Alle origini del male: HITLER e STALIN
La morte di HITLER segnò la fine del folle sogno del Reich millenario,era durato solo 12 anni,ma aveva sconvolto il mondo. Il FUHRER era stato sconfitto dagli alleati e da un uomo che era stato suo complice,poi sua nemesi,un uomo a cui somigliava per molti aspetti ,IOSIF STALIN. FUHRER in tedesco significa “capo” o “guida” ,era un titolo che il Cancelliere tedesco ADOLF HITLER assegnò a se stesso per legge a seguito della morte del Presidente Paul Von Hindemburg nel 1934. La nuova posizione per esteso FUHRER UND REICHSKANZIER (Capo e Cancelliere del Reich), rese formalmente Hitler il Capo di Stato e il Capo del Governo della Germania. Il regno di Stalin sarebbe durato ancora per otto anni fino al 5 Marzo 1953 quando morì per emorragia cerebrale. Epiloghi diversi per due vite incredibilmente simili,infanzie difficili,padri violenti,madri protettive,problemi con le donne e paranoia. Entrambi ordinarono stermini di massa,l’olocausto di Hitler causò quasi 10 milioni di morti di cui 6 milioni di ebrei,centinaia di migliaia di zingari e omosessuali. Per tutta la vita Hitler fu compulsivo,fobico,depresso e paranoico,nelle fasi negative si considerava oggetto di una persecuzione e pensava al suicidio,in quelle positive si vedeva come depositario della sacra missione di salvare la Germania e il mondo. Stalin fece uccidere più di 20 milioni di suoi compatrioti,avversari politici e persone innocenti che egli considerava una minaccia. In un contesto normale,sarebbe stato giudicato mentalmente malato,forse era paranoico,anche se forse non soffriva di schizofrenia paranoide conclamata. Come valutare e spiegare un male così mostruoso? Un possibile approccio ci viene da una scienza nuova e discussa: la PSICOSTORIA. Hitler è spesso descritto come un enigma e lo è da molti punti di vista. C’è una scuola di pensiero che vede in lui il male assoluto e come tale non comprensibile,ma questo non è un approccio nè da storico nè da psicologo. Confrontando le vite dei due dittatori emergono sorprendenti punti di contatto fin dall’infanzia. Stalin era nato nel villaggio di Gori in Georgia,il 21 dicembre 1879 e fu battezzato come IOSEB BESARIONIS DZE JUGHASVILI,mentre in russo viene anche indicato come: IOSIF VISSARIONIC DZUGASVILI,dei tre figli nati prima di lui,nessuno era sopravvissuto. La madre,donna profondamente religiosa,lo chiamava SOSO e voleva consacrarlo a Dio,il padre era sempre ubriaco e lo picchiava selvaggiamente,una volta con una tale violenza che il bambino ebbe sangue nelle urine. Suo padre era un calzolaio alcolizzato che picchiava la moglie. Da bambino Stalin fu spesso picchiato perchè cercava di difenderla e questo lasciò in lui un segno indelebile. Come conseguenza di questa esperienza sviluppò una scarsa autostima e un complesso di inferiorità. L’aspetto fisico non aiutava il giovane Iosif che crebbe solo fino a 163 cm.,il volto era butterato dal vaiolo,il corpo lievemente deforme con il braccio sinistro più corto del destro e irrigidito da un incidente in gioventù. Anche Hitler detestava il suo aspetto,un collega lo descrisse con la fronte bassa e sfuggente,il naso deforme,gli zigomi ampi,gli occhi piccoli,detestava il suo naso carnoso e lo considerava giudeo. Sia Hitler che Stalin soffrirono di un complesso di inferiorità,fin da bambino Iosif era facile all’ira e serbava rancore,sua madre fece entrare il piccolo Soso nel coro della chiesa,sperando che diventasse prete. Nel 1894 a quindici anni Iosif entrò nel seminario teologico iniziando una vita piena di regole ferree e ripetitive ,l’intelligenza,la prodigiosa memoria e l’attenzione ai dettagli colpirono i suoi insegnanti,ma dimostrava anche un carattere risoluto