I blog di Alessioempoli

Data 29 giugno 2017

ANGELINO ALFANO

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           ANGELINO  ALFANO

 

 

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La giustizia è uguale per tutti meno 4

~ Don Alfano su giustizia.

 

La giustizia è morta

~ Nietzsche su Lodo Alfano

 

Senza di lui la mia vita non avrebbe senso

~ Sedicenne comunista

 

 I cannoli sono uguali per tutti, ma per alcuni sono più uguali che per altri

~ Pasticcieri siciliani.

 

Bastardo, mi ha dato un nome falso!

~ Light Yagami su Angelino Alfano.

 

Angelino Alfano

Angelino Alfano (nome d’arte di Angelino Jolie) subalterno di Niccolò Ghedini è un mangiapane a tradimento ministro del governo precedente, nonchè attuale Ministro dell’Interno e direttore tecnico degli Scafisti. E’ il fondatore del Nuovo Centrodestra, un partito di sinistra.

 

BIOGRAFIA

Nasce ad Agrigento, nel Bronx, a seguito degli sviluppi del bacio tra Totò Riina e Andreotti, col nome di Little Angel Alphanus.

Fa subito carriera come vedetta e contrabbandiere di gatti imburrati; inoltre, instaura affettuose amicizie con alcuni personaggi in vista del quartiere. Alla sagra della ricotta incontra un tenero peluche, tale Totò, chiamato da tutti Vasa Vasa per la sua affettuosità, le sue tante amicizie e le sue effusioni. Totò è un bravo ragazzo, nonostante ogni tanto rubi qualche cannolo e prenda gli spiccioli della pesca di beneficenza. Alla stessa festa, Little Angel incontrerà anche Frank Miccichè, appassionato di zucchero a velo. Col tempo la triade diventa sempre più affiatata, e i tre commetteranno insieme una serie di innocenti bravate. Lo scherzo più frequente era la sottrazione alle pasticcerie: Totò rubava il cannolo, Frank lo condiva con zucchero a velo sudamericano, mentre Little Angel preparava la fuga.

Questo simpatico gioco diventò poi di moda a Palermo, seppur con qualche variante: all’incirca una volta al mese, simpatici individui mascherati entrano in un esercizio commerciale e urlando “dolcetto scherzetto” portano via al titolare una cospicua somma del guadagno mensile. Naturalmente può capitare che il negoziante sia un tipo burbero che apprezzi poco questi scherzi: non resta pertanto che porgergli umili e sentite scuse. Naturalmente il successo del nostro non mancherà di suscitare le invidie degli alieni comunisti, i quali si daranno al solito pettegolezzo da vecchietta dal parrucchiere.

Viste le numerose visite dei suoi amici più cari in Hotel a 5 stelle decide di fare del suo hobby una professione e comincia così i suoi studi nella facoltà di giurisprudenza. Laureatosi con 110 a mano armata, viene notato per la sua intraprendenza e la folta capigliatura leonina dal piccolo nano bonario che lo porta in Italia e lo introduce nel Paese dei Balocchi.

Lo psiconano, incuriosito dalla scalata sociale del suo pulcino, gli offrirà di partecipare a un provino per un nuovo film d’azione, ovvero “Tromb Raider 3: come t’inculo il paese”. Il nostro, pur non mancando di capacità recitative né della suddetta voglia di inculare il paese, viene comunque scartato. Al suo posto viene scelta una controparte femminile la quale, pur non sapendo recitare, ballare, cantare, guidare, leggere, scrivere, parlare e nemmeno aprire da sola la porta del bagno, è in possesso di due grandi labbra ed ha una Grande apertura mentale. Little Angel la prende un po’ male, ma il nano per consolarlo gli offre un posto da prestanome, come dirigente nel suo impero del male, promettendogli, come accade nel cinema, di trasformare la finzione in realtà.

Fu così che il nostro diventerà Ministro della Giustizia, posto occupato in precedenza da tanti uomini di specchiata virtù, come ad esempio Clemente Mastella e Roberto Castelli.

 

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Addio intercettazioni!

