CIE – HOTSPOT – SPRAR
IMMIGRAZIONE IN ITALIA
– Il flusso di stranieri cominciò a prendere consistenza solo verso la fine degli anni settanta, sia per la “politica delle porte aperte” praticata dall’Italia, sia per politiche più restrittive adottate da altri paesi. Nel 1981, il primo censimento Istat degli stranieri in Italia calcolava la presenza di 321.000 stranieri, di cui circa un terzo “stabili” e il rimanente “temporanei”. Un anno dopo, nel 1982 veniva proposto un primo programma di regolarizzazione degli immigrati privi di documenti, mentre nel 1986 fu varata la prima legge in materia (L 943 del 30.12.1986) con cui ci si poneva l’obiettivo di garantire ai lavoratori extracomunitari gli stessi diritti dei lavoratori italiani. Nel 1991 il numero di stranieri residenti era di fatto raddoppiato, passando a 625.000 unità.
– Nel 1990 veniva emanata la cosiddetta legge Martelli, che cercava per la prima volta di introdurre una programmazione dei flussi d’ingresso, oltre a costituire una sanatoria per quelli che si trovavano già nel territorio italiano: allo scadere dei sei mesi previsti vennero regolarizzati circa 200.000 stranieri, provenienti principalmente dal Nordafrica.
– Nel 1991 l’Italia dovette anche confrontarsi con la prima “immigrazione di massa“, dall’Albania (originata dal crollo del blocco comunista), risolta con accordi bilaterali.
– È del 1998 la legge Turco-Napolitano, che cercava di regolamentare ulteriormente i flussi in ingresso, cercando tra l’altro di scoraggiare l’immigrazione clandestina e istituendo, per la prima volta in Italia, i centri di permanenza temporanea per quegli stranieri “sottoposti a provvedimenti di espulsione“. La materia sarà tuttavia regolamentata nuovamente nel 2002, con la cosiddetta legge Bossi-Fini, che prevede, tra l’altro, anche la possibilità dell’espulsione immediata dei clandestini da parte della forza pubblica.
– Un discorso a parte merita la comunità zingara sul territorio italiano, ripartita tra Rom (più diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura Sinti (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al nomadismo). Stime approssimative riportano 120.000 unità, di cui circa 70.000 di cittadinanza italiana.
Centro di identificazione ed espulsione
I centri di identificazione ed espulsione (CIE), prima denominati centri di permanenza temporanea (CPT), sono strutture previste dalla legge italiana istituite per trattenere gli stranieri “sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera” nel caso in cui il provvedimento non sia immediatamente eseguibile. Essi sono stati istituiti in ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 12 della legge Turco-Napolitano (L. 40/1998)
Essi hanno la funzione di consentire accertamenti sull’identità di persone trattenute in vista di una possibile espulsione, ovvero di trattenere persone in attesa di un’espulsione certa.
Nell’ordinamento italiano i CIE costituiscono una grande novità: prima non era mai stata prevista la detenzione di individui se non a seguito della violazione di norme penali. A tutt’oggi i soggetti prigionieri nei CIE non sono considerati detenuti, e di norma vengono definiti ospiti della struttura. Questa anomalia ha provocato aspre critiche nei confronti dei centri.
La legislazione sull’immigrazione e i CIE
I centri per l’identificazione e l’espulsione degli stranieri irregolari sono uno strumento diffuso in tutta Europa in seguito all’adozione di una politica migratoria comune degli stati dell’Unione europea sancita negli accordi di Schengen del 1995.Nel 1998 viene approvata in Italia la seconda legge che si proponeva di disciplinare in maniera organica i fenomeni legati all’immigrazione, la legge Turco-Napolitano (L. 40/1998), con la quale vengono istituiti i CPT (centri di permanenza temporanea). La precedente legge che regolava la materia era la legge Martelli (l.39/1990), che convertiva in legge un decreto del 1989. Il Parlamento italiano nel luglio 2002 ha approvato una nuova legge sull’immigrazione, la cosiddetta legge Bossi-Fini (l. 189/2002).