e violento. La vita in seminario gli risultava oppressiva e così iniziò ad allontanarsi dalla religione avvicinandosi alla ideologia anarchica,rivoluzionaria e marxista. Dopo 5 anni di seminario fu espulso per la sua attività sovversiva. Si potrebbe descrivere come una personalità guerrafondaia,tutta la sua vita si è dipanata come una lotta contro nemici reali e immaginari,soffriva di una sorta di complesso di accerchiamento. Hitler nacque 10 anni dopo Iosif il 20 Aprile 1889 in un altro piccolo villaggio rurale,BRAUNAU,una anonima cittadina austriaca. Sua madre CLARA aveva sposato un funzionario statale di modeste risorse,che era un uomo rigido e freddo che non risparmiava punizioni corporali al figlio. A 10 anni il giovane Hitler fugge di casa,quando il padre lo ritrovò,lo picchiò con una tale violenza da lasciarlo in coma per diversi giorni tra la vita e la morte. Egli giudicava larga parte della società tedesca come indegna di vivere e quell’idea nasceva dal disprezzo di se stesso. Da ragazzo anche Adolf pensava di farsi prete e proprio come Stalin cantava nel coro della Chiesa . Suo padre era il figlio illegittimo di una contadina nubile rimasta in cinta a 42 anni mentre lavorava come domestica per una famiglia ebrea e non aveva mai rivelato chi fosse il padre del bambino. Hitler era ossessionato dall’idea che il nonno paterno potesse essere ebreo. e quindi i discendenti degli ebrei restavano ebrei e su questo si basava la sua convinzione di essere condannato senza speranza,perchè l‘impurità era nel suo sangue. Nel 1900 Hitler frequentava la scuola elementare e come Stalin evidenziò subito un carattere egocentrico e dominante e pretendeva assoluta obbedienza dagli altri studenti. Ma il suo rendimento scolastico era scarso,sognava la carriera artistica nonostante la ferma ostilità del padre. Nel 1905 abbandonò la scuola per seguire le sue inclinazioni. Come Hitler,anche Iosif aveva un lato artistico,infatti da adolescente incominciò a scrivere poesie,prima romantiche e poi sempre più nichiliste e violente. Nel 1900 a 21 anni,Iosif abbandonò definitivamente la vocazione religiosa per la violenza. Nei successivi 15 anni fu un attivista rivoluzionario,pistola in pugno rapinò banche e confiscò paghe per finanziare la lotta per rovesciare lo Zar. Nel 1910 Iosif scelse un nuovo nome e cioè STALIN che in russo significa UOMO D’ACCIAIO,in questo periodo fu arrestato 8 volte dalla polizia zarista e deportato nelle lande più isolate della Siberia. Era un solitario,una persona aspra e sgradevole,questo era il ritratto che ne facevano gli altri rivoluzionari che divisero la prigionia con lui. Non prendeva parte alle riunioni,ma stava sempre in disparte,cupo e irascibile.Ma LENIN notò presto questo rivoluzionario spietato e senza scrupoli. Durante la rivoluzione russa,nell’ottobre del 1917 Stalin non ricoprì ruoli significativi ma con determinazione scalò i vertici del partito comunista. Negli stessi anni Hitler era ancora alla ricerca della sua strada,nel 1907 si era trasferito a Vienna,per intraprendere la carriera artistica. Nella capitale austriaca affittò una piccola stanza e viveva della poca rendita della madre e coltivava il sogno di entrare alla accademia di belle arti. Ma il sogno si sarebbe infranto quando sua madre Clara morì 4 giorni prima di Natale di un cancro al seno. Il legame con la madre era così forte che Hitler ne fu distrutto,era incapace di reagire,la sua morte l’aveva devastato. Rimasto solo,Adolf per mantenersi,cominciò a vendere i suoi quadri per strada,insolitamente dipingeva solo paesaggi,mai persone. Per due anni consecutivi presentò domanda alla prestigiosa accademia di Belle Arti,ma fu sempre respinto. Per la sua incapacità di