 

2 febbraio 2009

 

Finalmente approvata la tanto attesa riforma della giustizia. Il segretario di Berlusconi, Angelino Alfano, ha spiegato che la manovra risolverà l’annoso problema delle intercettazioni telefoniche, che oltre ad essere veramente troppe (128000 bersagli) presentano costi troppo elevati (226 milioni l’anno). Il provvedimento limiterà fortemente i bersagli, il che significa che dei trentatré cellulari di Cuffaro uno soltanto verrà tenuto sotto controllo, mentre dei tre che in media uno spacciatore di quartiere utilizza ne verrà controllato soltanto mezzo.

In quanto ai costi naturalmente è stato adottato lo stile Freddy vs. Jason (ovvero Tremonti mani di forbice e Calderoli con la mannaia per le leggi superflue). “Le intercettazioni costano e non danno nessun tornaconto”, spiega il vero Ministro della giustizia Ghedini, avvocato del Premier. “Perché rendessero occorrerebbe che almeno ogni due anni ci fosse un’indagine come quella sulla scalata alla Banca Antonveneta, che ha fruttato 102 milioni coi patteggiamenti e 350 milioni col denaro sequestrato.

O magari come quella sui ‘furbetti del quartierino‘ (che epiteto riduttivo!), che ha permesso di recuperare all’erario cento milioni di tasse evase. E qualcuno si sarà accorto (mi auguro di no) che solo con una di queste due indagini si pagherebbero le intercettazioni di tutta Italia per due anni.

Ma come possiamo essere tanto ingenui, da credere che ogni due anni ci possa essere un’operazione giudiziaria di tale rilevanza, in un Paese ligio al dovere e rispettoso della legge come il nostro? Dico, in uno stato dove solo il dieci per cento dell’economia è rappresentato dall’economia criminale! È molto più sicuro e conveniente lasciare che qualcuno di questi monelli si diverta coi propri spiccioli, piuttosto che stare lì a rincorrere un qualche fantomatico evasore su cui tanto fantasticano i magistrati!”

E non finisce qui: per condire il tutto con un pizzico di ironia, che non fa mai male, è stato stabilito che:

– Per autorizzare ogni intercettazione ci vorrà l’approvazione di un collegio di tre giudici. “È una decisione troppo importante”, spiega il Ministro, “non è come quando c’è da affibbiare un ergastolo. In tal caso ne basta anche uno solo di giudice.” E gli ottanta tribunali italiani con meno di venti magistrati? “Abbiamo pensato anche a loro: una monetina per fare testa o croce. Testa: si procede con le intercettazioni (sfido io!). Croce: si lascia stare e ci si dedica ai processi. Nella vita non si può fare tutto!”

Il periodo massimo per intercettare sarà di due mesi. “Altrimenti la voce dell’intercettato crea paranoie, e il distacco da essa provoca traumi psicologici al magistrato, che già dev’essere rinc…, ehm, non completamente savio per scegliere una professione del genere.”

– Si potrà fare “soltanto nei luoghi dove si ha il fondato motivo di ritenere che vi si stia svolgendo l’attività criminosa“.

Ovvero: non nelle caserme e nei commissariati, dove avvengono confessioni e patteggiamenti: “È scorretto approfittare di un momento in cui l’indagato è così fragile emotivamente”.

 Non nelle carceri: “C’è una cattiva acustica”.

 Non con le telecamere negli stadi: “Lì ci sono i diritti televisivi”.

 Non con le cimici nelle vetture (“Se le rompi l’odore non va più via”), a meno che non si sappia già che lì si compierà un delitto. “Ma bisogna specificare quale delitto!”

– Infine, potrà servire solo per certificare la colpevolezza dell’indagato, dopo avere raccolto prove certe a indagini terminate. “In pratica una specie di ciliegina sulla torta per i magistrati. Cosa credevate, non siamo mica così stronzi da togliergli ogni soddisfazione!”.