Con il decreto legge n. 92 del 23 maggio 2008 “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”, poi convertito in legge (L. 125/2008) i Centri di permanenza temporanea assumono il nome di “Centri di identificazione ed espulsione”.
CIE presenti sul territorio italiano
Sorti secondo una logica cosiddetta “emergenziale“, piuttosto che con un piano razionale, i singoli centri sono estremamente difformi uno dall’altro tra loro quanto a strutture e gestione. I centri non costruiti ex novo si trovano in edifici, appositamente convertiti, che precedentemente erano caserme (come a Bologna e Gradisca d’Isonzo), fabbriche dismesse (nel caso dei capannoni industriali di Agrigento), centri di accoglienza (il Regina Pacis di San Foca), ospizi (il Vulpitta di Trapani).
I CIE oggi sono 5: Roma, Caltanissetta, Bari, Torino, Trapani.
Prima della riforma, i CIE in funzione erano 13, per un totale di 1 901 posti disponibili:
Bari, aeroporto di Bari-Palese, area aeroportuale – 196 posti
Bologna, caserma Chiarini – 95 posti
Brindisi, loc. Restinco – 83 posti
Caltanissetta, contrada Pian del Lago – 96 posti
Lamezia Terme, Pian del Duca – 80 posti
Crotone, S. Anna – 124 posti
Gradisca d’Isonzo – 248 posti
Milano, via Corelli – 132 posti
Modena, località Sant’Anna – 60 posti
Roma, Ponte Galeria – 360 posti
Torino, corso Brunelleschi – 180 posti
Trapani, Serraino Vulpitta – 43 posti
Trapani, loc Milo – 204 posti
A questi si aggiungevano i CIE già precedentemente chiusi:
Agrigento, ASI/Contrada San Benedetto
Lecce, San Foca, Regina Pacis.
I CIE sono gestiti da Croce Rossa Italiana, Confraternita delle Misericordie d’Italia, cooperative o associazioni appositamente fondate.
Altri centri temporanei
In seguito alla caduta del regime di Ben Ali in Tunisia il 14 gennaio 2011 e all’inizio della guerra civile libica il 15 febbraio e all’arrivo di ben 15.000 immigrati da inizio anno è stato deciso l’allestimento di centri da parte del Ministero della Difesa a Mineo (CT), Manduria (TA), Marsala (TP), Torretta (PA), Carapelle (FG), San Pancrazio Salentino (BR), Monghidoro (BO), Sgonico (TS), Clauzetto (PN), Castano Primo (MI), Boceda (MS), Front (TO), Ciriè (TO)[8]. Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 aprile 2011 tre centri di accoglienza già esistenti situati nei comuni di Santa Maria Capua Vetere (CE), Palazzo San Gervasio (PZ) e Trapani – località Kinisia, operano fino al 31 dicembre 2011 come CIE per complessivi 500 posti.
Critiche ai CIE —————————–
– il primo documento ufficiale a denunciare le condizioni all’interno dei cenrti è la relazione 2003 della Corte dei conti;
– è del 2004 un rapporto di Medici senza frontiere;
– un altro rapporto è di Amnesty International.