ritrarre figure umane,gli esaminatori lo giudicarono inetto alla pittura,egli si convinse di essere stato escluso perchè nella commissione c’erano diversi ebrei. Vienna aveva accolto gli ebrei provenienti dall’Europa Orientale. Hitler si avvicinò alla retorica razzista di giornali antisemiti,fu in questo periodo che incominciò ad elaborare l’idea di una razza germanica pura e superiore. Visse alcuni anni a Vienna,solo,povero e senza riferimenti,nel 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale,Hitler si arruolò nell’esercito,dove trovò la sua identità. Per la prima volta nella sua vita era felice. Come soldato era legittimato ad uccidere e questo gli permetteva di dare sfogo per la prima volta alla carica di rabbia e violenza che aveva accumulato fin da quando il padre aveva cominciato a picchiarlo. Hitler prestò servizio come corriere e conseguì i primi riconoscimenti della sua vita,fu decorato con la croce di ferro di prima classe,una rarità per un caporale. Uscì vivo da 50 battaglie mentre i reggimenti di cui faceva parte vennero spazzati via. Questo rinforzò la sua convinzione di essere stato scelto dal destino per un ruolo straordinario nella storia. Quando la germania firmò l’armistizio l’11 novembre 1918,Hitler era furioso e promise che si sarebbe vendicato dei traditori della Patria che ai suoi occhi erano i comunisti e gli ebrei. L’anno cruciale per Stalin fu il 1924,il destino gli diede l’opportunità di conquistare il potere,Lenin era ormai in fin di vita per una serie di ictus,sentendo la morte avvicinarsi ammonì i dirigenti del partito: “guardatevi da Stalin“. Lenin aveva capito che c’era qualcosa che non andava in Stalin,ne percepiva la personalità problematica e sapeva quanto fosse pericoloso. Un uomo così non doveva ricoprire il ruolo di segretario del partito bolscevico che per la costituzione voluta dallo stesso Lenin,sarebbe stato il capo supremo dell’Unione Sovietica. Ma era troppo tardi,a Maggio Lenin morì e Stalin iniziò subito la scalata al potere,spinto dalla ambizione intimidì ogni potenziale rivale usando agenti senza scrupoli per il lavoro sporco. La rete di agenti eliminava sistematicamente ogni avversario politico,ed era di per sè un sistema paranoico. Il centro della paranoia era Stalin stesso che riusciva a reclutare persone che come lui vedevano nemici ovunque. Stalin disse una volta: scegliere il proprio nemico,preparare l’attacco in ogni dettaglio,prendersi una vendetta spietata e poi andare a letto,non c’è niente di più dolce al mondo. I sintomi della paranoia emersero relativamente presto,non solo durante la dittatura,ma già nel periodo precedente. Un famoso neurologo russo esaminò personalmente Stalin nel 1927 e la sua diagnosi fu PARANOIA,poche ore dopo il neurologo morì in circostanze misteriose. Crudeltà e sadismo dominarono tanto la carriera politica che la vita privata di Stalin,soprattutto nel rapporto con la seconda moglie NADIA. Il suo rapporto con questa donna fu terribile,la sottoponeva a continui abusi,sia fisici che psicologici,quando si sposarono Nadia aveva 17 anni,lui 40,gli diede due figli,un maschio VASSILI e una femmina SVETLANA. Stalin aveva un altro figlio IACOF nato dalla prima moglie IECATERINA morta di tifo nel 1907,lo stesso anno in cui era morta la madre di Hitler. Anche sui figli riversò insulti e umiliazioni,Vassili divenne un alcolizzato e Iacof tentò il suicidio. L’otto novembre 1932 Nadia e Stalin ebbero una violenta discussione durante un ricevimento a Mosca, lui le tirò mozziconi di sigaretta addosso,la donna abbandonò la sala e tornò al Cremlino. Il giorno dopo Nadia fu trovata morta uccisa da un colpo di pistola al cuore. La spinse al suicidio o la uccise con le sue mani? Gli