, poi dicono che mi faccio portare da mangiare con i voli di stato! L’altro giorno mi sono fatto comprare la Girella al supermercato e quello, Di Pietro, non mi ha detto subito che costava troppo e che dovevo risparmiare? Di Pié, ma perché non ti fai i fatt tuoje? Qua ci manca pure che m’intercettano mentre sto parlando con te! 

Mancino :  Vabbé ja, mo’ ti devo proprio lasciare. Uè ci sentiamo, stammi bene! 

Napolitano :  Pure tu, pure tu, fa cose buone, mi raccomando. 

Mancino :  Ciao Giorgio, ciao. 

Napolitano :  Ciao, ciao. 

 

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NAPOLITANO: “Italiani i bimbi nati in Italia”

 

22 novembre 2011

 

Roma – I bambini nati in Italia devono avere la cittadinanza Italiana. È questa l’assurda proposta del Capo dello Stato che, gasato dal recente colpo di testa che lo ha quasi visto diventare un politico vero, ha deciso di cavalcare l’onda e scatenare nuove polemiche in Parlamento.

A pochi giorni dall’insediamento del nuovo Governo Monti, visti i notevoli miglioramenti già registrati in tutto il paese il Presidente della Repubblica ha ritenuto i tempi maturi per aprire il dialogo in tema di cittadinanza.

Non c’è più Silvio al Governo: quando mi ricapita un’occasione così?

~ Estratto dal discorso di Napolitano alla popolazione.

 

Bersani – Il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani si è mostrato subito d’accordo col Capo dello Stato, ritenendo doveroso aspettare almeno qualche mese prima di affossare di nuovo la credibilità del suo partito, per potersi godere la tranquillità di stare al Governo senza avere nessuna responsabilità.

Cari leghisti, abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che pagano le tasse e vanno a scuola. Come se non bastasse questo, parlano anche un italiano migliore del vostro.

~ Dal discorso di Bersani alla Camera.

 

Le reazioni della Lega– Di tutt’altro pensiero è invece il Carroccio. Lo stimato ex-ministro Roberto Calderoli ha chiarito che sì, la Lega è aperta al dialogo, e intende senz’altro discutere della faccenda, ma ha anche avvertito che le loro risposte saranno solamente: “Immigrati comunisti!”, “Napolitano torna in Albania!” e un distensivo “PRRRRRRR!” con l’ascella.

Concedere la cittadinanza a quei cosi sarebbe una follia: se li rendiamo Italiani non potremo più chiamarli “Immigrati di merda!

~ Calderoli su “essere diplomatico”

 

I Doppiogiochisti – Attesa e trepidazione hanno invece preceduto le dichiarazioni di Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini. Per quanto riguarda Fini, le quote Snai lo davano a 1.50 con Napolitano, a 1.90 neutrale e a 2.50 con PdL e Lega. Meno incertezze per il Leader dell’UDC, che vedeva quotato a 0.90 il dare ragione a Napolitano, a 1.22 il tenersi neutrale e a 9.00 lo schierarsi con Bossi e compagnicommilitoni.

 

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10 Risposte a “GIORGIO NAPOLITANO”

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