E a chi fa notare che nel 2007 un piano per sequestrare Pietro Berlusconi, fratello del Premier, è stato sventato grazie alle intercettazioni, il Ministro risponde sornione: “Tanto Silvio il riscatto mica lo avrebbe pagato coi suoi soldi…”.

 

IL LODO

 

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Uno dei primi compiti del mandato di Angelino è di sbarazzarsi delle Toghe rosse. Questa oscura razza di pippaioli è famosa per trascorrere le proprie giornate masturbandosi al telefono nell’udire le conversazioni tra Nanolo e Saccà sui culi delle veline. Il piano per l’epurazione sembra fallire, ma l’ingegnoso Angelino escogita un geniale escamotage: infatti propone alle camere il lodo. I parlamentari approvano entusiasti la legge, anche perché come tutti in questo paese sono ignari del significato del termine. Il termine lodo infatti viene interpretato come Figa, e la proposta viene spacciata come un tentativo di elargire al popolo un’ottima quantità di Pelo. In realtà, la legge sancisce che gli ex fascisti, i vecchi rincoglioniti, gli uomini col riporto e i nani pelati possono rubare tutti i cannoli (e le veline) che vogliono senza che nessuno abbia un cazzo da ridire. La legge in un primo momento escludeva l’innominato, notoriamente goloso del suddetto dolce, che venne poi incluso nel disegno a seguito di un calcio volante intimidatorio che fece evaporare all’istante il 90% dei capelli del povero Angelino.

Suddetto lodo non piacque ai sedicenni comunisti, i quali trovarono un nuovo pretesto per fare casino e appendere striscioni.

 Angelino tuttavia dimostrò anche in questo frangente un grande senso dell’umorismo. Durante un suo intervento all’università (?) Kore (?) di Enna (?), a tema “la petomarmitta e il gatto imburrato: sistemi di propulsione a confronto” suddetti alieni, sostenitori invece del Motore a figa imburrata (efficiente ed ecosostenibile), vennero allontanati in un petosecondo dalle carezze delle forze dell’ordine.

 Little Angel non si sconvolse, anzi dichiarò sorridente che certe cose non lo sorprendono, che non viene da Marte (come i suddetti alieni comunisti) e che tutti hanno diritto di parola in questo paese. Sembra una barzelletta, ma purtroppo l’unica barzelletta è l’università di Enna.

 

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OGGI

 

L’ex ministro sta lavorando su una serie di disegni di legge, che hanno come tema:

Fornire agli immigrati dei simpatici braccialetti, simili a quelli da loro spacciati sulle bancarelle, che però somministrano saltuariamente una frizzante scossa elettrica

Fornire agli zombie il diritto alla non- vita. Sebbene l’opinione comune ritenga che uno zombie sia privo di attività cerebrale, ma sia invece interessato ai cervelli altrui, essi possono, con un po’ di fiducia, lavorare, procreare e persino diventare ministri.

Assegnare a tavolino i prossimi 10 scudetti al Milan

Creare svariati milioni di posti di lavoro

 

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LA PATOLOGIA

 

Il caso Alfano è studiato con interesse da molti eminenti psichiatri. Sembra infatti che il nostro, come molti membri del parlamento italiano, sia affetto da un particolare deficit visivo. I sintomi di questa patologia sono:

– Incapacità di distinguere un mafioso da un cittadino comune,

– Assidua e costante frequentazione di comizi antimafia,

– Frequentare a titolo personale individui poco raccomandabili,

– Appassionarsi per le sorti di chi entra ed esce da San Vittore,

Purtuttavia, molti studiosi filogovernativi contestano l’esistenza stessa della malattia. La mafia, infatti, non esiste.

 

CURIOSITA’

– L’anagramma del suo nome è Fagiano Nell’Ano.

– È stato ed è il ministro più irrilevante della storia italiana

Ha fatto la fine di Gianfranco Fini

 

 

Il Ministro Alfano con cuffiette,rilascia dichiarazioni ad Alfonso Signorini  sull’ultimo flirt tra  Francesco Saverio Romano e il Ministro Stefania Prestigiacomo 

 

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13 Risposte a “ANGELINO ALFANO”

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