storici non hanno stabilito con sicurezza che cosa accadde quella notte,di certo non fu una morte naturale. Secondo Svetlana sua madre lasciò a Stalin una lettera di esplicite accuse personali e politiche. Quella lettera lo fece andare su tutte le furie,al suo funerale si avvicinò alla bara e la rovesciò,non visitò mai la sua tomba. Il rapporto di Hitler con le donne fu ugualmente turbolento nonostante una tendenza a idealizzarle le trattava con disprezzo e amava umiliarle. Il rapporto privilegiato con la madre e l’estrema brutalità del padre,lo portarono a sviluppare tratti della personalità abbastanza ricorrenti in simili soggetti,ossessione per le donne e il sesso,unite all’estrema inibizione. Dopo la madre,la donna più importante della sua vita fu la giovane nipote GELI RAUBAL che divideva con lui un appartamento a Monaco. Hitler la adorava e la idealizzava ma era terribilmente geloso dei suoi rapporti con altri uomini. In generale Hitler trattava Geli come la maggior parte delle persone che conosceva,autoritario ed oppressivo,Geli tuttavia era una donna molto determinata e sapeva tenergli testa in ogni circostanza ed egli non era in grado di controllarla come avrebbe voluto. Convivevano a Monaco,ma Geli manteneva una relazione con un viennese e rimase incinta,per Hitler era troppo e fu sconvolto quando seppe che l’uomo era ebreo,ebbero un violento litigio,poi Hitler lasciò l’appartamento per partecipare ad un comizio fuori città,il mattino dopo Geli fu trovata morta nell’appartamento di Monaco,uccisa da un colpo di pistola al petto,la sua morte nel 1931 rimane un mistero,ma Hitler contribuì senza dubbio alla sua tragica fine. Poco prima del suicidio della nipote,Hitler aveva cominciato a frequentare un’altra donna,EVA BRAUN. Eva lavorava come segretaria e modella per il fotografo ufficiale di Hitler,essa si innamorò subito di Hitler,voleva sposarlo,dargli dei figli,ma egli respingeva entrambe le prospettive. Hitler considerava Eva l’ideale della donna germanica,per usare le sue parole: “intelligente,amorevole e ingenua”,ma non si fece mai vedere con lei in pubblico.Eva si sentiva sola e abbandonata,e si sfogava nel suo diario. Tentò il suicidio un paio di volte,disperata per il suo amore non corrisposto. Hitler non mostrò mai un particolare affetto verso Eva nè verso alcun’altra donna. Ripeteva continuamente : sono sposato alla Germania. Il 30 gennaio 1933 Hitler divenne Cancelliere e cominciò a creare una brutale dittatura che rifletteva la sua paranoia e il suo narcisismo. Gettò le basi di uno Stato di polizia dominato dalle sue polizie segrete,le SS e la GESTAPO. Per rinforzare il controllo sul Partito Nazista eliminò gli avversari politici e tutti i così detti nemici della patria. Il regime nazionalsocialista emarginava chiunque la pensasse diversamente,per gli oppositori c’erano prigione,lavori forzati e infine i campi di sterminio,era questa la fine di chi non si sottometteva al sistema. La spietatezza con cui Hitler eliminava i suoi avversari ispirò Stalin,nonostante la cieca adorazione delle masse e il controllo assoluto su ogni settore della società,il dittatore sovietico era morbosamente sospettoso e vedeva nemici ovunque,anche tra i suoi amici più fidati. A Leningrado c’era un dirigente del partito molto popolare SERGEJ KIROV che pensava che Stalin dovesse essere rimosso dall’incarico di segretario generale,ma Kirov rimase fedele a Stalin e nel 1934 durante il 17° congresso del partito comunista lo lodò senza mezze misure,Stalin amava Kirov e ne conosceva la lealtà,ma stava diventando troppo popolare. Il 1° dicembre 1934 Kirov fu assassinato,quanto sappiamo,ci porta a credere al di là di qualsiasi dubbio che fu Stalin ad ordinare