Ebbene,da questi rapporti viene fuori che:
– vi è stata una programmazione generica e velleitaria
– strutture fatiscenti
– scarsa attenzione ai livelli di sicurezza
– mancata individuazione di livelli minimi delle prestazioni da erogare
– strutture inadeguate a svolgere il loro compito
– alto tasso di autolesionismo tra i trattenuti nei centri
– sistemazioni in container e in altri tipi di alloggi inadeguati ad un soggiorno prolungato,esposti a temperature estreme
– sovraffollamento
– spazi all’aperto troppo ridotti o inesistenti
– condizioni igieniche pessime
– cibo scadente
– mancate forniture di vestiti,biancheria,lenzuola
– spesso non esistono ambienti separati per i richiedenti asilo
– non vengono previste aree per gli ex-carcerati cosa che crea dei grossi problemi con le altre persone
– i CIE,invece di diminuire la delinquenza,la incrementano
– l’assistenza medica è del tutto inadeguata
– inesistenza di assistenza psicologica e psichiatrica
– assenza di reparti per categorie vulnerabili
– carenza nella gestione di cartelle cliniche
– carenza nelle misure per prevenire il diffondersi di epidemie
– eccessiva prescrizione di sedativi e tranquillanti
– molti stranieri con regolare permesso di soggiorno sono stati trattenuti nei centri ugualmente
– in molti casi sono stati trattenuti minori illegalmente e donne incinte
– pochi centri hanno steso un regolamento interno come richiesto
– la “carta dei diritti e dei doveri” consegnata ai detenuti all’ingresso nei centri,non essendo spesso tradotta nelle lingue dei detenuti e mancando un adeguato servizio di informazione legale,sia insufficiente allo scopo previsto
– il migrante si trova chiuso in una prigione senza sapere nulla nè del perchè si trova lì dentro,nè di cosa gli accadrà in seguito
– spesso il migrante non ha alcuna informazione sulle sue possibilità di presentare richiesta d’asilo
– gli enti gestori,spesso,dissuadono i detenuti dal nominare certi avvocati molto attivi per sostenere i diritti dei migranti,in favore di altri “fidati” i quali poi non mostrano alcun impegno
– la stessa Croce Rossa Italiana è duramente contestata per la collaborazione nella gestione dei C.I.E. e per alcuni accadimenti in cui il suo operato ha lasciato qualche ombra
– vi è una grande difficoltà per essere ammessi dentro le strutture da parte di Ong,la stessa Amnesty International non è mai stata ammessa,avvocati,giornalisti
– vi sono stati molti abusi di matrice razzista
– aggressioni fisiche e uso eccessivo della forza da parte degli agenti di pubblica sicurezza e da parte del personale di sorveglianza
– molti detenuti non hanno accesso ai meccanismi di denuncia
– molte vittime sono riluttanti a sporgere denuncia per abusi mentre si trova ancora nei Cpta,per paura di ritorsioni
– I CIE sono identificati come strumento necessario al capitale per regolare la quantità di “forza lavoro eccedente”,cioè disoccupati e lavoratori saltuari.
– Osservando come la manovalanza europea sia costituita in gran parte da immigrati (spesso in condizioni di lavoro irregolare), molti osservatori deducono che il sistema capitalistico necessita di immigrati ricattabili al fine di poterli sfruttare. Proprio questa sarebbe la funzione delle
leggi anti-immigrazione e di istituti quali il permesso di soggiorno, oggetto di critiche in quanto la sua concessione è subordinata alla titoralità di un contratto di lavoro.
– Campi di concentramento
Anche alcuni studi di scienze sociali, riprendendo alcune intuizioni di Hannah Arendt e di Giorgio Agamben, hanno mostrato come ci sia una continità di logica tra i campi di concentramento (dalla loro origine coloniale, passando per i campi nazisti) e i CIE, in quanto spazi in cui viene normalizzata una condizione di eccezione al diritto.I medesimi gruppi sostengono inoltre che il termine tecnicamente corretto per identificare i CIE sia campo di concentramento. Tali strutture sono luoghi in cui vengono rinchiuse persone che non hanno commesso alcun reato.
– Lo Stato non ha alcun diritto di esercitare qualunque funzione (punitiva,preventiva e rieducativa) tramite la detenzione degli individui.
– I CIE sono una spesa inutile per lo Stato,auspicando un rimpatrio immediato dei CLANDESTINI.
HOTSPOT
Gli hotspot per migranti in Italia stanno diventando “una fabbrica di clandestinità”
Il 17 dicembre 2015 l’astronauta Samantha Cristoforetti, che ricopre anche il ruolo di ambasciatrice dell’Unicef, si è recata a Lampedusa per “un breve viaggio conoscitivo della realtà migratoria che da anni attraversa la maggiore delle Pelagie.”
Mentre l’astronauta si trovava al molo Favaloro per incontrare gli uomini della Capitaneria di porto, un gruppo di circa duecento eritrei è uscito dal nuovo hotspot di Contrada Imbriacola e ha sfilato per le vie dell’isola, scandendo slogan quali “freedom, freedom” e reggendo cartelli che recitavano “siamo rifugiati (NO,CLANDESTINI) niente impronte.“
La stessa protesta è andata in scena tra il 5 e il 7 gennaio del 2016. Restando sul sagrato della chiesa per due giorni e una notte, gli eritrei hanno nuovamente rivendicato il diritto alla libertà di movimento e la loro contrarietà alla raccolta delle impronte digitali—una procedura che, secondo il regolamento Dublino III, li costringe a rimanere in Italia.
Negli hotspot le forze dell’ordine nazionali – coadiuvate da funzionari delle agenzie europee Frontex, Europol, Eurojust e Easo – dovrebbero identificare i migranti e separare i candidati all’asilo dai “migranti economici,” che in quanto tali vanno rimpatriati .
(ma Alfano fa orecchie da mercante pensando che l’Europa sia stupida e quindi di lasciare liberi i CLANDESTINI affinchè vadano a registrarsi in un altro Stato. Ma l’Europa si è rotta i coglioni di essere presa per il culo da Alfano e giustamente HA CHIUSO LE FRONTIERE! E BRAVO ALFANO!
Ora la merda l’abbiamo in casa tutta noi ,quindi???? La porti a casa tua???? Se proprio non vuoi,la puoi mandare dal tuo amico ROSSI.
A fronte dei sostanziali ritardi sull’attivazione dei nuovi hotspot, il vicepresidente della commissione europea Frans Timmermans ha dichiarato che “l’Italia sta facendo un grande lavoro, ma sul fronte degli hotspot è ancora indietro. È necessario sapere chi ha diritto a restare e chi no. Frontex sta aiutando, ma resta ancora molto da fare sul fronte dei rimpatri.”
Contestualmente, verso la metà di dicembre, la commissione ha aperto una procedura d’infrazione per il mancato rispetto delle regole Eurodac, il sistema europeo di raccolta delle impronte digitali dei migranti.
Secondo Daniela Stradiotto, direttrice del servizio di Polizia scientifica, dal 1 gennaio al 10 settembre del 2015 su 121.974 migranti arrivati sulle coste italiane, 81.282 non si sono opposti al fotosegnalamento e al prelievo delle impronte; in sostanza, una persona su tre riesce a non farsi identificare. Per questo motivo, dunque, l‘UE ha esortato l’Italia anche a “usare la forza” se necessario, nonché a “prevedere di trattenere più a lungo i migranti che oppongono resistenza.”
La procedura d’infrazione ha provocato la reazione sdegnata di Angelino Alfano, che ha parlato di una decisione “ingiusta” e “irragionevole,” spiegando che “l’Europa dovrebbe solo dire mille volte grazie all’Italia che, all’inizio completamente sola, ha fatto fronte a una emergenza dalla portata internazionale, avendo per prima l’esatta percezione di quanto stava per accadere.”
(Ma falla finita Alfano,non dire stupidaggini! Non fare l’ipocrita! Da sempre hai in mente di spedire i CLANDESTINI in Europa,però ti è andata male perchè l’Europa,come ho già detto,non si fa smerdare da te!!!
LO SPRAR
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Ma quante cure per questi CLANDESTINI!!!
Ma i nostri vecchi chi li cura???? Che fa lo stato per loro? Chi se ne frega,di che cosa parliamo? I vecchi?? Chi sono? Che cosa pretendono? Ma lasciali morire ….
Bravo Renzino, che Dio te ne renda merito!
Caratteristiche principali
Le caratteristiche principali del Sistema di protezione sono:
– il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello (che paroloni!!!!) Però! Come sono bravi questi politici di merda!
– la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza;
– il decentramento degli interventi di “accoglienza integrata“;
– le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti “enti gestori“, soggetti del terzo settore ( ?????) che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi;
la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale,precisiamo: CLANDESTINI.