il crimine. Quel delitto segnò l’inizio del grande terrore,Stalin partecipò al funerale di Kirov e si mostrò addolorato davanti al feretro,un capolavoro di doppiezza. Kirov fu il primo di una lunga lista di omicidi,poi toccò ad altri dirigenti del partito ,in pochi giorni furono tutti rastrellati e alcuni immediatamente fucilati. Le purghe raggiunsero un livello tale che solo a Mosca si contarono fra le 1500 e le 2000 fucilazioni in un solo giorno nell’estate del ’37. Durante la repressione Stalin fece eliminare almeno 20 milioni di sovietici considerati nemici del popolo. I membri del Politburo,i suoi più stretti collaboratori,ne avevano una tale paura che nessuno osava smettere di battergli le mani per primo. L’applauso durava fino a quando una campana ne annunciava la fine. Stalin eliminava i nemici sia fisicamente che come immagine. Prendiamo l’esempio di TROTSKY,c’era una famosa foto di un discorso di Lenin con Trotsky in piedi sul palco,all’improvviso Trotsky scompare,Stalin fece in modo che sparisse sia dalla fotografia e successivamente dal mondo facendolo assassinare. Di ogni vittima del regime stalinista doveva sparire ogni traccia,i dati ufficiali cancellati,le foto distrutte. I migliori artisti dell’Unione Sovietica passavano giorni a ritoccare foto e cancellare immagini di coloro che erano spariti nel nulla. Come Stalin,anche Hitler manipolò la storia al fine di cancellare una parte del proprio passato . L’undici marzo 1938 folle entusiaste accolsero il Fuhrer che sanciva l’annessione dell’Austria al terzo Reich,ma Hitler aveva anche questioni personali da sbrigare,il nuovo padrone dell’Austria voleva sradicare il sospetto della propria origine ebraica. Una cosa che Hitler perseguì tenacemente fin dall’inizio fu la cancellazione del proprio passato,ma così facendo suscitò molte dicerie e supposizioni che andarono a riempire quel vuoto che aveva creato nella sua storia personale. Come Stalin cancellava le foto,Hitler eliminò il paesino austriaco di DOLLERSHEIM e con esso l’oscuro segreto che l’aveva perseguitato per anni,l’anagrafe di Dollersheim custodiva infatti il certificato di nascita di suo padre che Hitler sospettava essere figlio illegittimo di un ebreo. Il paesino fu usato come poligono di tiro per l’artiglieria e le case furono distrutte sistematicamente . Perfino le lapidi del cimitero furono rese irriconoscibili. Come Stalin si sentiva circondato da nemici pronti a tradirlo ed il solo modo per difendersi era colpire per primo. Le prossime vittime del predatore erano gli ebrei. Dalla sua ossessione era nato il piano di eliminare tutti gli ebrei della Germania,dell’Europa e della Unione Sovietica sotto la copertura della guerra. Al primo posto della agenda di Hitler c’era la conquista della Russia,per ammansire Stalin e dargli un falso senso di sicurezza,nel giugno del 1939 firmò il patto di non aggressione con l’Unione Sovietica,i due più potenti dittatori del mondo diventavano così alleati,forse per la prima volta nella sua vita,Stalin si fidò. Il 22 giugno 1941 Hitler lanciò l’operazione Barbarossa,l’invasione dell’Unione Sovietica che avrebbe permesso di conseguire due fini,la distruzione del bolscevismo e l‘annientamento degli ebrei. L’invasione colse Stalin di sorpresa,era completamente impreparato e subì una sorta di crollo psicologico e per diverse settimane fu quasi impossibile contattarlo e fargli capire la gravità della situazione,soltanto dopo 3 o 4 settimane,cominciò a reagire.Alla fine del 1941 l’operazione Barbarossa sembrava avviata al trionfo,ma il destino gli volse presto le spalle,per una beffa della storia la sua rovina iniziò 15 mesi dopo in una città chiamata STALINGRADO,in questo luogo si giocò la resa dei