Questi politici di merda ma come amano riempirsi la bocca di belle parole,di progetti grandiosi,di grandi realizzazioni,parlano di accoglienza tramite interventi di:
– ministero dell’interno
– enti locali
– governance multilivello (che bello!)
– rete dei progetti di accoglienza
– decentramento
– accoglienza integrata
– sinergie
– enti gestori
– terzo settore
– reti locali
– attori
– interlocutori
– protezione
– IL CARATTERE PUBBLICO DELLE RISORSE MESSE (questo è ovvio!)
Cioè i politici progettano e noi si paga! Ovvero, ci togliamo le mutande e ci mettiamo a pecora! (Sì, ma con la carta a vetro… !! Che pensavate!)
E bravi politici!
Quante belle parole si sono inventati,quanta merda sputano addosso ai cittadini italiani in nome di una fantomatica integrazione di CLANDESTINI.
Se solo questi politici di merda avessero progettato un decimo di ciò che hanno progettato per questa gente “sacra” i nostri figli avrebbero tutti
lavoro,assistenza,casa….
Ma i nostri figli sono disoccupati,le famiglie non arrivano alla fine del mese e i politici fanno piani fantastici sulle spalle degli italiani. Sì,perchè chi paga???? Sempre loro,gli italiani per “accogliere” i CLANDESTINI.
POLITICI DI MERDA!
Progetti territoriali (QUESTI SONO FAVOLOSI!!!!)
I progetti territoriali dello SPRAR sono caratterizzati da un protagonismo attivo, condiviso da grandi città e da piccoli centri, da aree metropolitane e da cittadine di provincia. A differenza del panorama europeo, in Italia la realizzazione di progetti SPRAR di dimensioni medio-piccole – ideati e attuati a livello locale, con la diretta partecipazione degli attori presenti sul territorio – contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.
NOTA:
Gli attori presenti sul territorio sono tutte le cooperative pappone (QUINDI I POLITICI CHE STANNO DIETRO DI LORO) che con il benestare dei politici si riempiono la pancia,mentre gli italiani,sempre più sdentati,mangiano solo latte e marmellata.
E’ incredibile sentire quanta merda sputano questi politici vagabondi e mantenuti,ma pensate quanti progetti hanno fatto sulle spalle degli italiani e ce ne fosse stato uno solo che ha detto “facciamo almeno un referendum” per sapere se gli italiani sono daccordo! NO,loro sono i PADRONI DEGLI ITALIANI,che devono stare zitti ed obbedire,proprio come avveniva circa 70 anni fa.
Ma pensate quante belle cose si sono inventati per accogliere i CLANDESTINI:
– protagonismo attivo
– condiviso da grandi città e da piccoli centri
– aree metropolitane
– cittadine di provincia
– attori presenti sul territorio
– costruire e rafforzare una cultura dell’accoglienza
– continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari
BLA,BLA,BLA….
Tutto ciò ha dell’incredibile, questi politici sono così deficienti e incoscienti,fanno progetti grandiosi per i CLANDESTINI e che dovranno ovviamente pagare (miliardi) gli italiani,che hanno i figli disoccupati e che non arrivano alla fine del mese!
(SCUSATE SE MI RIPETO SPESSO,MA A QUESTI POLITICI DEL C ,PER FARGLI ENTRARE IN TESTA CERTE COSE ELEMENTARI,BISOGNEREBBE APRIRE LORO LA CALOTTA E METTERCELE DENTRO,PERCHE’ PROPRIO DA QUELL’ORECCHIO NON CI SENTONO!)
Auguro loro solo che Giove li riempia di fulmini!
Naturalmente poichè il governo non sa più dove mettere tanta bontà,allora si è inventato appunto lo SPRAR.
I nostri politici,dobbiamo riconoscere che hanno molta fantasia,allora,giustamente, il governo una sera sì e una no,manda un suo interprete in TV (certo Librandi) a spiegare agli italiani che cos’è lo SPRAR in modo che l’accoglienza scorra bene come un pistone nell’olio!