conti fra i due uomini di ferro,nel settembre del ’42 i tedeschi lanciarono tutte le loro forze di terra e di cielo contro Stalingrado,gli ordini di Stalin erano chiari,chi si arrendeva era un traditore e quindi andava fucilato. Ma Stalin stesso aveva un familiare fra gli ufficiali,suo figlio IACOF che fu fatto prigioniero dai tedeschi che ad un certo punto proposero di scambiarlo con alcuni loro militari fatti prigionieri dai sovietici. Ma al momento di aprire una trattativa pare che Stalin abbia detto: “io non ho nessun figlio di nome Iacof“. I sovietici tennero duro e lanciarono un massiccio contrattacco con oltre 1 milione di uomini circondando la sesta armata tedesca ,nel ’43 Hitler fu sconfitto a Stalingrado e da quel momento cominciava la ritirata tedesca sul fronte orientale. Ma la sconfitta imminente non fece arretrare il Fuhrer dal piano di sterminio degli ebrei. Quando la situazione era ancora in bilico sul fronte orientale,Hitler dovette scegliere se dislocare truppe e treni a sostegno dell’esercito tedesco che resisteva al contrattacco dell’armata rossa e toglierli al rastrellamento degli ebrei e al loro concentramento nei campi di sterminio. Ma Hitler fece il contrario,arrivò al punto di ritirare truppe e mezzi dal fronte orientale pur di rendere più rapida e efficiente la macchina dello sterminio.Ma alla fine del ’43 Hitler era un uomo molto malato,dopo la sconfitta di Stalingrado era diventato sempre più dipendente dalle anfetamine,ogni mattina il suo medico personale gli praticava un’iniezione,per tutta la giornata Hitler assumeva anfetamine per via orale,la notte doveva prendere barbiturici per dormire,con l’avanzare della guerra era diventato totalmente dipendente dalle anfetamine,l’intossicazione farmacologica influiva sulla sua capacità di giudizio,la sua paranoia si aggravava sempre di più,verso la fine del conflitto cominciò a mostrare sintomi del Morbo di Parkinson,aveva un leggero tremore . Nei giorni in cui l’armata rossa circondava Berlino,Hitler visse da recluso sotto il palazzo della cancelleria,i soldati russi che entrarono nel bunker trovarono i cadaveri di gerarchi nazzisti e le tracce di un macabro festino nel cortile,i resti carbonizzati di Eva Braun e Hitler. Nel rifugio sulla scrivania del dittatore,c’era una cartella con 42 dipinti di Hitler,tutti paesaggi rurali austriaci e un album di fotografie personali,tra queste una foto che aveva portato con sè per tutta la vita,quella di sua madre Clara. Stalin aveva vinto,celebrò il suo trionfo facendo sfilare lunghe file di prigionieri tedeschi sulla piazza rossa tra l’esultanza del popolo sovietico.Molti speravano che l’uomo d’acciaio si fosse ammorbidito,ma Stalin come sempre aveva fame di nemici,non di pace e libertà,il terrore questa volta si scatenò contro gli ebrei,un gruppo di medici ebrei fu accusato di cospirare per assassinare i principali dirigenti sovietici,incluso Stalin,i medici accusati del complotto furono giustiziati pubblicamente sulla piazza rossa,in seguito le principali comunità ebraiche delle città russe,furono deportate nella Siberia orientale e ricominciarono Pogrom e le esecuzioni sommarie. Solo la morte che lo colse improvvisamente il 5 maggio 1953 per emorragia cerebrale gli impedì di realizzare l’ennesima purga. La figlia Svetlana era al suo capezzale e ricordò così quel momento: improvvisamente spalancò gli occhi,fissò tutti coloro che erano nella stanza,poi accadde qualcosa di spaventoso,sollevò la mano sinistra come per indicare qualcosa in alto e poi fece come per maledirci,un attimo dopo morì.Stalin fu sepolto nel Mausoleo accanto a Lenin .Per Hitler nessun monumento,neanche una lapide.
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