Per la verità questo Librandi non mi pare proprio la persona più giusta: arrogante,violento,offensivo,sprezzante del popolo e anche dei sindaci che parlano,insomma un genietto del nulla che dice agli italiani o meglio ai sindaci che cosa devono fare per sistemare i CLANDESTINI.
E spiega ogni volta che la colpa della mancata integrazione è appunto dei SINDACI perchè non attuano lo SPRAR.
Sapete qual’è lo spirito dello SPRAR ???
Ve lo traduco io in parole povere.
Allora,sempre questo ometto,Librandi ogni volta ripete come l’Ave Maria che se in città arrivamo 50 CLANDESTINI in un’unica palazzina dove ne starebbero a mala pena 10,ciò succede perchè i prefetti distribuiscono questa gente senza avere una conoscenza precisa del territorio e quindi li mandano a casaccio dove capita.
Ma per fortuna questo tizio,Librandi,ricorda che i SINDACI DEVONO attivarsi e cercare quà e là ,nel loro
comune,appartamenti,case,casine,capannoni,sul territorio per mandarci tutta questa bella gente.
Allora la colpa,ripete SEMPRE questo tizio, è dei sindaci che non collaborano.
Quindi secondo Librandi,se volete distribuire la ciocclata sul territorio,DOVETE darvi da fare (e non rompere sempre i coglioni con le lamentele) perchè comunque LA DOVETE MANGIARE e ANNUSARE perchè lo dice Renzi e Alfano.
Ma fino a quando il popolo sopporterà????
Il popolo italiano è un popolo di agricoltori che hanno tanti forconi e prima o poi verrà la volglia di pettinare qualcuno! Sì è vero,come pettini sono un po’ a maglia larga, ma sono certo che,almeno,faranno una bella divisa!!
OCCHIO…!!!!
PER FINIRE
STATO PADRONE
ABUSI EDILIZI
Fra i più comuni che può fare un cittadino ricordiamo:
– tingere una facciata esterna della casa diversa dal colore che “impone” il comune
– realizzare un bagno in una stanza senza permesso
– abitare in un appartamento in 10 persone se la ASL ne prevede 5 (in base ai metri quadrati e ai servizi)
– avere un impianto elettrino non a norma
– avere un impianto di riscaldamento non a norma
– scaricare in una fogna irregolare
– non avere l’abitabilità dell’immobile ecc…
Perchè ho fatto questi semplici esempi ?
Per dimostrare la VIOLENZA DELLO STATO SOVRANO CHE SE NE FREGA DI TUTTO
Se noi commettiamo uno qualunque degli abusi o irregolarità che sopra ho descritto (ma ce ne sono tanti altri) ci imbattiamo subito in multe salate,arrivano i vigili urbani,arriva l’ordinanza del sindaco che ci impone di modificare qui e là,arrivano i processi penali ecc…
Ma quante volte abbiamo sentito in TV le lamentele dei cittadini che dicono che sono arrivati all’improvviso 50 CLANDESTINI,in una villetta che era :
– inagibile
– non aveva l’abitabilità
– non aveva un numero di bagni sufficiente per 50 persone
– non aveva i letti per 50 persone
– non aveva le cucine per 50 persone
– non aveva le fogne allacciate ecc…
Eppure,i prefetti se ne fregano,fanno come se leggi non ci fossero e mettono dalla sera alla mattina in quella palazzina 50 CLANDESTINI,ammassati,senza servizi igienici adeguati,senza letti,ma per questo non c’è problema,ne mettono 50 a castello nei corridoi,salotto,camere ecc..
Anche se l’impianto elettrico non è a norma e qualcuno ci rimane stecchito,chi se frega,lo STATO E’ PADRONE DEI CITTADINI e le leggi se le fa come vuole, lì per lì.
Ovviamente i vigili urbani non si fanno vedere,la ASl neppure,figuriamoci se qualcuno si può mettere contro lo Stato!!!
E così tutti vissero felici e contenti (MENO I CITTADINI!)
Bravo Renzi e bravo Alfano,viva la legalità!
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